Dal Messico in Val di Sangro per scattare foto, prendere appunti e studiare la metodologia di lavoro della Sevel di Atessa, la fabbrica che da anni produce il furgone di successo della Fiat, il Ducato. Nei vari reparti della Sevel gli operai da giorni vedono arrivare i colletti bianchi della Chrysler messicana con la pettorina "visitatori" e il marchio della casa americana sulle giacche, tutti intenti a osservare, anche con l'ausilio di macchine fotografiche digitali, il processo di produzione del furgone della Fiat. Stando a quanto si apprende, la missione è propedeutica alla produzione di un furgone simile al Ducato da destinare al mercato americano negli stabilimenti Chrysler del Messico, a Toluca, non lontano dal confine con gli Stati Uniti. Del progetto ne ha parlato recentemente anche l'ad di Fiat e presidente di Chrysler, Sergio Marchionne, nella visita del 27 settembre all'Aquila per l'inaugurazione di un complesso scolastico a Bazzano. Nell'occasione Marchionne ha anche sottolineato come il sito messicano "non andrà a rimpiazzare la Sevel di Atessa, il più grande stabilimento di veicoli industriali che abbiamo nel mondo, nel cuore della Fiat". La Sevel è una joint venture tra Fiat e PSA (Peugeot-Citroen) per la produzione di veicoli commerciali leggeri nata nel 1981, che attualmente impiega direttamente circa 6.200 operai. Nel luglio scorso l'azienda ha comunicato ufficialmente il recesso da Confindustria Chieti, circostanza confermata il 14 settembre dal presidente degli industriali della provincia di Chieti, Paolo Primavera.
(Fonte: www.agi.it - 7/10/2011)
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