Il gruppo Chrysler e la United Auto Workers, il più grande sindacato del settore, hanno raggiunto un accordo preliminare per il nuovo contratto nazionale di lavoro della casa di Detroit. I termini dell'accordo, che interessa circa 26mila dipendenti, non sono stati resi noti perché la bozza dovrà prima essere ratificata dai lavoratori. Il sindacato e l'azienda guidata dal ceo di Fiat, Sergio Marchionne, stanno trattando da mesi il rinnovo delle condizioni di lavoro alla luce dei miglioramenti nell'andamento di mercato della casa americana passata sotto il controllo del Lingotto in seguito alla crisi del 2008. Il numero uno del sindacato, Bob King, ha dichiarato che l'accordo creerà 2.100 posti di lavoro negli U.S.A. e prevede investimenti negli impianti produttivi per 4,5 miliardi di dollari entro il 2015. "Questa intesa, assieme agli accordi conclusi con General Motors e Ford comporta più di 20mila nuovi posti di lavoro in America", ha aggiunto King, precisando che, "unitamente a quelli creati tra i fornitori ed altre attività sostenute dalla produzione di auto, si aggiungeranno complessivamente 180mila nuovi posti nel paese. Attraverso i negoziati collettivi e la cooperazione con i costruttori di auto nazionali abbiamo dimostrato che la collaborazione e le contrattazioni collettive funzionano". Le questioni sulle quali si è incentrato il confronto tra Chrysler e la UAW sono essenzialmente tre e riguardano l'entità dei bonus, gli assegni agganciati ai profitti e il tetto sul numero dei dipendenti con lo stipendio d'ingresso. L'UAW reclamava un tetto del 25% sui lavoratori che ricevono le paghe minime, mentre Marchionne, per contenere i costi, non voleva limiti. Attualmente i dipendenti che percepiscono lo stipendio più basso rappresentano il 12% del totale, ma Chrysler nei prossimi quattro anni intende applicare il salario minimo a tutti gli oltre duemila lavoratori che prevede di assumere. Alla fine su questo punto l'ha spuntata Marchionne. L'intesa raggiunta prevede infatti, secondo fonti UAW, un bonus di 3.500 dollari, ma nessun tetto sul numero dei dipendenti che percepiranno la paga minima. Il bonus sarà pagato per metà alla firma, mentre la restante quota verrà assegnata successivamente al raggiungimento di determinati risultati finanziari. E' inoltre previsto un assegno di 500 dollari all'anno, per un totale di 2.000 dollari, per compensare l'aumento del costo della vita. Nel contratto è stato inserito anche un premio qualità di 500 dollari e un premio di produttività che sarà calcolato con meccanismi simili a quelli fissati per Ford e GM. Tutte le nuove assunzioni in Chrysler, infine, avverranno a livello di ingresso e fino al 2015 non sarà previsto alcun tetto sulla quota di lavoratori assunti con lo stipendio base. Era andata diversamente con gli accordi in Ford e GM. Nel nuovo contratto Ford per le paghe minime è previsto un tetto del 20% che sale al 25% nel contratto firmato alla General Motors. I lavoratori Ford percepiranno inoltre un bonus di 6.000 dollari e quelli di GM di 5.000 dollari praticamente nei prossimi due mesi. Marchionne aveva definito "eccessivamente generosi" i contratti di Ford e GM, sottoscritti dalla UAW nelle scorse settimane. Chrysler ha guadagnato 116 milioni di dollari nel primo trimestre dell'anno, tornando all'utile dopo cinque anni, ma ha perso 370 milioni nel secondo trimestre, soprattutto per gli oneri legati al rifinanziamento del debito. L'obiettivo di Chrysler è un utile compreso tra 200 e 500 milioni di dollari nel 2011.
(Fonte: www.repubblica.it - 12/10/2011)
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