venerdì 7 ottobre 2011

È morto Steve Jobs, l'uomo che ha rivoluzionato il mondo (anche dell'auto)


Come si può parlare di Steve Jobs - l'uomo che ha rivoluzionato il mondo del computer con la sua Apple - e della sua morte prematura su un sito dedicato al mondo dell'automobile? Può  sembrare strano, forse forzato in effetti. Ma l'influsso di Steve "Stay Hungry, Stay Foolish" Jobs ha influenzato questo settore in molti modi. E questo articolo è un modo per ricordarli (e ringraziarlo).
Cose che (forse) non vedremo mai: la iCar - Non è mistero che, ormai da anni, molti costruttori di automobili cerchino di replicare il successo dei prodotti Apple, già a partire dal boom di vendite dell'iPod. Trasformare un oggetto in un'icona, un simbolo di un lifestyle giovane e attento alle mode. E assicurarsi vendite cospicue: c'era andata molto vicino la Volkswagen con la sua Golf, ma poi - forse - si è un po' persa per strada. Tant'è che proprio da un incontro fra Volkswagen e Apple erano cominciate a circolare voci di un progetto sconvolgente: una iCar,  un veicolo che riprendesse in pieno lo stile dei prodotti di Cupertino e che fosse pienamente integrato con la tecnologia della Mela. Un progetto che, ci piacesse o meno, probabilmente non vedremo mai. Quello  che possiamo vedere - e lo stiamo vedendo proprio ora - sono gli  influessi indiretti che i prodotti Apple hanno avuto sul design della casa di Wolfsburg: date un'occhiata alla Volkswagen Up!, ad esempio. Linee pulite, logo in evidenza (e sempre più grande e più  importante), semplicità nelle linee. Vi ricorda qualcosa?
I nuovi Steve Jobs - Per trovare un altro segno dell'importanza che Steve Jobs ha avuto nel mondo dell'automobile, con il suo stile manageriale (e non solo), ci dobbiamo spostare dalla Germania alla nostra Italia. Stiamo parlando ovviamente di FIAT, e del manager che ne ha risollevato le sorti (facendosi amare o odiare, senza vie di mezzo): Sergio Marchionne. Sergio Marchionne come Steve Jobs: eresia? Forse. Ma non si può negare che lo stile comunicativo del CEO di FIAT sia molto simile a quello del genio della Apple. Da una parte i dolcevita neri di Steve, dall'altra i maglioncini (sempre neri) di Marchionne. Anche quelli diventati iconici, almeno in Italia. E poi quella concezione "emozionale" del prodotto, da sempre parte del DNA di Cupertino e che Marchionne ha cercato - senza riuscirsi ancora, forse - di infondere anche nell'azienda italiana. Con non poche difficoltà. Fino ad arrivare al punto di ideare - lui per primo - lo spot di presentazione della nuova Fiat 500: guardatelo e provate a trovare le tante somiglianze con gli spot Apple. Ovvio: fra Jobs e Marchionne ci sono moltissime differenze, anche a livello umano. Steve Jobs è stato sempre amatissimo, dai suoi dipendenti e dai clienti del suo marchio; Marchionne, invece, è un personaggio molto più controverso.
Goodbye different, Steve - Ma lo stile Apple, e quindi lo stile Jobs, lo possiamo trovare  disseminato in tanti altri marchi automobilistici. Forse in tutti. Perché di certo il successo dei prodotti con la Mela ha spinto - finalmente - gli imprenditori a concepire differentemente il "prodotto auto". A partire dal design, per continuare con le funzionalità interne: un'auto più pensata attorno ai bisogni del guidatore (o che almeno ci prova). Insomma, non ci resta che dire grazie a Steve Jobs. E salutarlo con affetto, sperando che chi arriverà dopo di lui - anche e soprattutto nel mondo dell'auto - possa portare avanti questa sua genialità.
(Fonte: www.panorama-auto.it - 6/10/2011)

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