venerdì 28 ottobre 2011

Marchionne: Fiat-Chrysler ha radici in Italia e U.S.A., entrambe da tutelare


Sergio Marchionne respinge le critiche su "una Fiat che diventa americana. Forse chi si nutre di questa idea - afferma l'a.d. nel suo intervento all'Anfia - sarà più tranquillo sapendo che qualcuno dall'altra parte dell'oceano ha mosso un'accusa uguale e contraria: quella di una Chrysler che diventa italiana". Marchionne vuole "deludere entrambi", spiegando che "Fiat non è entrata in Chrysler con obiettivi di conquista o stile da dominatore", perché "se avessimo adottato un simile approccio, la nostra partnership sarebbe fallita miseramente". Il manager assicura che "Chrysler è un'azienda americana e questa sua natura deve essere protetta. Fiat è un'azienda italiana, le cui radici vanno custodite. Dobbiamo mantenere e valorizzare la sua anima italiana". Per spiegare l'alleanza Fiat-Chrysler Marchionne utilizza la metafora del "mosaico", in cui "ogni singolo pezzo si unisce per creare un quadro più grande. Ognuno mantiene la propria identità e, allo stesso tempo, partecipa all'insieme". Nell'alleanza "non c'è spazio per i nazionalismi", prosegue il manager, spiegando che "la partnership è basata sul rispetto reciproco" e che "la combinazione fra Fiat e Chrysler genera una perfetta sintesi di creatività ordinata".
(Fonte: http://borsaitaliana.it - 25/10/2011)

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