mercoledì 14 marzo 2012

La strategia di espansione di VW in rotta di collisione con i punti di forza di Fiat-Chrysler


Presentando nei dettagli i conti record del 2011, già preannunciati settimana scorsa, il presidente di Volkswagen Martin Winterkorn ha mandato un chiaro messaggio all'intero mondo dell'automobile: la casa di Wolfsburg sta rispettando pienamente la tabella del piano decennale lanciato nel 2007 e punta a essere nel 2018 il principale gruppo automobilistico sotto tutti gli aspetti. Sia in termini di auto vendute (l'obiettivo è fissato a 10 milioni), sia a livello di solidità finanziaria, senza dimenticare il rispetto dell'ambiente e i volumi di emissioni di CO2. All'intertempo del suo piano decennale, insomma, la casa di Wolsburg si trova in condizioni di grande salute: l'utile netto nel 2011 è più che raddoppiato toccando quota 15,4 miliardi e i ricavi sono cresciuti di oltre il 25%, a oltre 159 miliardi, grazie a un numero delle immatricolazioni che ha superato la soglia record di 8,2 milioni di vetture a livello globale. Forte di questi numeri, Volkswagen punta ad aumentare gli sforzi per accelerare il suo percorso di crescita nei prossimi anni. La casa tedesca ha in programma investimenti per 64 miliardi di qui al 2018 e, solo quest'anno, Wolfsburg intende lanciare 40 nuove vetture tra modelli inediti, rielaborazioni e nuove versioni di veicoli già esistenti. Tra queste figura la nuova Golf, la vettura icona del gruppo, che sarà commercializzata in autunno. “E' come una partita di calcio”, ha spiegato Winterkorn a Wolfsburg , “il secondo tempo è sempre quello più affascinante, quello un po' più difficile” . Una battuta che, secondo alcuni osservatori, era un chiaro riferimento allo spot Chrysler dell'ultimo Super Bowl, spot in cui Clint Eastwood esortava gli americani a proseguire “nel secondo tempo” sulla strada del risanamento del settore auto iniziato con la cura Obama. La strategia di espansione di Volkswagen, infatti, passa attraverso l'erosione di alcuni punti di forza dei concorrenti. Con Fiat in particolare i punti di frizione sono più di uno. Il primo è rapppresentato dal fatto che - dopo aver raggiunto la posizione numero uno in Europa, Cina e America Latina - Volkswagen ora punta decisamente al Nord America, mercato che sta sorreggendo al momento (grazie a Chrysler) le vendite del Lingotto. A febbraio le vendite del brand Volkswagen sono cresciute del 42% negli Stati Uniti (miglior risultato in 40 anni) e il gruppo sta costruendo un nuovo impianto per la produzione di motori in Messico per continuare ad aggredire quell'area. Infine verrà deciso nei prossimi mesi se il brand premium Audi costruirà propri stabilimenti negli U.S.A. per sfruttare al meglio la ripresa sul mercato americano. In secondo luogo, la strategia del gruppo tedesco si scontra con quella della società guidata da Marchionne nel segmento delle vetture medio-piccole. In questa prima fase l'offensiva veste soprattutto i panni della nuova Up, l'utilitaria che punta a erodere quote dei mercato ai leader di questi segmenti nei vari mercati europei. “La Up guarda soprattutto a Italia, Francia, Germania e Regno Unito e quindi in Italia l'avversario principale è Fiat”, ha spiegato Christian Klingler, Responsabile Sales & Marketing del gruppo e membro del cda di Wolfsburg. La Up sarà inoltre protagonista della guerra in corso da anni tra Fiat e Volkswagen per la leadership sul mercato brasiliano. Nel Paese sudamericano l'obiettivo di Wolfsburg è di arrivare a vendere 150mila vetture l'anno e bisognerà capire quali saranno le armi con cui il Lingotto cercherà di contrattaccare. Le bocche, invece, sono rimaste cucite per quanto riguarda eventuali acquisizioni o alleanze internazionali. Alla domanda se si fosse riaccesso l'interesse per Ducati o Alfa Romeo, Winterkorn ha preferito svicolare l'argomento con una battuta. A Volkswagen “piace qualsiasi cosa sia rossa , purché non siano le cifre del bilancio”, ha sorriso Winterkorn facendo riferimento alle livree delle due marche italiane quando sono impegnate in competizioni motoristiche. Mentre per quanto riguarda l'arbitrato internazionale con Suzuki, di cui Wolfsburg detiene una quota superiore al 19%, Winterkorn ha assicurato che bisognerà aspettare il 2013. Molte più parole invece sul cosiddetto "modular system", un nuovo sistema di piattaforme che richiederà un investimento di circa 15 miliardi nei prossimi anni, ma che dovrebbe garantire a Volkswagen un notevole risparmio di tempo e di denaro in quanto rappresenterà la base produttiva per oltre 40 modelli.
(Fonte: http://finanza.tiscali.it - 12/3/2012)

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