martedì 20 marzo 2012

Consob: ascoltato il direttore finanziario Fiat


Il direttore finanziario della Fiat, Richard Palmer ha avuto un'audizione il 16 marzo in Consob. Negli uffici dell'Authority si è parlato di una serie di temi all'ordine del giorno con impatto sul mercato: i possibili sviluppi dell' aggregazione Chrysler, l'esposizione finanzaria del gruppo, l'andamento delle vendite, l'allocazione dei siti produttivi. Palmer, accompagnato dal responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo, Fabio Spirito, secondo quanto si apprende non ha incontrato i vertici delle Consob né i membri della commissione, ma è stato ascoltato dagli uffici tecnici.
AGGIORNAMENTO SULLE PROSPETTIVE DEL GRUPPO - L'audizione, avvenuta proprio nel giorno in cui i vertici del Lingotto hanno incontrato il premier Mario Monti a Palazzo Chigi, è servita per fare il punto su vari temi all'attenzione del mercato, a cominciare dalle prospettive di sviluppo del gruppo su vari mercati, italiano ma anche estero, BRICS in testa.
I CHIARIMENTI CHIESTI DA CONSOB - L'audizione Fiat è arrivata dopo le sollecitazioni Consob dell'autunno 2011 in cui l'organismo di vigilanza aveva sollecitato il Lingotto a dare maggiori informative al mercato sulla politica di investimenti, così da avere più elementi di valutazione sulla società e, di conseguenza, sull'andamento del titolo.
IL DISAPPUNTO DEL LINGOTTO - Fiat a fine ottobre aveva risposto con un certo «disappunto» a queste richieste, confermando gli impegni assunti con Fabbrica Italia su investimenti e prodotti, ma sottolineando di non essere «in condizione di fornire informazioni circa il proprio piano finanziario ad un livello di dettaglio tale da consentire un riscontro nei termini richiesti da Consob». «Ancora maggiore», spiegava l'azienda all'epoca, «è il disappunto di Fiat nel constatare come tale richiesta, la cui natura ed i cui scopi non possono che essere squisitamente tecnici, sia stata da più parti interpretata e, in alcuni casi strumentalizzata, come una richiesta intesa a verificare nel dettaglio lo stato di attuazione del progetto Fabbrica Italia». Consob è tornata alla carica anche alla luce delle ultime dichiarazioni dell'amministratore delegato Sergio Marchionne, che ha evocato l'ipotesi della chiusura di alcuni stabilimenti in Italia, subordinatamente all'andamento del mercato, e che non si è voluto esporre riguardo alla futura scelta della sede legale del gruppo.
(Fonte: www.lettera43.it - 16/3/2012)

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