Arriva a breve giro di posta una doppia smentita alla notizia circolata nei giorni scorsi circa una possibile chiusura degli stabilimenti Fiat di Pomigliano e Mirafiori. Nell'arco di pochi minuti, infatti, sono giunte due dichiarazioni analoghe, rispettivamente dal Ministro del Lavoro e dallo stesso Lingotto. Entrambe bollano tale informazione come priva di fondamento.
Impegno confermato - Il titolare del dicastero del Welfare, Elsa Fornero rassicura di aver parlato in merito direttamente con Sergio Marchionne e John Elkann. "Sia il presidente sia l'amministratore delegato del gruppo Fiat - ha dichiarato in una nota la Fornero - mi hanno ribadito che l'impegno assunto verso il nostro Paese è confermato e rafforzato anche dall'operazione Chrysler. Da parte mia ho espresso fiducia verso questo impegno e ho rinnovato l'auspicio che la Fiat possa continuare a rappresentare uno dei principali attori del nostro sistema industriale garantendo almeno gli attuali livelli di occupazione".
La smentita della Fiat - Pochi minuti dopo è arrivata anche la nota del Lingotto che smentisce categoricamente che ci sia un piano di chiusura di stabilimenti italiani. "Articoli di stampa apparsi in questi giorni - si legge nella nota - hanno attribuito a Fiat l'intenzione di chiudere gli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano d'Arco. In particolare, il sito Affaritaliani.it ha pubblicato oggi una tabella che riguarderebbe le future produzioni della Fiat in Italia e dalla quale si desumerebbe l'esistenza di un piano di Fiat riguardante la chiusura degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano. Tale tabella non riflette in alcun modo né i piani né le intenzioni di Fiat".
Nessun piano di chiusura - "Lo stabilimento di Pomigliano - continua la nota della Casa - produce da circa quattro mesi la nuova Panda, vettura di punta del marchio Fiat. Per Mirafiori il piano, che è stato stabilito e annunciato, prevede la produzione di due modelli: una vettura del brand Fiat a partire da fine 2013 ed una del brand Jeep a partire dal secondo trimestre 2014. Come già più volte sottolineato l'azienda da tempo ha deciso di comunicare le produzioni future stabilimento per stabilimento, in relazione all'andamento dei mercati internazionali. Non esiste alcun piano di chiusura di impianti automobilistici in Italia. La Fiat - conclude la nota - si riserva ogni opportuna iniziativa di tutela in merito ad illeciti connessi alla diffusione di notizie o documenti falsi".
Impegno confermato - Il titolare del dicastero del Welfare, Elsa Fornero rassicura di aver parlato in merito direttamente con Sergio Marchionne e John Elkann. "Sia il presidente sia l'amministratore delegato del gruppo Fiat - ha dichiarato in una nota la Fornero - mi hanno ribadito che l'impegno assunto verso il nostro Paese è confermato e rafforzato anche dall'operazione Chrysler. Da parte mia ho espresso fiducia verso questo impegno e ho rinnovato l'auspicio che la Fiat possa continuare a rappresentare uno dei principali attori del nostro sistema industriale garantendo almeno gli attuali livelli di occupazione".
La smentita della Fiat - Pochi minuti dopo è arrivata anche la nota del Lingotto che smentisce categoricamente che ci sia un piano di chiusura di stabilimenti italiani. "Articoli di stampa apparsi in questi giorni - si legge nella nota - hanno attribuito a Fiat l'intenzione di chiudere gli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano d'Arco. In particolare, il sito Affaritaliani.it ha pubblicato oggi una tabella che riguarderebbe le future produzioni della Fiat in Italia e dalla quale si desumerebbe l'esistenza di un piano di Fiat riguardante la chiusura degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano. Tale tabella non riflette in alcun modo né i piani né le intenzioni di Fiat".
Nessun piano di chiusura - "Lo stabilimento di Pomigliano - continua la nota della Casa - produce da circa quattro mesi la nuova Panda, vettura di punta del marchio Fiat. Per Mirafiori il piano, che è stato stabilito e annunciato, prevede la produzione di due modelli: una vettura del brand Fiat a partire da fine 2013 ed una del brand Jeep a partire dal secondo trimestre 2014. Come già più volte sottolineato l'azienda da tempo ha deciso di comunicare le produzioni future stabilimento per stabilimento, in relazione all'andamento dei mercati internazionali. Non esiste alcun piano di chiusura di impianti automobilistici in Italia. La Fiat - conclude la nota - si riserva ogni opportuna iniziativa di tutela in merito ad illeciti connessi alla diffusione di notizie o documenti falsi".
(Fonte: www.quattroruote.it - 5/3/2012)
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