Per le Case è arrivato il momento di reagire. I dati del mercato italiano dell'auto, in calo a febbraio del 18,94%, dimostrano che servono interventi immediati e strutturali e l'UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) ha deciso di sottoporre al Governo la propria ricetta per uscire dalla crisi: incentivi all'acquisto progressivi in base all'emissione di CO2, aggiornamento del trattamento fiscale in chiave europea per le auto aziendali, modifica dei criteri per l'applicazione del superbollo, maggiore accesso al credito bancario delle concessionarie e recupero della tassa di possesso evasa.
Perdita per l'erario e per la filiera - Le 161.194 immatricolazioni del mese di febbraio devono far riflettere. "Considerata la stagionalità del mercato italiano, questi dati - ha dichiarato il presidente dell'UNRAE, Jacques Bousquet - proiettano una tendenza annua molto più bassa di ogni precedente previsione, a 1.370.000 unità, con un impatto fiscale, occupazionale e sociale che lo Stato non potrà più ignorare". Una situazione che si tradurrà, secondo l'UNRAE, in un minor introito per le casse dell'erario pari a circa 2,3 miliardi di euro di IVA e un calo del fatturato per le aziende di 13 miliardi. Le conseguenze per il settore dell'auto saranno devastanti: sarà colpita l'intera filiera, dalle Case ai concessionari, dai riparatori ai produttori di componentistica sino ai fornitori.
Posti di lavoro a rischio - Le reti ufficiali di vendita perderanno nel corso del 2012 circa 350 mandati e con essi circa settemila addetti, che avranno difficoltà a trovare nuove collocazioni lavorative. Considerando le necessarie riorganizzazioni anche nelle concessionarie virtuose, l'UNRAE stima un totale di 10.000 persone che perderanno il lavoro senza accesso agli ammortizzatori sociali. Il crollo della domanda, e quindi delle vendite di nuove auto, porterà con sé anche minori investimenti pubblicitari, impattando negativamente sulla carta stampata, ed è altresì ipotizzabile un minor interesse dei lettori per i giornali che trattano di automobili. "Pur valutando positivamente un'attesa, moderata crescita del Pil a +0,2%, se nel 2013 non avremo un miglioramento delle aspettative e del clima di fiducia delle famiglie, il mercato italiano dell'auto continuerà ad esprimere numeri tendenzialmente bassi come quelli dell'anno in corso, senza dimostrare, quindi, significative inversioni di tendenza. È, pertanto, indispensabile intervenire subito". Vediamo nel dettaglio come.
Piano di incentivi - Per agevolare il rinnovo del parco circolante si chiede un piano strutturale, articolato in tre anni, basato su incentivi all'acquisto. In linea con gli obiettivi dell'Europa sull'abbattimento delle emissioni di CO2, l'UNRAE propone tre livelli di sostegno all'acquisto con alienazione di vetture con oltre 10 anni di età (Euro 2, 1, 0), basati sui bassi livelli di emissioni di CO2: 800 euro per vetture che emettono fra 120 e 96 g/km di CO2, 1.200 euro fra 95 e 51 g/km e 5.000 euro sotto ai 50 g/km. Secondo le stime, questa misura dovrebbe consentire il recupero di circa 230.000 vendite aggiuntive nel corso dei prossimi 12 mesi. Il costo sopportato per l'operazione (circa 507 milioni di euro) sarebbe totalmente ripagato dal maggiore introito fiscale e, quindi, a costo zero per il bilancio dello Stato.
Fiscalità europea per le aziende - Per le auto aziendali è necessario applicare un trattamento fiscale che si allinei a quello del resto d'Europa. Nel nostro Paese, infatti, l'ammortamento è in quattro anni contro la media europea di due, la quota di spese deducibili è il 40% contro il 100% dell'UE, la detraibilità IVA è del 40% a fronte del 100% degli altri Paesi, c'è un tetto ammortizzabile fino a 18.076 euro contro il no limit dei nostri vicini.
No al superbollo - L'UNRAE sottolinea, poi, come il cosiddetto superbollo applicato in base alla potenza ha generato una vera e propria "fuga di clienti delle auto di lusso, destinata a rendere poco credibile la previsione di incasso della super-tassa di possesso che lo Stato indica in 168 milioni di euro. Il calo delle vendite stimato al 40% determinerà un minor gettito da IPT, IVA e bollo valutato attorno ai 105 milioni di euro e un aumento degli stock di vetture usate con deprezzamenti stimati del 30%, con conseguente notevole danno per gli operatori commerciali. Gli accertamenti sono giusti, ma la criminalizzazione generalizzata sta allontanando proprio quel tipo di clientela che, avendo disponibilità economica, può meglio alimentare le entrate dello Stato".
Credito e bollo evaso - Importante, poi, è che le banche liberino risorse per il credito indispendabili per la vitalità delle concessionarie, aumentando la fiducia verso l'affidabilità delle imprese virtuose. Infine, l'ultima ricetta riguarda un allarme lanciato più volte dall'UNRAE: l'evasione della tassa di possesso, valutata in 1 miliardo di euro. Gli evasori sono facilmente rintracciabili attraverso i sistemi informatici esistenti e le risorse recuperate potrebbero essere utilizzate per il rilancio del settore.
Perdita per l'erario e per la filiera - Le 161.194 immatricolazioni del mese di febbraio devono far riflettere. "Considerata la stagionalità del mercato italiano, questi dati - ha dichiarato il presidente dell'UNRAE, Jacques Bousquet - proiettano una tendenza annua molto più bassa di ogni precedente previsione, a 1.370.000 unità, con un impatto fiscale, occupazionale e sociale che lo Stato non potrà più ignorare". Una situazione che si tradurrà, secondo l'UNRAE, in un minor introito per le casse dell'erario pari a circa 2,3 miliardi di euro di IVA e un calo del fatturato per le aziende di 13 miliardi. Le conseguenze per il settore dell'auto saranno devastanti: sarà colpita l'intera filiera, dalle Case ai concessionari, dai riparatori ai produttori di componentistica sino ai fornitori.
Posti di lavoro a rischio - Le reti ufficiali di vendita perderanno nel corso del 2012 circa 350 mandati e con essi circa settemila addetti, che avranno difficoltà a trovare nuove collocazioni lavorative. Considerando le necessarie riorganizzazioni anche nelle concessionarie virtuose, l'UNRAE stima un totale di 10.000 persone che perderanno il lavoro senza accesso agli ammortizzatori sociali. Il crollo della domanda, e quindi delle vendite di nuove auto, porterà con sé anche minori investimenti pubblicitari, impattando negativamente sulla carta stampata, ed è altresì ipotizzabile un minor interesse dei lettori per i giornali che trattano di automobili. "Pur valutando positivamente un'attesa, moderata crescita del Pil a +0,2%, se nel 2013 non avremo un miglioramento delle aspettative e del clima di fiducia delle famiglie, il mercato italiano dell'auto continuerà ad esprimere numeri tendenzialmente bassi come quelli dell'anno in corso, senza dimostrare, quindi, significative inversioni di tendenza. È, pertanto, indispensabile intervenire subito". Vediamo nel dettaglio come.
Piano di incentivi - Per agevolare il rinnovo del parco circolante si chiede un piano strutturale, articolato in tre anni, basato su incentivi all'acquisto. In linea con gli obiettivi dell'Europa sull'abbattimento delle emissioni di CO2, l'UNRAE propone tre livelli di sostegno all'acquisto con alienazione di vetture con oltre 10 anni di età (Euro 2, 1, 0), basati sui bassi livelli di emissioni di CO2: 800 euro per vetture che emettono fra 120 e 96 g/km di CO2, 1.200 euro fra 95 e 51 g/km e 5.000 euro sotto ai 50 g/km. Secondo le stime, questa misura dovrebbe consentire il recupero di circa 230.000 vendite aggiuntive nel corso dei prossimi 12 mesi. Il costo sopportato per l'operazione (circa 507 milioni di euro) sarebbe totalmente ripagato dal maggiore introito fiscale e, quindi, a costo zero per il bilancio dello Stato.
Fiscalità europea per le aziende - Per le auto aziendali è necessario applicare un trattamento fiscale che si allinei a quello del resto d'Europa. Nel nostro Paese, infatti, l'ammortamento è in quattro anni contro la media europea di due, la quota di spese deducibili è il 40% contro il 100% dell'UE, la detraibilità IVA è del 40% a fronte del 100% degli altri Paesi, c'è un tetto ammortizzabile fino a 18.076 euro contro il no limit dei nostri vicini.
No al superbollo - L'UNRAE sottolinea, poi, come il cosiddetto superbollo applicato in base alla potenza ha generato una vera e propria "fuga di clienti delle auto di lusso, destinata a rendere poco credibile la previsione di incasso della super-tassa di possesso che lo Stato indica in 168 milioni di euro. Il calo delle vendite stimato al 40% determinerà un minor gettito da IPT, IVA e bollo valutato attorno ai 105 milioni di euro e un aumento degli stock di vetture usate con deprezzamenti stimati del 30%, con conseguente notevole danno per gli operatori commerciali. Gli accertamenti sono giusti, ma la criminalizzazione generalizzata sta allontanando proprio quel tipo di clientela che, avendo disponibilità economica, può meglio alimentare le entrate dello Stato".
Credito e bollo evaso - Importante, poi, è che le banche liberino risorse per il credito indispendabili per la vitalità delle concessionarie, aumentando la fiducia verso l'affidabilità delle imprese virtuose. Infine, l'ultima ricetta riguarda un allarme lanciato più volte dall'UNRAE: l'evasione della tassa di possesso, valutata in 1 miliardo di euro. Gli evasori sono facilmente rintracciabili attraverso i sistemi informatici esistenti e le risorse recuperate potrebbero essere utilizzate per il rilancio del settore.
(Fonte: www.quattroruote.it - 3/3/2012)
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