La crisi dell'auto entra a far parte delle priorità dell'UE. La Commissione Europea, infatti, avrebbe in agenda un piano d'azione per consentire al settore, che impiega oltre 2,3 milioni di addetti, di uscire al più presto dallo stato di depressione in cui si trova attualmente. Lo ha comunicato Antonio Tajani, vicepresidente e responsabile di industria e imprenditoria dell'esecutivo comunitario.
Comparto strategico - "Stiamo moltiplicando gli sforzi - ha dichiarato Tajani - per rafforzare gli strumenti già in campo. Per uscire dalla crisi, evitare il declino e affermare la nostra leadership tecnologica non possiamo abbandonare la nostra base industriale in settori chiave quale l'auto. Credo invece - ha continuato Tajani - che tale settore debba essere protagonista per rilanciare la crescita. Per questo, nelle prossime settimane, Bruxelles metterà a punto un piano d'azione condiviso con i protagonisti del settore".
Limitare la delocalizzazione - L'intervento dell'Unione Europea, d'altra parte, negli ultimi tempi era stato sollecitato da molti costruttori. Anche Sergio Marchionne, nella sua veste di presidente dell'ACEA (Associazione Costruttori Europei di Automobili), aveva evidenziato la necessità che l'UE mettesse in campo azioni per contenere l'impatto socio-economico in particolare per limitare una sovraccapacità produttiva stimata, per gli impianti europei, in circa il 20%. A tal proposito Tajani ha ricordato di aver dato mandato alla direzione generale industria della Commissione di "attuare una moratoria regolamentare per evitare nuovi costi e limitare le delocalizzazione".
Auto più efficienti e sostenibili - "Sono anche convinto - ha detto ancora Tajani - della necessità di rafforzare il sostegno del processo d'innovazione verso auto più efficienti e sostenibili con un rilancio della Green Car Initiative, un argomento che sarà all'ordine del giorno del mio prossimo incontro col presidente della BEI il 29 marzo". In ogni caso, la "Commissione Europea - ha concluso il ministro - continuerà a sostenere il settore che resta essenziale e strategico per la competitività.
Comparto strategico - "Stiamo moltiplicando gli sforzi - ha dichiarato Tajani - per rafforzare gli strumenti già in campo. Per uscire dalla crisi, evitare il declino e affermare la nostra leadership tecnologica non possiamo abbandonare la nostra base industriale in settori chiave quale l'auto. Credo invece - ha continuato Tajani - che tale settore debba essere protagonista per rilanciare la crescita. Per questo, nelle prossime settimane, Bruxelles metterà a punto un piano d'azione condiviso con i protagonisti del settore".
Limitare la delocalizzazione - L'intervento dell'Unione Europea, d'altra parte, negli ultimi tempi era stato sollecitato da molti costruttori. Anche Sergio Marchionne, nella sua veste di presidente dell'ACEA (Associazione Costruttori Europei di Automobili), aveva evidenziato la necessità che l'UE mettesse in campo azioni per contenere l'impatto socio-economico in particolare per limitare una sovraccapacità produttiva stimata, per gli impianti europei, in circa il 20%. A tal proposito Tajani ha ricordato di aver dato mandato alla direzione generale industria della Commissione di "attuare una moratoria regolamentare per evitare nuovi costi e limitare le delocalizzazione".
Auto più efficienti e sostenibili - "Sono anche convinto - ha detto ancora Tajani - della necessità di rafforzare il sostegno del processo d'innovazione verso auto più efficienti e sostenibili con un rilancio della Green Car Initiative, un argomento che sarà all'ordine del giorno del mio prossimo incontro col presidente della BEI il 29 marzo". In ogni caso, la "Commissione Europea - ha concluso il ministro - continuerà a sostenere il settore che resta essenziale e strategico per la competitività.
(Fonte: www.quattroruote.it - 8/3/2012)
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