Mirafiori e le Officine Maserati di Grugliasco saranno un'entità unica, con i loro 6.400 addetti che potranno lavorare indistintamente in uno stabilimento o nell'altro. Una sorta di "fusione", che Fiat ha avviato ieri, aprendo una procedura "articolo 47", che cioè prevede un trasferimento di ramo d'azienda. "Lo stabilimento Maserati viene inglobato dentro Mirafiori", traduce il segretario provinciale della Fim-Cisl, Claudio Chiarle. E spiega: "Questo accorpamento, oltre a snellire tutta la struttura aziendale, rende più efficienti i due siti produttivi, rafforza il progetto industriale torinese di Fiat e garantisce maggiori prospettive occupazionali". I sindacati che hanno firmato il contratto aziendale Fiat considerano l'avvio di questa procedura come la posa di una prima pietra nella costruzione del futuro "Polo del lusso" di Torino. Un polo, spiega Chiarle, "in cui ci sarà piena occupazione, volumi produttivi medi e non intensivi e alti margini di guadagno che potranno essere redistribuiti attraverso la contrattazione anche ai lavoratori". Vincenzo Aragona, leader della Fismic provinciale, aggiunge che la mossa è importante perché "rilancia non solo Mirafiori, ma tutti gli stabilimenti Fiat presenti nel Torinese così come le aziende dell'indotto, in cui lavorano 40 mila addetti". Già oggi ci sono circa 700 dipendenti di Mirafiori "imprestati" alle Officine di Grugliasco. La fusione dei due siti servirà appunto a rendere più fluidi questi passaggi e per gestire al meglio la cassa integrazione. Che poi è anche ciò che aspetta a buona parte delle tute blu di Mirafiori per il prossimo anno. Ieri infatti la Fiat ha anche avanzato la richiesta per un ulteriore periodo di "cig" straordinaria per riorganizzazione che protegga il reddito degli addetti delle Carrozzerie fino al 28 settembre del 2014. Dunque nella fabbrica di corso Tazzoli si continuerà a lavorare alla produzione dell'Alfa Mito (che però occupa solo una porzione della forza lavoro complessiva per appena tre giorni al mese), mentre buona parte delle tute blu resterà in "cassa" nell'attesa che venga allestita la nuova linea di produzione del Suv griffato Maserati. Tutto questo, però, andrà inserito in un accordo sindacale durante un incontro che verrà convocato dalla Regione nelle prossime settimane. Al faccia a faccia dovrebbero prendere parte anche i delegati della Fiom-Cgil: nei giorni scorsi la Fiat ha annunciato di voler riconoscere anche le rappresentane del sindacato guidato da Maurizio Landini e ieri ha inviato la richiesta di proroga di "cig" alle "Rsa di Mirafiori", come si legge nel documento. Nell'elenco dei destinatari figurano però solo le sigle del "sì" (ossia Fim, Fismic, Uglm, Uilm e AssoQuadri), ma manca la Fiom. Ecco perché il segretario torinese Federico Bellono rimarca che "non accetteremo convocazioni sperate da parte della Regione". E poi spiega: "L'annuncio dell'investimento da parte della Fiat è un fatto positivo. Ma è necessario un confronto con parti sociali e istituzioni, perché ad oggi l'unica certezza è un nuovo anno di cassa, mentre non sono indicati impegni precisi ed esigibili su modelli, volumi e tempi di realizzazione.
(Fonte: http://torino.repubblica.it - 6/9/2013)
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