mercoledì 11 settembre 2013

Fassino su investimenti a Mirafiori: "Nuove certezze per operai e aziende dell'indotto"


"Siamo di fronte ad un passo significativo da parte dell'azienda. Fiat aveva subordinato l'investimento di Mirafiori sia agli esiti della crisi del mercato automobilistico, che rimane acuta, sia ad aspetti normativi e contrattuali. Questioni che rimangono sul tavolo, ma nonostante questo il Lingotto ha deciso di andare avanti. Un passaggio che attendevamo da tempo e da tempo sollecitavamo ". Il sindaco di Torino, Piero Fassino, è tra quelli che non hanno mai esasperato i toni con Fiat negli ultimi due anni, lavorando piuttosto "per creare le condizioni perché l'azienda continui a mantenere a Torino unodei poli strategici".
Sindaco, oggi può dire: avevo ragione?
"Non si tratta di avere torto o ragione. Negli ultimi due anni ho letto e sentito troppi pregiudizi e preconcetti su Fiat. Ho sempre ritenuto insensato dare per scontato un abbandono di Torino da parte di Fiat-Chrysler e una chiusura di Mirafiori. E mi sono mosso per creare le condizioni migliori per una permanenza e uno sviluppo del gruppo qui. Mi è sembrato l'atteggiamento più sensato e gli impegni di oggi mi confortano".
La Fiom invita alla prudenza e a non lasciarsi andare ad entusiasmi. Cosa ribatte?
"Non mi ascrivo né tra gli entusiasti né tra gli scettici, rimangocon i piedi per terra e traggo solo le conseguenze degli impegni presi, che fino a ieri non erano né certi né scontati".
Quali sono?
"In primo luogo si deve dare atto a Marchionne e al gruppo dirigente di dare il via agli investimenti su Mirafiori nonostante la crisi e le incertezze normative, dopo quelli già realizzati alla ex Bertone di Grugliasco. Altro aspetto è la mole finanziaria che Fiat-Chrysler impegnerà su Torino: 1 miliardo. È il gruppo privato che sta impegnando più risorse in Piemonte e nel Paese, fugando tutti i timori e le paure che si potessero smantellare gli stabilimenti in Italia. Investimenti che partiranno domani mattina, visto che l'uscita del Suv Maserati è prevista per il primo semestre 2015. C'è poi la conferma che Torino si consoliderà come il polo del lusso, con i marchi Maserati e Alfa Romeo. Una scelta ambiziosa in un segmento del mercato importante e meno esposto ai rischi rispetto a quello di fascia medio-bassa".
Fiat ha anche annunciato che accetterà la nomina dei delegati Fiom rispettando la sentenza della Consulta. Vede dei rischi in questo ritorno?
"No, è un'altra buona notizia. È importante che Fiat abbia deciso di rispettare la sentenza. Il ritorno della Fiom è positivo e, dopo la conferma degli investimenti, auspico che si apra una nuova fase nelle relazioni sindacali. La Fiom accetti di essere coinvolta nelle trattative insieme alle sigle che hanno firmato le intese, Cisl, Uil e Fismic".
Cosa significa per Torino questo annuncio?
"Restituire certezze di lavoro e futuro a migliaia di persone e a tantissime imprese dell'indotto. Una scelta che consolida il ruolo strategico di Torino nel gruppo Fiat-Chrysler e nell'industria automobilistica mondiale. Torino si conferma uno dei grandi hub dell'auto su scala internazionale e un investimento di questa portata da parte di un costruttore finale consolida la forza di centinaia e centinaia di aziende che producono componenti e sistemi".
(Fonte: http://torino.repubblica.it - 5/9/2013)

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