Il Quadrifoglio Verde compie 90 anni: il simbolo, che ancora oggi troviamo su alcune versioni di MiTo e Giulietta, è stato per la prima volta associato al marchio del Biscione in occasione della Targa Florio del 1923, vinta da Ugo Sivocci su Alfa Romeo RL.
Un simbolo che viene da lontano - Il Quadrifoglio, utilizzato anche dagli aerei da guerra della X Squadriglia da bombardamento Caproni e ancora oggi presente nel simbolo dell'Aeronautica Militare, ha calcato da quel momento i circuiti e i percorsi delle più importanti competizioni del mondo insieme alle vetture Alfa Romeo. Tra queste, vale la pena ricordare la P2 del 1925 vincitrice a Monza del Campionato Mondiale di corse automobilistiche e le Alfetta 158 e 159 monoposto che trionfarono con Farina e Fangio nelle prime due edizioni del mondiale di Formula 1, nel 1950 e 1951.
Gli anni dell'Autodelta e quelli delle corse turismo - In seguito fu determinante il successo dell'Autodelta, il reparto corse ufficiale che portò le TZ, le GTA, le GTAm, le 33 Sport e la Formula 1 ai gradini più alti dei podi internazionali. Nel 2013 è stato festeggiato il cinquantesimo anniversario della nascita del reparto, con una manifestazione che ha coinvolto gli esemplari più significativi conservati dal museo storico della Casa sul circuito di Balocco. Le ultime apparizioni in gara del Quadrifoglio si devono alla 155 V6 TI nel DTM e alla 156 Superturismo.
Il Quadrifoglio sui modelli di serie - Il debutto del Quadrifoglio su un modello di serie avvenne nel 1963 con la Giulia TI Super, una variante stradale praticamente pronta per le competizioni e oggi molto ricercata dai collezionisti, ma solo negli anni '80 verrà apertamente inserito nella denominazione del modello, come la Alfasud Ti Quadrifoglio Verde, la 33 Quadrifoglio Verde e la 75 Quadrifoglio Verde.
Non solo "Verde" - Dopo un periodo di assenza dai listini, con l'arrivo dei modelli GTA, la 147 e la 156 hanno riportato orgogliosamente il simbolo sui passaruota. Infine, una piccola curiosità: per alcuni anni fu utilizzata anche la denominazione "Quadrifoglio Oro" per alcuni allestimenti particolarmente completi e curati, ma non destinati alla clientela sportiva, di modelli come Alfa 33, Alfa 6, Alfa 90 e Alfetta.
Un simbolo che viene da lontano - Il Quadrifoglio, utilizzato anche dagli aerei da guerra della X Squadriglia da bombardamento Caproni e ancora oggi presente nel simbolo dell'Aeronautica Militare, ha calcato da quel momento i circuiti e i percorsi delle più importanti competizioni del mondo insieme alle vetture Alfa Romeo. Tra queste, vale la pena ricordare la P2 del 1925 vincitrice a Monza del Campionato Mondiale di corse automobilistiche e le Alfetta 158 e 159 monoposto che trionfarono con Farina e Fangio nelle prime due edizioni del mondiale di Formula 1, nel 1950 e 1951.
Gli anni dell'Autodelta e quelli delle corse turismo - In seguito fu determinante il successo dell'Autodelta, il reparto corse ufficiale che portò le TZ, le GTA, le GTAm, le 33 Sport e la Formula 1 ai gradini più alti dei podi internazionali. Nel 2013 è stato festeggiato il cinquantesimo anniversario della nascita del reparto, con una manifestazione che ha coinvolto gli esemplari più significativi conservati dal museo storico della Casa sul circuito di Balocco. Le ultime apparizioni in gara del Quadrifoglio si devono alla 155 V6 TI nel DTM e alla 156 Superturismo.
Il Quadrifoglio sui modelli di serie - Il debutto del Quadrifoglio su un modello di serie avvenne nel 1963 con la Giulia TI Super, una variante stradale praticamente pronta per le competizioni e oggi molto ricercata dai collezionisti, ma solo negli anni '80 verrà apertamente inserito nella denominazione del modello, come la Alfasud Ti Quadrifoglio Verde, la 33 Quadrifoglio Verde e la 75 Quadrifoglio Verde.
Non solo "Verde" - Dopo un periodo di assenza dai listini, con l'arrivo dei modelli GTA, la 147 e la 156 hanno riportato orgogliosamente il simbolo sui passaruota. Infine, una piccola curiosità: per alcuni anni fu utilizzata anche la denominazione "Quadrifoglio Oro" per alcuni allestimenti particolarmente completi e curati, ma non destinati alla clientela sportiva, di modelli come Alfa 33, Alfa 6, Alfa 90 e Alfetta.
(Fonte: www.quattroruote.it - 9/6/2013)
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