lunedì 31 dicembre 2012

Per conquistare gli U.S.A. la 500 dimentica di essere Fiat


Una delle novità contenute nel nuovo piano di sviluppo del gruppo Fiat-Chrysler messo a punto dall’ad Sergio Marchionne è un’accelerazione del programma di separazione del nome Fiat dal modello 500 fino a fare di quest’ultimo un vero brand a sé stante: «Il marchio è spendibile anche all’estero – ha dichiarato il manager – e va allargato a un’intera famiglia di vetture». Al momento non è ancora del tutto chiaro se l’idea di questa sorta di “spin-off” verrà portata avanti anche in Europa oppure sarà adottata solo sui mercati di Stati Uniti e Canada dove attualmente in attesa che si concretizzi anche il più volte rimandato sbarco di Alfa Romeo, la penetrazione di Fiat (Ferrari e Maserati a parte) è affidata proprio alla sola 500. Quel che è certo è che il progetto trasformarla in un marchio è in tutto e per tutto simile a quello attuato da General Motors nel 2001 con il brand sportivo Corvette. Dopo l’acquisizione della coreana Daewoo da parte di GM e il “rebadging” dell’intera produzione asiatica con il marchio Chevrolet, la casa americana, giustamente preoccupata dall’impatto negativo che avrebbe generato sui clienti Corvette l’accostamento con prodotti fabbricati in Corea, pensò bene di allontanare le due realtà. Da allora la prestigiosa Chevrolet Corvette, che molti ritengono l’unica vera sportiva americana, si chiama semplicemente Corvette. Iniziative di facciata, certo, ma che a volte hanno una loro ragion d’essere. Negli U.S.A., dopo un esordio problematico, le vendite della 500 sembrano ora procedere su strade un po’ meno dissestate e il suo gradimento sta salendo anche se, probabilmente, non quanto Marchionne sperava. Nei primi 10 mesi dell’anno ne sono state piazzate 36.462, cioè è andata molto meglio rispetto alle 15.826 dello stesso periodo dell’anno scorso. Tuttavia, siamo ancora un po’ lontani dalle 50mila auto che Fiat si aspettava di vendere già dal primo anno di commercializzazione, il 2011. Ovviamente, ai primi accenni di miglioramento della situazione, che hanno cominciato a manifestarsi la scorsa primavera, Fiat non ha mancato di “sparare” comunicati all’insegna dell’ottimismo. Dichiarazioni riprese dalla stampa specializzata italiana in un coro pressoché monocorde anche se, in realtà per esempio, lo sbandierato aumento del 336% nelle immatricolazioni U.S.A. registrato nell’aprile di quest’anno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (3.849 esemplari contro 882) è frutto di in paragone improponibile: nell’aprile 2011, infatti, la vettura era solo all’inizio della commercializzazione e le poche 500 in circolazione sulle strade americane erano in buona parte quelle targati dalle concessionarie come esemplari dimostrativi. Piccoli trucchi per tentare di inventare successi che ancora non c’erano. Insomma, l’avventura americana della 500 ha avuto un avvio lento e tormentato che è costato il posto a Laura Soave, la responsabile delle attività Fiat in Nordamerica, sostituita un anno fa da Timothy Kuniskis. Alla Soave pare sia stata addossata soprattutto la lentezza con la quale è proceduto lo sviluppo del network di concessionari (Chrysler) che dovevano vendere la macchina. La rete era piuttosto scettica sulle possibilità di successo dell’utilitaria su un mercato difficile come quello U.S.A. . La cura di Kuniskis sembra aver avuto una certa riuscita, ma non ci sono garanzie che si consoliderà l’attuale trend delle vendite, che si aggira intorno alle 4mila macchine al mese, anche se con l’apporto della versione sportiva Abarth che prima mancava. Eppure, Fiat non ha lesinato gli sforzi per far accettare la 500 negli States. In particolare, oltre al varo di un mini-sito dedicato, la casa ha messo in campo un imponente e costoso apparato di marketing che ha fatto il possibile e anche l’impossibile per imporla agli automobilisti yankee. Per esempio, per gli spot pubblicitari sono stati arruolati personaggi del calibro della cantante-attrice Jennifer Lopez, dell’attore Charlie Sheen e della modella Elle McPherson, attraverso i quali sono state identificate e utilizzate tutte le possibili leve per sollecitare l’interesse del pubblico. Il filo conduttore è stato quasi sempre l’”italian way”, anche se, a dire il vero, la vettura viene fabbricata negli stabilimenti Chrysler di Toluca, in Messico. Tuttavia, il vero problema che Marchionne deve ancora risolvere negli U.S.A. con la 500, ma anche con l’intera attività Fiat, è quello di una cattiva immagine che accompagna le automobili italiane da molto tempo. Cioè da quando, negli anni ’70 e ’80, la Fiat Ritmo e la Fiat 131 (rimaneggiate ed esportate sul mercato nordamericano rispettivamente con i nomi di Strada e Brava), furono giudicate di qualità così scarsa da costringere la casa torinese a ritirarsi dal mercato a partire dal 1983. Risale più o meno a quell’epoca il diffondersi dell’irriverente “Fix It Again, Tony” (“Aggiustala ancora, Tony”) che da allora i detrattori americani delle nostre auto, spiegando l’acronimo Fiat, ripetono come un mantra ogni volta che si tratta di sottolinearne l’inaffidabilità. E non è certo quello l’unico mantra, visto che girando per i siti e i blog automobilistici emerge un florilegio di impietosi “Found In A Trashcan", di “Failure In Automobile Technology" e di "Fucking Italian Attempt (at) Transport" che non hanno bisogno di traduzioni. Ciò che non sempre viene ricordato in Italia è che la stessa cattiva fama accompagna anche l’Alfa Romeo, che negli anni 80 e 90 fece esordire prima la Milano (cioè la versione U.S.A. del modello 75, presentata nel 1986) e poi le 164 LS e Quadrifoglio (nel 1990), introdotte non senza averle prima ampiamente aggiornate, specialmente la seconda, per incontrare i gusti americani. Non funzionò affatto: alla fine del 1994, proprio per gli scarsi risultati della 164, la casa del Biscione decise di ritirarsi dal mercato U.S.A. mentre erano già pronti i piani per l’arrivo dei modelli sportivi Spyder e Gtv. Ben si comprende, quindi, come molti analisti siano oggi un po’ preoccupati, se non addirittura scettici, riguardo alle recenti dichiarazioni di un Marchionne che, evidentemente non piegato dalle difficoltà della 500 o, più probabilmente obbligato a trovare a tutti i costi uno sbocco di mercato per aumentare la produzione Alfa Romeo che non decolla, ha ribadito di volerci riprovare sul mercato americano. Ma anche le Alfa del futuro, come già oggi la piccola 500, dovranno scrollarsi di dosso una storia passata che sa troppo di fallimenti. Eppure, giusto per raccontare anche l’altra faccia della medaglia, non sono pochi gli automobilisti americani che, da altrettanto numerosi blog, ricordano con affetto sia gli acciaccati modelli Fiat, sia le 164 che decretarono la fine dell’avventura americana del Biscione. Sono ancora in molti quelli che ricordano il mito Alfa, nonostante tutto. Evidentemente, acciacchi a parte, le italiane hanno comunque lasciato qualche segno: un modo di costruire e di intendere l’automobile che allora non c’era e che molto probabilmente non c’è neppure adesso. Tra l’altro, denigrare le attuali Fiat e Alfa Romeo di oggi solo sulla scorta di quelle che si producevano venti o trent’anni fa sarebbe ingeneroso. E probabilmente anche sbagliato, visto che i bollettini dell’autorevole NHTSA, il temuto ente governativo americano che si occupa della sicurezza di strade e veicoli, sono zeppi di provvedimenti di richiamo tecnico necessari per eliminare i difetti, talvolta clamorosi, che affliggono numerosi modelli di tutti i costruttori. Compresi quelli col blasone.
(Fonte: www.linkiesta.it - 12/11/2012)

domenica 30 dicembre 2012

Arese: accordo per l'area ex-Alfa Romeo


Si fanno più precisi i contorni del piano di rilancio dell'ex area Alfa Romeo, approvato dalla Regione Lombardia a fine ottobre e ratificato in questi giorni dai comuni di Arese e Lainate, sui quali insiste il 78% del lotto da oltre due milioni di metri quadri di cui si attende la riqualificazione ormai da oltre vent'anni. Il piano, che nei giorni scorsi è stato oggetto di contestazioni da parte di alcuni cittadini, si avvia ora alla fase operativa e prevede la creazione, là dove sorgeva la fabbrica Alfa Romeo, di un grande centro commerciale (77.000 mq), di un'area residenziale (di 68.000 mq), di una industriale (parte della quale è già occupata da aziende di logistica e recupero materiali), di un polo per la mobilità sostenibile e la formazione (di cui però, a oggi, non esiste un progetto definito), oltre al recupero della pista di prova dell'ex stabilimento.
Corsi e test drive - Per quest'ultima, la società titolare dell'area, che fa capo a Marco Brunelli, patron della Finiper, già proprietaria del centro commerciale Portello, ipotizza la trasformazione in un impianto in grado di ospitare presentazioni di nuovi modelli, test drive e corsi di guida sicura. "La pista è uno dei simboli dell'area, per questo ci teniamo che sia valorizzata", ha spiegato Brunelli. Il tracciato sarebbe anche funzionale alla presenza, nell'ambito della zona commerciale, di attività legate alla vendita di vetture.
Entro sei mesi - "Se tutto procede secondo le scadenze programmate, entro l'estate potranno partire i primi cantieri", ha commentato il sindaco di Lainate, Marco Landonio. Proprio Landonio, insieme al commissario prefettizio di Arese, Anna Pavone, e agli altri sindaci dei comuni coinvolti (Rho e Garbagnate), ha firmato recentemente una lettera indirizzata al ministero dello Sviluppo Economico con la quale i primi cittadini chiedevano che venisse considerato un altro piano di rilancio dell'area, quello messo a punto da ComunImprese. Questo progetto aveva il suo punto centrale nella creazione, su parte del maxi-lotto, di un polo del design automobilistico. Finora nulla si è mosso su questo fronte, ma l'ipotesi pare non sia del tutto tramontata. "Il piano appena approvato non è incompatibile con quello proposto da ComunImprese", ha precisato Landonio. "Se ci saranno investitori interessati a occupare le aree destinate alla produzione, saremo ben disponibili ad accoglierli Lo spazio ci sarebbe per tutti".
Silos da abbattere - Intanto si delineano i primi interventi che trasformeranno l'area dei vecchi stabilimenti. Nel nuovo piano, il silos in cui venivano stoccate le Alfa Romeo pronte per la consegna sarà abbattuto per fare posto a un maxi-parcheggio per i visitatori dell'Expo, che da qui raggiungeranno l'esposizione universale con le navette. Un altro simbolo del Biscione che sparisce.
(Fonte: www.quattroruote.it - 18/12/2012)

sabato 29 dicembre 2012

Fiat Poland: accordo per gli esuberi a Tychy


L'eccedenza produttiva nello stabilimento Fiat di Tychy in Polonia porterà fuori dallo stabilimento 1.450 operai. L'accordo per il licenziamento, che sarà operativo dal prossimo mese di marzo, è stato firmato da tutti i sette sindacati che operano nell'impianto, compreso Solidarnosc che nei giorni scorsi aveva protestato con il Governo centrale.
Da nove a diciotto stipendi come liquidazione - Inizialmente dovevano essere 1500 i licenziati, ma dopo una trattativa sono stati salvati 50 addetti. A titolo d'indennizzo gli operai inclusi nell'elenco riceveranno come liquidazione una somma compresa tra nove e 18 stipendi e saranno assistiti dagli uffici di collocamento con un finanziamento da parte del ministero di lavoro.
Flessione delle vendite - Nel 2012 l'impianto polacco della Fiat ha prodotto 350 mila automobili contro le 468 mila del 2011; la punta massima si è avuta nel 2009 con oltre 605 mila automobili. Il taglio della forza lavoro è dovuto alla fine della produzione, dopo nove anni, della Panda Classic e dalla contrazione del mercato polacco che evidenzia una flessione di oltre il 20% rispetto all'anno 2008 con i conseguenti riflessi negativi sulla vendita di vetture Fiat.
(Fonte: www.quattroruote.it - 20/12/2012)

venerdì 28 dicembre 2012

Fiat-Veba: in caso di successo, il Lingotto può risparmiare 340-450 milioni di Euro


Alla fine di ottobre Fiat ha fatto capire che la sua priorità è quella di affrontare la crisi del mercato europeo, focalizzandosi di più sui modelli premium / mid-premium e preservando e saturando la capacità produttiva in Italia aumentando l'esportazione verso i mercati extra-europei. Fiat-Chrysler intende investire circa 24,5 miliardi di euro nel periodo 2012-2014, il 20% in più rispetto al target previsto nel 2010; "l'accelerazione del capex apparentemente è stata motivata con il riposizionamento del prodotto europeo, cosa che ha sollevato alcune preoccupazioni sulla logica di allocazione del capitale", osservano in una nota di oggi gli analisti di Banca Akros. A uno sguardo più attento, si può vedere che i maggiori investimenti saranno indirizzati alle aree promettenti NAFTA e America Latina, mentre il rilancio della regione EMEA avrà bisogno di risorse limitate. "Il capex elevato, che crediamo sia sovrastimato, potrebbe rendere più difficile l'acquisto delle minority di Chrysler dal fondo Veba, posticipando di un paio d'anni la fusione, ma anche in questo caso Fiat potrebbe sorprendere il mercato con il capex che potrebbe essere inferiore al previsto e la liquidità maggiore del previsto". Fiat è disposta ad aumentare la sua quota in Chrysler (attualmente al 58,5%), ma il fondo Veba è determinato a incassare il più possibile. Così i negoziati restano tesi. Fiat e Veba sono attualmente in attesa della sentenza della Corte del Delaware sul prezzo della call option sulla quota di Veba in Chrysler. "Stimiamo che una sentenza a favore di Fiat possa concedere 340-450 milioni di euro di risparmi rispetto ai valori di mercato", calcolano gli analisti di Banca Akros. Per gli esperti della banca d'affari, Fiat può permettersi di acquistare l'intera quota del 41,5% detenuta da Veba a un prezzo stimato di 3,1 miliardi di euro. E un aumento di capitale potrebbe essere evitato se solo Fiat e Chrysler potessero unire le loro casse. Tale mossa richiederebbe però un cambio dei covenant della linea di credito di Chrysler. Il management di Fiat ha escluso pochi giorni fa un aumento di capitale.
(Fonte: www.milanofinanza.it - 20/12/2012)

giovedì 27 dicembre 2012

Alfa Romeo: diffuso il primo teaser della 4C


Dopo le profezie mancate sulla fine del mondo, Alfa Romeo coglie l'occasione per "predire" un evento che inaugura in grande stile il 2013: sul sito della Casa è infatti comparsa l'immagine di un cerchio in lega che, pur non dando indizi concreti, ha tutta l'aria di appartenere alla nuova 4C, accompagnata dalla frase "l'auto che porrà fine a tutte le auto è vicina".
La presentazione è imminente - Il messaggio non è casuale, visto che la biposto sportiva italiana sarà svelata nei prossimi mesi, al Salone di Detroit di gennaio o a quello di Ginevra nel mese di marzo. La 4C aprirà la strada alla nuova strategia del gruppo italiano, che punterà su modelli premium con un'immagine sportiva per conquistare i principali mercati mondiali.
Promesse da sportiva pura - Dotata di una scocca in fibra di carbonio e del motore quattro cilindri 1.750 TBi in una nuova versione potenziata, la 4C assomiglierà da vicino alla concept car, come hanno dimostrato le foto spia. Il resto lo farà la posizione centrale del motore, la trazione posteriore e il favorevole rapporto peso-potenza: i numeri e le potenzialità, secondo le indiscrezioni, saranno da sportiva vera.
(Fonte: www.quattroruote.it - 23/12/2012)

mercoledì 26 dicembre 2012

Ferrari: diffusi i primi teaser della F70


Un musetto sottile sottile, con una parte centrale più grande che sostiene gli alettoni: guardare l'erede della Ferrari Enzo e pensare alla F1 di Alonso è un tutt'uno: d'altra parte per la Rossa più veloce di sempre è chiaro che il riferimento sarà proprio la Formula uno. Le prime foto della macchina - di cui ancora non si conosce il nome - compaiono a sorpresa sull'annuario ufficiale Ferrari di inizio anno. Un colpo di scena inaspettato e di gran classe perché mettere sulla copertina della rivista/libro la supercar più attesa degli ultimi anni non è certo facile viste le possibilità che fra bozze e tipografie qualche immagine finisca in rete. E invece nulla, il "santuario di Maranello" è rimasto inviolato. Ma torniamo alla macchina: anche stavolta la Ferrari sorprende. E già perché invece di dissimulare la monoscocca della F1 con una parte in rialzo sul cofano il centro stile più famoso del mondo ottiene lo stesso effetto con una tecnica contraria, ossia realizzando un "buco" per la presa d'aria. Davvero geniale. Il muso poi sfoggia gli stessi fari (più o meno) della 458 e della FF, proprio per creare quel family feeling che alla Ferrari mancava da anni (spesso le macchine erano tutte diverse fra loro, almeno di muso). Sulla coda poi compare una sorta di alettone mobile che sovrasta una specie di nervatura centrale che finisce nella luce che in F1 si usa in caso di pioggia: anche questo un riferimento alla massima categoria automobilistica perché qui l'idea è quella di dissimulare il perno che regge l'alettone. Per il resto mistero perché la fiancata non si vede. Si sa comunque che la macchina avrà porte ad apertura a "farfalla" (con lo sportello si solleva anche una parte di tetto). Il piatto forte dell'erede della Enzo (che si comprerà su "invito", costerà circa 1,5 milioni di euro) saranno le prestazioni. Si parla di uno 0-100 inferiore ai tre secondi, il tutto e grazie all'ausilio di tre motori, due elettrici e un V12 aspirato. Con tante idee riprese pari pari dalla monoposto di Alonso, dal Kers alla monoscocca in carbonio. Non solo, questa macchina regalerà "il 10 per cento in meno di accelerazione - spiega l'a.d. Ferrari - Amedeo Felisa - e il 40 per cento in meno in fatto di emissioni". Il secondo motore elettrico anteriore alimenta solo servosterzo e aria condizionata, grazie ad un convertitore di potenza. E per bilanciare al meglio i pesi le batterie agli ioni di litio sono piazzate sotto la scocca. "Abbiamo ricercato con dovizia il posto migliore per posizionare queste masse aggiuntive - spiega Felisa - in modo tale che non influissero negativamente sulla dinamica della vettura". Ma non si tratta, ovvio, di una Ferrari elettrica- "Una delle caratteristiche principali - svela per fortuna Felisa - delle nostre vetture è il sound del motore. Immaginiamo che il sistema prevederà sempre una costante miscelazione delle due fonti di potenza". La 'voce' delle Rosse è quindi salva. Kers a parte però le meraviglie di questa Ferrari non finiscono qui. La scocca è un pezzo monolitico in fibra di carbonio, realizzata proprio come quelle di F1. Solo che qui i posti sono due e c'è spazio per tanti accessori immancabili su una vettura stradale. E sono stati sperimentati anche altri materiali visto che il fondo della vettura è in Kevlar e le porte sono in Carbonio T1000. Il risultato di tanta tecnologia è che la macchina ha una rigidità torsionale superiore del 30% rispetto ad analoghe vetture. L'abitacolo poi è costruito su misura, con pedaliera, volante e sedili realizzato apposta per il cliente, proprio come avviene in F1, mentre i flussi aerodinamici sono stati oggetti di studi avanzatissimi per migliorare il carico alle alte e basse velocità e per raffreddare al meglio i radiatori laterali, assicurando la dovuta dose d'aria al possente V12 aspirato. Certo, di questa macchina molte cose sono ancora avvolte nel più totale segreto - dal design alla potenza finale passando per il peso - ma non si sbaglia se si ipotizza una cavalleria di 1000 Cv, un peso inferiore ai 1200 Kg e il raggiungimento di un peso/potenza da record (quello della Enzo era di 2,07 kg/Cv...).
(Fonte: www.repubblica.it - 20/12/2012)

martedì 25 dicembre 2012

lunedì 24 dicembre 2012

Pomigliano: bonus di 500 Euro ai dipendenti


I due premi ricevuti dallo stabilimento Fiat di Pomigliano, il "Silver World Class Manufacturing" di giugno ed il primo posto alla Lean Production di settembre, si tradurranno per i dipendenti in un bonus di 500 Euro in busta paga.
Il ringraziamento dell'ad - L'amministratore delegato di Newco Sebastiano Garofalo ha annunciato alle maestranze, in coincidenza con il primo compleanno della nuova Panda, la buona notizia: "Il 2012 per tutti noi è stato un anno caratterizzato da ansie e sacrifici - dice Garofalo - ma anche da grandi soddisfazioni. Finalmente, grazie al vostro lavoro e alla costanza nel perseguire obiettivi sempre più ambiziosi, anche la miglior concorrenza, oltre che il managment Fiat, ha riconosciuto i risultati che noi abbiamo raggiunto. Mi riferisco al conseguimento del Silver WCM a giugno e alla vittoria di settembre nella gara della lean production con oltre 700 siti produttivi internazionali. Il riconoscimento relativo al Silver WCM prevede anche un premio in denaro di 200 Euro. La novità che ho il piacere di comunicare è che anche per la vittoria nella competizione internazionale sulla lean production riceverete un premio aggiuntivo in denaro di 300 Euro. Bravi".
Due ambiti riconoscimenti - La certificazione Silver nell'ambito della competizione sul World Class Manufacturing è un ambito riconoscimento che si ottiene per il livello raggiunto in termini di qualità, manutenzione, gestione dei costi, logistica e altre caratteristiche del processo industriale. Il premio è arrivato al termine di una visita di due giorni, nella fabbrica napoletana della nuova Panda, di Hajime Yamashina, il guru del sistema di certificazione della qualità dei processi produttivi nato in Giappone e diventato un riferimento a livello mondiale. Il Vico è il secondo impianto della Fiat ad ottenere negli ultimi anni la certificazione Silver dopo Melfi nel 2009. E proprio a Sebastiano Garofalo è stato consegnato l'altro trofeo, l'Automotive Lean Production Award 2012, anch'esso attributo all'impianto di Pomigliano nel settore di qualità, manutenzione, logistica e sviluppo delle persone.
(Fonte: www.quattroruote.it - 14/12/2012)

domenica 23 dicembre 2012

Marchionne: "Fiat può usare la liquidità di Chrysler. Chiudere in Italia non conviene"


Fiat potrà utilizzare, a certe condizioni, la liquidità di Chrysler; lo ha spiegato Sergio Marchionne all'Automotive Conference organizzata dalla Goldman Sachs a Londra. Secondo il manager le attuali condizioni contrattuali (il Master Agreement del 2009 e i contratti di finanziamento di Chrysler del 2011) prevedono in primo luogo «pagamenti ristretti», compresa la distribuzione di dividendi, attraverso l'applicazione di «basket» contrattuali; in secondo luogo sono possibili prestiti intercompany fra le due aziende, «soggetti a certi processi di governance e restrizioni contrattuali» (che per quanto riguarda il Master Agreement dovrebbero essere in primo luogo il rispetto di condizioni di mercato). Anche prima di arrivare al 100% di Chrysler, dunque, il Lingotto potrà utilizzare a certe condizioni la liquidità dell'azienda americana (che a fine settembre rappresentava circa metà dei 20 miliardi di liquidità lorda del gruppo); questo rende meno necessario, almeno in teoria, ricorrere a un aumento di capitale per rilevare dal fondo Veba il 41,5% di Chrysler. Nella stessa presentazione, Marchionne avverte però che «l'acquisto di quote ulteriori nella Chrysler, a parte l'esercizio delle call option periodiche, sarà finanziato in modo da preservare l'attuale posizione di liquidità di Fiat». La questione di quando e con che fondi il gruppo torinese potrà salire al 100% dell'azienda U.S.A., rimane dunque un rebus. Lo stesso Marchionne venerdì aveva smentito, definendole «speculazioni bizzarre», le voci di un'operazione sul capitale Fiat; in alternativa Fiat potrebbe – ha spiegato il manager – «monetizzare altri asset», per esempio la Magneti Marelli. Ieri le azioni Fiat hanno recuperato il 3,14% in Piazza Affari a 3,74 euro, recuperando così il calo di quasi il 2% di venerdì. Nella presentazione londinese, Marchionne ha dettagliato anche i motivi – finanziari e non – che l'hanno convinto a non chiudere stabilimenti in Italia puntando invece sul rilancio della produzione con i marchi Alfa Romeo, Maserati e 500. Un'eventuale chiusura è definita «economicamente non attraente, con un ritorno della spesa in oltre sei anni e la necessità di investire in nuova capacità altrove». Chiudere una fabbrica in Italia «costerebbe 600 milioni cash» e ne farebbe risparmiare solo 100, senza contare i costi non monetari (svalutazione di asset) e gli effetti non economici: dagli «impatti negativi sul mercato in Italia» ai «potenziali scioperi». I soci Cnh hanno intanto dato via libera al maxidividendo che spianerà la strada alla fusione con Fiat Industrial. L'assemblea straordinaria tenutasi ieri ad Amsterdam ha approvato la supercedola da 10 dollari per azione che verrà pagata «entro la fine dell'anno», e hanno modificato lo statuto per permettere il pagamento; le azioni Cnh, quotate a Wall Street, verranno da oggi scambiate ex-dividendo. La fusione vera e propria con Fiat Industrial sarà oggetto di voto in una successiva assemblea straordinaria.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 18/12/2012)

sabato 22 dicembre 2012

Fiat Panda Monster Truck: un 4x4 esagerato!


Protagonista del prossimo spot in onda all’inizio del 2013, Fiat Panda Monster Truck è un prototipo impressionante, “mostruosamente” intrepido e perfettamente funzionante che, con i suoi 390 centimetri di altezza e ruota da 150 cm di diametro, rappresenta la Panda più esagerata di tutte. Se nei primi spot la city-car Fiat, grazie alle ultime tecnologie digitali impiegate nei film di animazione, si “trasformava” prima in un agile scooter e poi in un capiente-piccolo aereo cargo, oggi per mostrare le prestazioni off-road della nuova Panda 4×4 Fiat ha scelto di ricorrere alle tecniche scenografiche del cinema unite a quelle dell’elaborazione automotive. Nasce così Panda Monster Truck, un prototipo realizzato da Fiat in collaborazione con Mercurio Cinematografica, lo scenografo Andrea Faini e L’Officina di Fabio Gementi. La versione Monster Truck unisce una Panda 4×4 al pianale di una Jeep CJ7 4200 ed è dotata di ruote da trattore stradale con gomme “High Speed” del diametro di 150 centimetri e larghe 50 cm montate tramite delle flange in ferro pieno tornite appositamente. Il risultato finale è una Panda ‘big foot’ alta ben 390 centimetri (misurata ‘al garrese’), lunga 380 cm e larga 250 cm. Per realizzarlo sono state impiegate poco più di due settimane di lavoro ponendo la massima cura nel collegare tra le due vetture il sistema di sterzo e la frizione, l’acceleratore e i freni. Perfettamente funzionante, la Fiat Panda Monster Truck sarà protagonista del prossimo spot on air all’inizio del 2013. Realizzato dall’agenzia Leo Burnett, il filmato pubblicitario racconta la storia di quattro amici che partono per un fine settimana in montagna. La Panda 4×4, trasformandosi in Monster Truck, sale agilmente fino al rifugio, stupendo tutti per le sue capacità. E quando il guidatore, credendo di essere su una normale Panda 4×4, scende dall’auto, si ritrova a cadere verso il basso per due metri, per poi atterrare nella soffice neve tra le risate degli amici.
(Fonte: www.elaborare4x4.com - 7/12/2012)

venerdì 21 dicembre 2012

Melfi: Monti "benedice" il piano Fiat in Italia


A Melfi si respira aria di ottimismo. Il rilancio dell'impianto, dato per spacciato dopo l'addio alla nuova Punto (almeno per il momento) risorge sulla scia del successo dei piccoli Suv. Ed è qui, tra le montagne lucane, che dal 2014 la Fiat sfornerà le prime due sport utility, una a marchio Jeep, mentre l'altra sarà la 500X, per un investimento complessivo di circa un miliardo di euro.
Piano coraggioso - "Una scelta non facile – spiega Sergio Marchionne dal palco di Melfi - ma vogliamo essere coraggiosi in un momento di crisi. Abbiamo deciso di toglierci dalla mischia dei marchi generalisti e andare a competere nella parte alta del mercato. Ne abbiamo tutte le possibilità e i mezzi per farlo. In 3-4 anni raggiungeremo il pareggio delle attività in Italia e in Europa". "Il nostro è un piano coraggioso, non per deboli di cuore – continua Marchionne - L'evento di oggi è il primo passo concreto". L'amministratore delegato della Fiat, con accanto il presidente del Consiglio, Mario Monti, e il presidente di Fiat, John Elkann, parla di una "giornata molto importante" e conferma gli obiettivi del Gruppo per il 2012: "Avremo un utile della gestione ordinaria di circa 3,8 miliardi e un utile netto di 1,2 miliardi", precisa Marchionne.
Decisiva l'alleanza con Chrysler - Melfi dunque sarà la nuova scommessa della Fiat, dopo Pomigliano: fra due anni dalle catene di montaggio usciranno 1600 vetture al giorno con una produzione organizzata su tre turni: "In uno stabilimento che sarà all'avanguardia mondiale – tiene a sottolineare con orgoglio Marchionne – colgo anche l'occasione per ringraziare il premier Monti per ciò che ha fatto alla guida del Paese con un'agenda che dimostra coraggio e lungimiranza". Fa eco all'amministratore delegato della Fiat il presidente Elkann: "Si dice che l'alleanza con Chrysler ha tolto qualcosa all'Italia. Qui dimostriamo il contrario. Senza questa alleanza l'investimento di Melfi non sarebbe stato possibile". "Il governo si appresta a chiudere una pagina politica – aggiunge Elkann - auspichiamo che la rinnovata stabilità non venga meno".
Irresponsabile dissipare i sacrifici - E Monti? Per qualcuno è la prima scesa in campo come candidato. Il premier davanti alla platea di operai e sindacalisti - i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti e ovviamente assente il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso - ha accennato a un discorso dai toni in effetti più politici che economici: "Penso che sarebbe irresponsabile dissipare i tanti sacrifici che gli italiani si sono assunti", afferma Monti rivolgendosi agli operai. "Tredici mesi fa l'Italia aveva la febbre alta e non bastava un'aspirina, ma una medicina amara non facile da digerire ma assolutamente necessaria per estirpare la malattia". E ancora: "Siamo solo all'inizio delle riforme strutturali". Insomma un lavoro che è parte adesso e che non potrà avere altri testimoni: "Oggi, da Melfi, parte un'operazione che non è per i deboli di cuore, ma noi sappiamo che può emergere un'Italia forte di cuore", conclude Monti.
La mappa delle fabbriche Fiat - Sei gli impianti Fiat in Italia, inclusa la Sevel di Val di Sangro, che produce veicoli commerciali, con un totale di circa 24.400 dipendenti. Di Melfi e Grugliasco si sa che cosa faranno, confermata la Sevel, restano incognite per Mirafiori e Cassino. Melfi (Potenza). Al via l'investimento per produrre due piccoli suv, uno Jeep e l'altro Fiat. I lavoratori sono 5.500. Pomigliano (Napoli) Nello stabilimento campano si produce la nuova Panda, commercializzata da fine 2011. L'investimento è stato di 800 milioni di euro. Finora la newco Fabbrica Italia Pomigliano ha assunto circa 2.150 lavoratori e altri 1.000 di Fiat Group Automobiles. Mirafiori (Torino) Nella fabbrica torinese, che ha 5.000 dipendenti, si produce oggi solo l'Alfa Romeo Mito che continuerà con aggiornamenti e nuove versioni; in cantiere anche vetture di alta gamma come il suv Maserati Levante. Grugliasco (Torino) Nella nuova sede delle Officine Maserati Grugliasco, dove il Lingotto ha iniziato l'investimento da 1,2 miliardi di euro, viene prodotta la nuova Maserati Quattroporte che vedremo al Salone di Detroit a gennaio. Poi arriverà la nuova Maserati del segmento E, Ghibli. I lavoratori arriveranno a 1.500. Cassino (Frosinone) Si producono le Fiat Bravo, la Lancia Delta e l'Alfa Romeo Giulietta. Si faranno modelli con Chrysler destinati all'export. I dipendenti sono 4.500. Val di Sangro (Chieti) L'accordo per i veicoli commerciali con Psa è destinato al Ducato nelle sue varie versioni. I dipendenti sono 6.200.
(Fonte: www.quattroruote.it - 20/12/2012)

giovedì 20 dicembre 2012

"Volkswagen Conquest": sconto di mille dollari ai clienti Volkswagen negli U.S.A.


Fiat e Chrysler hanno lanciato una curiosa campagna pubblicaria negli Stati Uniti, che prevede un extra-sconto di 1.000 dollari per i proprietari di modelli Volkswagen: non sarà necessario effettuare la permuta, ma sarà sufficiente dimostrare di possedere una vettura della Casa tedesca per poter accedere alla condizione agevolata. L'operazione commerciale in sé non è certo una novità, ma è singolare il tempismo con cui è stata attuata, a pochi giorni dalla conferma di Sergio Marchionne alla presidenza della ACEA, in seno alla quale proprio il Gruppo Volkswagen aveva posto qualche dubbio sulla sua leadership nei mesi scorsi. La Casa tedesca non ha, negli Stati Uniti, la stessa posizione di predominio del mercato di cui gode in Europa, motivo probabile del tentativo di "attacco" commerciale proprio ora che il Gruppo Fiat-Chrysler sta invece raccogliendo i preziosi frutti degli investimenti fatti nel periodo precedente.
(Fonte: www.quattroruote.it - 11/12/2012)

mercoledì 19 dicembre 2012

Maserati: la sesta sarà un SUV compatto?


Il futuro a medio-lungo termine di Maserati prevede l’arrivo di sei nuove automobili. Cinque di queste sono già note: la nuova Quattroporte debutterà ad inizio 2013, seguita dalle Ghibli, Levante, GranTurismo e GranCabrio. Arriviamo così al 2016, anno in cui verrà introdotto l’ancora misterioso sesto modello. Le indiscrezioni circolate finora indicano si tratti di una sportiva relativamente economica, più compatta della GranTurismo, che dovrebbe porsi quale avversaria delle Jaguar F-Type e Porsche Boxster-Cayman. Car and Driver scompiglia però il castello di supposizioni e riporta l’imbeccata fornitagli da una fonte interna al marchio: il sesto modello sarà un crossover compatto, avversario delle Audi Q5, BMW X3, Mercedes GLK e soprattutto dell’imminente Porsche Macan. Opzione senz’altro logica ed appropriata, necessaria per trasformare il Tridente in un vero e proprio marchio di volume. Il magazine statunitense rivela inoltre che il SUV nascerà a partire dall’ossatura C-Wide a passo lungo, anche se questa opzione ci pare decisamente poco percorribile. Restiamo in attesa di nuovi sviluppi.
(Fonte: http://blog.caranddriver.com - 13/12/2012)

martedì 18 dicembre 2012

Maserati: investimenti per 1,2 miliardi di Euro e obiettivo a 50mila vetture l'anno


"Gli investimenti entro il 2014 per l'ammiraglia Maserati Quattroporte, per la berlina del segmento E Ghibli e per il crossover Levante sono pari a 1,2 miliardi di euro. Per Quattroporte e Ghibli e la struttura produttiva, in particolare, sono tra i 950 milioni e 1 miliardo". E' l'annuncio del numero uno della società, Harald Wester, che ha ricordato anche gli ultimi risultati di bilancio. "Nei primi 9 mesi del 2012 la Maserati ha consegnato alla clientela il 2% in più di vetture rispetto all'anno precedente. In linea con l'aumento di volumi - ha detto l'amministratore delegato - i profitti sono cresciuti del 6% nel terzo trimestre di quest'anno, passando da 445 a 472 milioni". Inoltre, il "trading profit" per i primi 9 mesi del 2012 è pari a 31 milioni di euro, con un aumento del 19% contro i 26 milioni del 2011. Gli investimenti ora dovranno riportare il gruppo ad assumere. "Modena è e sarà il cuore di Maserati, ma nel futuro ci saranno altri due stabilimenti, entrambi in Italia. Uno di questi è quello di Grugliasco, alle porte di Torino, dove verranno prodotte la Quattroporte e la Ghibli, la futura berlina di segmento E, che arriverà a metà 2013", sostiene Wester. "Lo stabilimento di Grugliasco, che copre una superficie totale di oltre 100 mila mq, è stato completamente rinnovato in 12 mesi. Adesso è una fabbrica modernissima che ha come punto di riferimento quella di Pomigliano. La forza lavoro a Grugliasco a regime - ha detto Wester - sarà di 1.500 addetti. Con due turni produrrà 135 vetture al giorno ma vogliamo arrivare a 200 vetture al giorno, inclusa la Ghibli, e quindi necessiteremo del terzo turno". Attualmente sono 450 i dipendenti tornati in fabbrica a Grugliasco. Wester non ha voluto rivelare il nome del secondo sito produttivo in Italia, ma secondo indiscrezioni dovrebbe essere quello di Mirafiori, dove verrebbe prodotto il futuro crossover Levante a fine 2014. Per la sesta generazione di Quattroporte, la cui "produzione a Grugliasco è appena iniziata", sono previste a livello globale, nel totale del ciclo vita (7,5 anni), 80 mila unità, con un picco che dovrebbe arrivare nel 2013, quando saranno vendute tra 13 e 15mila vetture all'anno. Entro il 2015 Maserati Maserati prevede di vendere 50 mila vetture, contro le 6.750 stimate a fine 2012. Per raggiungere questo obiettivo, la rete aumenterà nel 2015 dagli attuali 250 a 425 punti vendita. Wester ha aggiunto che l'obiettivo di Maserati è di "arrivare a presidiare, all'inizio del 2015, la totalità dei segmenti del mercato del lusso, contro l'attuale 21%". Oltre alla Quattroporte e alla Ghibli, che arriveranno nel 2013, e alla Levante, che arriverà nel 2014, Maserati lancerà nel 2015 "almeno altre due vetture sportive: per una si tratta di una sostituzione, per l'altra di un'aggiunta di gamma". Presidiando nel 2015 la totalità dei segmenti del mercato del lusso Maserati potrà quindi puntare su un bacino di clienti potenziali di 940 mila persone, contro gli attuali 190 mila. La nuova Quattroporte, ammiraglia della casa del Tridente, sarà rivelata al pubblico in anteprima mondiale a gennaio al Salone di Detroit, dove verrà svelato anche il prezzo. Subito dopo Detroit inizierà il lancio commerciale in Europa, mentre negli Stati Uniti Quattroporte arriverà tra maggio e giugno ed in Cina tra fine febbraio e inizio marzo. Il primo mercato di Maserati nel 2012, ha detto Wester, sono gli Stati Uniti con il 45%, seguito dalla Cina con il 15% e dalla Gran Bretagna con il 5%. Nel 2012 l'Italia si posiziona all'ottavo posto con il 2%, mentre nel 2011 pesava per l'8%. Il contributo dell'Europa sulle vendite totali di Maserati sarà nei prossimi anni del 15%.
(Fonte: www.repubblica.it - 10/12/2012)

lunedì 17 dicembre 2012

Fiat: no all’aumento di capitale e ipotesi di vendita di Magneti Marelli per Chrysler


L’amministratore delegato di Fiat ha ribadito l’intenzione da parte dall’azienda torinese di rilevare la quota, che ancora non possiede, della statunitense Chrysler. Detto questo, Marchionne ha sottolineato che il problema da risolvere resta il prezzo, è quindi probabile che le trattative per l’acquisizione della quota Chrysler durino anche per mesi. Inizia quindi la caccia alle risorse: si è parlato in un primo momento di una ricapitalizzazione della Fiat, subito smentita dal Lingotto; attualmente l’ipotesi è la vendita di Magneti Marelli. L’obiettivo è comunque quello di raccogliere le risorse necessarie per l’acquisizione del restante 41,5% di Chrysler che permetterebbe così alla Fiat di conquistare il 100% dell’azienda statunitense.
Ipotesi di ricapitalizzazione - Smentiti, tramite comunicato stampa, i contatti che Fiat starebbe prendendo con le banche per effettuare un aumento di capitale dell’azienda. La smentita dell’azienda torinese non si è fatta attendere: “Fiat replica a quanto scritto questa mattina da Il Messaggero e Il Mattino, circa discussioni in corso tra la società e talune banche riguardo ad un possibile aumento di capitale. Il gruppo automobilistico guidato da Sergio Marchionne ha precisato che non esiste alcun progetto al riguardo e ritiene che non vi sia necessità di ricorrere ad un aumento di capitale”. A diffondere la possibilità di un aumento di capitale di Fiat erano stati gli analisti di Ubs; la notizia è stata poi rilanciata dal quotidiano romano secondo il quale sarebbero inziati i colloqui con le banche per una ricapitalizzazione di circa 1-2 miliardi di euro. Secondo Equita Sim, la società di intermediazioni mobiliare milanese, l’operazione, se portata avanti dall’azienda, potrebbe essere attuata verso la metà del prossimo anno. Gli analisti ritengono, comunque, il possibile aumento di capitale, un’ipotesi estrema, nel caso non si trovassero altri metodi per finanziare l’operazione. A questo proposito, è di ieri sera la notizia diffusa dall’agenzia di stampa internazionale Reuters di una probabile vendita di Magneti Marelli per reperire le risorse necessarie all’acquisizione delle quote di Chrysler. Lo ha ribadito Marchionne in una conferenza a New York. Sottolineando che Fiat non dovrà ricorrere al mercato del debito o a quello azionario per finanziare l’operazione. La ricapitalizzazione non è al momento necessaria, ma aggiunge Marchionne “la disponbilità di cassa è cruciale”.
(Fonte: www.forexinfo.it - 15/12/2012)

domenica 16 dicembre 2012

"Voices from the Blogs": indagine su Marchionne e la rete


La rete non ama Sergio Marchionne. O comunque non ha apprezzato la sua decisione di reagire alla sentenza di reintegro di 19 lavoratori licenziati annunciando l’allontanamento dal lavoro di altri 19 dipendenti. Tuttavia, una buona fetta di opinione pubblica telematica ritiene che le scelte imprenditoriali dell’amministratore delegato segneranno positivamente il futuro della Fiat. Queste le principali evidenze che emergono dalla lettura di circa 8000 tweet rilevati da "Voices from the Blogs", l’osservatorio scientifico sui social media dell'Università Statale di Milano. L’86,3% delle opinioni espresse giudica molto negativamente la reazione di Marchionne al reintegro dei lavoratori licenziati e solo l’8,1% dei tweet indica l’atteggiamento del manager Fiat come quello giusto da tenere in queste circostanze. I commenti spaziano da una valutazione dello specifico caso - i 19 lavoratori licenziati e reintegrati - a giudizi sulle capacità imprenditoriali dell’uomo di punta dell’azienda torinese. In dettaglio: guidati da una severa critica di Susanna Camusso (“Camusso: la Fiat è il peggior ambasciatore Italia nel mondo”); il 10% circa dei twitter sostengono che il comportamento di Marchionne sia un pessimo esempio di “italianità”; l’8,8% giudica ricattatorio l’annuncio di ulteriori licenziamenti, ai limiti della rappresaglia e il 14,1% chiede esplicitamente che i licenziamenti (attuati o paventati) siano immediatamente revocati. Solo il 5,6% dei commenti è positivo: Marchionne fa bene, perché il lavoro in Italia è, allo stato, tutelato troppo e male (“In Italia il lavoro è talmente tutelato che pure Schettino ha chiesto il reintegro”; “Marchionne fa il suo lavoro, il resto d’Italia è rimasto indietro”). Un giudizio sulle abilità imprenditoriali del manager Fiat viene espresso da un terzo dei post: il 22,6% dei commenti è negativo, e ritiene che le scelte di Marchionne facciano di lui un imprenditore “senz’anima” (c’è persino chi gli consiglia maggiore scaltrezza, almeno rispetto al mercato italiano: “Marchionne si faccia furbo, si faccia Agnelli”), mentre l’11% considera Marchionne un buon imprenditore, in virtù delle stesse scelte (“se fossero tutti come Marchionne l'Italia starebbe meglio, ma di tanto”). Non è sfuggito alla rete il ruolo giocato – più o meno volontariamente - dall’amministratore delegato nelle elezioni presidenziali americane: il 18,1% dei tweet ricorda le citazioni riservate a Marchionne tanto da Romney quanto da Obama, e diversi commenti sottolineano la potenziale contraddizione di un Marchionne “obamiano” (o di un Obama “filo-Marchionne”?): “Obama vince anche grazie agli operai metalmeccanici e a Marchionne”; “cioè praticamente ha vinto Marchionne... USA2012 4moreyears”; “Marchionne ora torna guru liberal. Gli operai Chrysler hanno oggi tutto un giorno libero per andare a votare!”. Qualcosa sembra cambiare quando si legge l’opinione sul manager in relazione al futuro della Fiat: se è vero che il 34,5% dei commenti vede nero nei prossimi anni dell’azienda torinese, e che il 26,9% attribuisce questo pessimismo proprio alle scelte del manager, va evidenziato il 38,6% di tweet che ritiene che la Fiat sia destinata a trarre beneficio proprio dall’azione di Sergio Marchionne (“ringraziate che ha salvato la Fiat”). E c’è anche chi ci ricorda che siamo un Paese di maestri... nel lavoro degli altri: “per Fiat l'Italia è il terzo mercato e questi vogliono anche fare la morale a Marchionne. Siamo tutti a.d. di Fiat dai nostri salotti: bravi!”.
(Fonte: www.repubblica.it - 15/11/2012)

sabato 15 dicembre 2012

Fiat 500L: premiati gli spot al Key Award


I divertenti spot pubblicitari che hanno accompagnato il lancio italiano della Fiat 500L sono stati premiati nella categoria Trasporto ed Energia alla 44esima edizione del Key Award. Il concorso, valido per tutti gli spot presentati dal 1° luglio 2011 al 30 settembre 2012, ha visto prevalere il video dedicato alla nuova Mpv compatta italiana, che presto sarà proposta anche sul mercato nordamericano. Realizzato dall'agenzia Leo Burnett e prodotto dalla Movie Magic, il video è stato diretto da Thierry Poiraud e sarà in futuro evoluto con nuove versioni, mantenendo lo stile divertente e fresco, ispirato al mondo dei bambini e a quello della tecnologia. Gli appassionati avranno riconoscuto anche la colonna sonora, la celebre "All together now" dei Beatles, in una versione dei Red Rose.
(Fonte: www.quattroruote.it - 27/11/2012)

venerdì 14 dicembre 2012

Marchionne confermato al vertice dell'ACEA


Sergio Marchionne è stato eletto per la seconda volta consecutiva presidente dell'ACEA, l'associazione che riunisce i produttori europei del settore automobilistico. L'amministratore delegato del Gruppo Fiat-Chrysler era stato criticato in estate dalla Volkswagen e invitato a dimettersi, ma le divergenze sono state risolte: l'incarico è stato così rinnovato fino alla fine del 2013. L'obiettivo dell'ACEA resta quello di garantire competitività alle aziende europee nelle attuali, difficili condizioni del mercato e di ottenere politiche che favoriscano e tutelino il settore, soprattutto nei confronti della concorrenza asiatica. Fondamentale, secondo l'associazione, sarà anche la massima cooperazione tra i Costruttori per il rispetto dell'ambiente, in ottemperanza alle indicazioni normative imposte dall'Unione Europea.
(Fonte: www.quattroruote.it - 7/12/2012)

giovedì 13 dicembre 2012

Jeep: restyling per la Grand Cherokee al Salone di Detroit


Aggiornamenti tecnici e lieve facelift in vista per la Jeep Grand Cherokee. Previste modifiche ai gruppi ottici anteriori, alla mascherina e ai fanali posteriori. L'occasione del lancio del modello 2014, che dovrebbe essere stato pianificato per il Salone di Detroit il prossimo mese di gennaio, servirà per introdurre sul mercato nordamericano anche il motore a gasolio a sei cilindri a V già disponibile in Europa. Nell'ambito delle sinergie del Gruppo Fiat-Chrysler, inoltre, è previsto anche l'arrivo della trasmissione automatica a otto marce.
(Fonte: www.quattroruote.it - 5/12/2012)

mercoledì 12 dicembre 2012

Yamanouchi (Mazda): "L'ampliamento della partnership con Fiat è possibile"


Fiat resta sotto i riflettori a Piazza Affari dopo che il CEO di Mazda, Yamanouchi, ha dichiarato che, a seguito dell'accordo per la piattaforma in comune per la nuova spider siglato lo scorso aprile (in produzione dal 2015), la partnership con il Lingotto potrebbe allargarsi nei prossimi mesi. In particolare Mazda sta valutando se utilizzare o meno gli impianti europei di Fiat per vendere in Europa: "Bisogna vedere se è fattibile". Se confermata, la notizia sarebbe positiva in quanto permetterebbe un miglioramento della saturazione degli impianti europei (quelli italiani sono stimati sotto il 50%). "Una nuova intesa potrebbe portare Mazda a utilizzare gli impianti di Fiat in Europa consentendo al gruppo italiano di saturare meglio la consistente capacità inutilizzata degli impianti europei", sostengono gli analisti di Mediobanca che vedono quindi sviluppi positivi per Fiat sia perché può aumentare la sua capacità in Europa sia perché può allargare l'offerta. Per gli analisti di Equita e di Mediobanca è meno probabile, invece, un legame azionario in quanto Mazda vorrebbe restare indipendente. Come previsto, a novembre il mercato auto italiano è risultato ancora debole. Il gruppo Fiat-Chrysler ha performato leggermente meglio, scendendo del 17% anno su anno (-6mila unità). Anche la raccolta ordini a livello di mercato è rimasta debole: -14% anno su anno (-20% da inizio anno). L'Unrae prevede un mercato auto italiano nel 2013 ancora in lieve calo (-3% anno su anno a 1,36 milioni). Invece in Brasile (il 20% dei volumi di Fiat-Chrysler) il mercato ha sostanzialmente confermato il trend della prima metà del mese, con le auto stabili a 232mila unità (+8% da inizio anno) e i veicoli commerciali leggeri in calo dell'11% anno su anno a 65mila unità (+2% da inizio anno). Fiat ha nettamente sovraperformato sia nell'auto (+10% anno su anno, portando il dato da inizio anno a +14%) sia negli LCV (-3% anno su anno, portando il dato da inizio anno a stabile). Quanto a Chrysler in U.S.A. (70% dei volumi Chrysler, oltre il 40% del gruppo Fiat), ha registrato vendite in crescita del 14% anno su anno a 123mila unità (+22% da inizio anno), di cui auto +27% anno su anno (+42% da inizio anno) e truck +10% anno su anno (+15% da inizio anno), performando sostanzialmente in linea col mercato (+14.5% anno su anno). Lo scorso mese però Chrysler non ha beneficiato della nuova Dodge Dart che è ancora in fase di ramp-up. Gli analisti continuano quindi a ritenere che i target di fine anno della controllata U.S.A. di Fiat siano raggiungibili: volumi totali a 2,3-2,4 milioni (+14-19% anno su anno) e trading profit oltre 3 miliardi di dollari in US GAAP, che dovrebbe equivalere a 3,4 miliardi secondo IFRS, pari al 90% del trading profit del gruppo senza considerare le minorities. Tutto sommato, quindi, "indicazioni in linea con le attese in U.S.A., migliori in Brasile e sostanzialmente in linea in Europa", commentano gli analisti di Intermonte. "La buona tenuta in Nord e Sud America compensa il calo in Europa. Al momento confermiamo le nostre stime 2012 e la raccomandazione neutral sul titolo Fiat" che in borsa sale dell'1,25% a 3,57 euro. Anche Equita ha confermato il rating hold e il target price a 5 euro, come Mediobanca (target a 4,7 euro), invece Banca Akros mantiene un rating accumulate e un prezzo obiettivo a 5,50 euro.
(Fonte: http://finanza.tiscali.it - 4/12/2012)

martedì 11 dicembre 2012

WCM Awards: pioggia di premi per gli stabilimenti Fiat-Chrysler


Gli stabilimenti del Gruppo Fiat-Chrysler incassano nuovi riconoscimenti internazionali. In questi giorni, infatti, si è svolta a Cracovia la quinta edizione dei WCM Awards, evento durante il quale vengono premiate le fabbriche che applicano i migliori standard qualitativi secondo il programma World Class Manufacturing. Vengono valutati dalla manutenzione alla logistica, dalla qualità alle varie fasi produttive, dalla sicurezza all'ambiente.
Polonia e Pomigliano - Il primo premio, la medaglia d'oro, è stato assegnato allo stabilimento Fiat Powertrain di Bielsko Biala, in Polonia, seguito da due medaglie d'argento aggiudicate agli impianti Giambattista Vico di Pomigliano e Iveco di Madrid. Infine, il bronzo è andato a tre stabilimenti di Magneti Marelli (Bari, Venaria e Jihlava), a quello di Fiat Powertrain di Termoli, a tre impianti di Chrysler (Dundee, Windsor e Toledo) e a sei fabbriche di Fiat Industrial (quattro di CNH e due di FPT).
Aderisce dal 2006 - A partire dal 2006 quasi tutti gli stabilimenti Fiat hanno aderito al metodo organizzativo previsto dal World Class Manufacturing. Nel corso di questi anni i processi produttivi sono costantemente stati affinati, tanto che 43 fabbriche hanno ricevuto almeno un riconoscimento nell'ambito dei WCM Awards.
(Fonte: www.quattroruote.it - 3/12/2012)

lunedì 10 dicembre 2012

Fiat-Veba: il tempo gioca contro Marchionne


Il piano di Fiat per conquistare il pieno controllo di Chrysler potrebbe diventare più dispendioso fra poche settimane. E' improbabile infatti che entro fine anno arrivi la sentenza sul contenzioso legale tra la casa torinese e Veba sulla valutazione di una quota di Chrysler mentre dal 1° gennaio 2013 scatta il diritto da parte di Veba di cedere una parte del suo pacchetto con l'Ipo del gruppo U.S.A. . "Questo gioca a favore di Veba", dice Brian Quinn, professore al Boston College Law School. "Se Fiat vuole chiudere entro l'anno dovrà trattare", aggiunge. Fiat ha il 58,5% di Chrysler e possiede un diritto di opzione a rilevare ancora il 16,4% nei prossimi tre anni ad un prezzo determinato da una formula fissata nel 2009. Una disputa sul prezzo è stata tuttavia aperta presso un tribunale del Delaware, che dovrà decidere se Fiat deve pagare 1,7 miliardi di dollari per la quota come chiesto dal fondo dei dipendenti della società statunitense. Secondo il prezzo calcolato Fiat la quota avrebbe invece un valore di 754 milioni di dollari. A fine ottobre scorso il numero uno di Fiat e di Chrysler, Sergio Marchionne, aveva previsto una soluzione del contenzioso entro fine anno, ma secondo alcuni esperti di questioni legali la disputa potrà trascinarsi per mesi. "E' davvero difficile vedere come questo (caso) possa essere predisposto, discusso e deciso in meno di due mesi", dice Larry Hamermesh, professore a Widener University School of Law di Wilmington, in Delaware, secondo cui sono necessari tempi più lunghi, anche superiori ad un anno. Marchionne è molto determinato ad acquistare il rimanente 41,5% in mano a Veba per consolidare il proprio controllo sull'azienda americana e ristrutturare il debito ma rispetto al primo ingresso in Chrysler si trova ad affrontare una nuova sfida: negoziare un prezzo per il resto della Chrysler con i sindacati che puntano a non deludere i propri iscritti, ma senza appesantire ulteriormente le deboli finanze della casa madre. Dal primo luglio scorso Fiat ha un'opzione per acquistare un primo pacchetto del 3,3% di Chrysler da Veba offrendo 139,7 milioni di euro. In base all'accordo del 2009 Fiat potrà acquisire il 16,4% di Chrysler, che gli consente di arrivare al 75%, rilevando un pacchetto del 3,3% ogni sei mesi. Brock Fiduciary Services, la fiduciaria che cura la quota di Veba, ha chiesto invece 342 milioni di dollari.
(Fonte: http://it.reuters.com - 7/12/2012)

domenica 9 dicembre 2012

Marchionne "rockstar" per gli operai U.S.A.


A Detroit Marchionne è una "rockstar". È un tormentone, nessuno si stanca di ripeterlo: è l'uomo che ha operato una trasfusione di sangue alla morente Chrysler salvando tanti posti di lavoro e che raccoglie ovazioni, saluti, strette di mano calorose quando visita gli stabilimenti. Una fotografia ben diversa dall'Italia degli scioperi, della cassa integrazione, degli operai in mobilità per assumerne altri, del lavoro che va in frantumi, della paura del futuro. Allo stabilimento Chrysler di Toledo in Ohio, a un centinaio di chilometri di Detroit, dove vengono prodotte la Jeep Wrangler e la Jeep Liberty, che sta per essere sostituita da un nuovo modello di Suv, c'è l'altra faccia della Fiat. Qui il futuro ha ripreso a battere dopo il 2009, dopo la bancarotta del gruppo americano e l'acquisizione di una crescente quota da parte del Lingotto. Dalla expertise del gruppo torinese è arrivata la World Class Manufacturing, metodologia produttiva che ha cambiato in meglio il lavoro degli operai. Tony Days, da tre generazioni e da diciotto anni operaio alla Chrysler di Toledo, dice: "il cambiamento è stato drastico, non è stato semplice imparare una nuova metodologia, ma adesso mi sento molto più coinvolto nel processo produttivo rispetto al passato. L'arrivo del nuovo gruppo ha salvato me e la mia famiglia. Quattro anni fa abbiamo avuto molta paura, tutti hanno avuto paura di perdere tutto". E gli fa eco George Pugh, quarta generazione di impiego in Chrysler, che si dice soddisfatto e fiero di lavorare con la nuova azienda. Solo attraverso "Indeed.com", un sito Internet per la ricerca di lavoro, qualcuno lamenta turni di lavoro pesanti e pause troppo brevi, ma tutti benedicono il posto e lo stipendio. I turni in fabbrica sono di dieci ore, pagati 28,32 dollari all'ora ai vecchi impiegati e 15,35 ai nuovi, dice Daniel Henneman, presidente locale dell'United Auto Workers, il sindacato americano per il settore auto. "Nel 2009 il numero degli impiegati era sceso a 1.752 dai 3.000 dell'anno prima. Oggi siamo a 1.750 ma l'azienda è pronta ad assumerne altri 1.100 l'anno prossimo", continua Henneman, mentre alle sue spalle campeggia la sagoma di una macchina con l’autografo di Obama. "Mr. Marchionne è una persona informale e di poche parole: è venuto un paio di volte nello stabilimento, ma ogni trimestre spedisce una lettera, in cui descrive i progressi dell'azienda, che viene messa a disposizione di tutti. Quando arriva in fabbrica si sofferma un po' a parlare con gli operai e poi torna a lavorare. Credo sia un workaholic". In mezzo alle catene di montaggio, dove vengono assemblate le Jeep, nessuno immagina cosa stia succedendo in Italia. Non c’è eco sui giornali americani della chiusura degli stabilimenti, del lavoro a rischio. E non solo in fabbrica: anche a Detroit, attorno al raffinato Dime Building oggi soprannominato Chrysler Building, o tra le gallerie e i musei, negli ambienti delle cultura della Motorcity - che come una beffa ricorda tanto Torino nella sua austera eleganza - Marchionne è "Mr.Serg-iìo", la "rockstar". Non viene usata altra definizione. Atteso nei principali eventi della città e applaudito nelle fabbriche, suscita la stessa passione, ma di segno contrario, a quella che riscuote nella "sua" Italia.
(Fonte: http://economia.panorama.it - 2/11/2012)

sabato 8 dicembre 2012

Maranello: record di visite e ampliamento in vista per il Museo Ferrari


Nelle ultime settimane il Museo Ferrari di Maranello ha registrato un'affluenza record di visitatori che gli ha già consentito di eguagliare il primato di ingressi dell'intero anno scorso. Merito anche della mostra sulle Rosse di Sergio Pininfarina (in calendario fino al 7 gennaio), particolarmente apprezzata dal pubblico, e della sezione dedicata alla Formula 1, recentemente arricchita.
Nuovo edificio di 1.000 mq - Alle spalle dell'attuale struttura sono iniziati in questi giorni i lavori di ampliamento dell'esposizione, che prevedono la costruzione di un nuovo edificio di circa mille metri quadrati. L'opera sarà ultimata entro la primavera del 2013 e porterà complessivamente la superficie espositiva a 3.500 mq. Grazie a questo nuovo spazio saranno realizzate più facilmente mostre a tema e saranno ingrandite ulteriormente le aree dedicate alle Ferrari da corsa, alla storia e all'evoluzione delle vetture stradali.
Formazione ed eventi - Grazie al nuovo edificio sarà, inoltre, incrementata e potenziata l'attività di formazione dei giovani su temi quali aerodinamica, innovazione tecnologica, lavoro di squadra, stile e design. Un'ala sarà invece riservata a convention, eventi, cene o pranzi privati, occasioni durante le quali il museo sarà aperto in esclusiva. I biglietti, così come le visite guidate, possono essere prenotati direttamente sul sito ufficiale del museo.
(Fonte: www.quattroruote.it - 22/11/2012)

venerdì 7 dicembre 2012

Autocar: nuovi dettagli sulla Ferrari F70


Emergono nuovi dettagli sulla Ferrari F70, l’erede della Ferrari Enzo, che, secondo le utlime fonti, dovrebbe pesare circa 1.100 kg e sviluppare più di 800 cavalli. Sembra che la supercar di Maranello, che a quanto pare ha preso il nome in codice interno alla fabbrica di Ferrari F150, debutterà la prossima primavera, molto probabilmente a marzo al Salone di Ginevra 2013. La futura supercar di Ferrari utilizzerà tutte le tecnologie più innovative presenti attualmente sul mercato e farà dell’aerodinamica e della leggerezza uno dei suoi punti chiave. Come visto sul leggerissimo telaio in fibra di carbonio presentato allo scorso Salone di Parigi 2012, l’erede della Ferrari Enzo avrà una seduta fissa con volante e pedali regolabili che permetteranno una posizione di guida da vera auto da corsa, rendendo l’esperienza il più simile possibile rispetto a guidare una Formula 1. I piedi saranno rialzati e la posizione del guidatore risulterà completamente diversa rispetto a tutte le attuali vetture stradali sul mercato, massimizzando la distribuzione dei pesi per migliorare ulteriormente la guidabilità della vettura. La nuova Ferrari F70 sarà caratterizzata anche dall’utilizzo di un sistema di aerodinamica attiva che dovrebbe massimizzare la resa su strada ed in pista a qualsiasi andatura, permettendo una tenuta mai vista prima ed un handling eccezionale. Come sulla Ferrari Enzo, le portiere saranno incernierate sul montante e si apriranno verso l’alto, il paraurti anteriore sarà estremamente basso, così come la linea del cofano, studiata per ottenere il massimo dall’aerodinamica. Come già visto dal telaio, la cellula dell’abitacolo sarà molto piccola, disegnata attorno agli occupanti, ed il guidatore dovrebbe avere un sedile su misura, direttamente sviluppato da Ferrari a seconda del fisico di ogni acquirente. Come si vede dalle foto spia, la nuova Ferrari F70 avrà una lunga coda che caratterizzerà il look dell’auto, con delle importanti prese d’aria di raffreddamento del motore e con funzioni aerodinamiche. Come anticipato, la nuova Ferrari F70 dovrebbe montare un V12 da 7.3 litri, evoluzione del propulsore della Ferrari F12berlinetta, con una potenza di circa 800 cavalli, ai quali si andranno ad aggiungere circa 120 cavalli sviluppati dal sistema ibrido Kers. Tuttavia la supercar non avrà alcuna autonomia in modalità EV, il sistema elettrico è infatti sviluppato unicamente per aumentare le prestazioni della vettura, massimizzando l’accelerazione: l’ibrido dovrebbe consentire un risparmio del 10% di tempo sullo scatto da 0 a 200 km/h. Il motore ibrido sarà integrato nel nuovo sistema di torque vectoring della Ferrari F70 che permetterà di sfruttare al meglio l’aderenza della vettura in ogni situazione. Il motore sarà in posizione centrale e sarà montato molto in basso, così da mantenere un centro di gravità ad altezza ridotta per ottenere una guidabilità ed una tenuta di strada senza paragoni. Si parla infatti del montaggio dell’albero motore al di sotto della linea degli assi delle ruote, consentendo così anche un abbassamento del cambio a doppia frizione grazie al nuovo differenziale posteriore appositamente sviluppato.
(Fonte: www.autocar.co.uk - 19/11/2012)

giovedì 6 dicembre 2012

Fiat: visita dello staff di Marchionne a Melfi


Qualcosa si muove nello stabilimento Fiat di Melfi (Potenza). Una delegazione della segreteria dell'ad Sergio Marchionne è sbarcata in Basilicata per fare un sopralluogo nella fabbrica. Un evento che assume un grande valore simbolico in vista degli investimenti che potrebbero rivoluzionare il sito produttivo. Secondo indiscrezioni, è arrivato anche un gruppo di tecnici per ispezionare il sito prima di procedere all'adeguamento della piattaforma. Il periodo di cassa integrazione dei 5.000 operai fino a dopo le ferie estive dovrebbe servire anche a questo scopo, anche se è stato deciso principalmente per "adeguare i flussi produttivi alla riduzione dei volumi conseguente all'andamento del mercato". I lavori richiederanno sicuramente qualche mese di chiusura e l'azienda, nel frattempo, potrebbe fare ricorso agli ammortizzatori sociali. Ma potrebbe essere un nuovo inizio, per consentire alla fabbrica di ripartire. Attualmente a Melfi si produce la Punto. In futuro qui si potrebbero produrre modelli inizialmente previsti per Mirafiori, ossia la crossover Fiat 500X - anticipata con una con una fugace apparizione lo scorso luglio in occasione della presentazione della 500L - e la nuova Suv compatta Jeep.
(Fonte: www.quattroruote.it - 28/11/2012)

mercoledì 5 dicembre 2012

François: la Fiat 500E non arriverà in Europa


Olivier François ribadisce in un'intervista ad Automotive News che non ci sono piani per la diffusione della 500e in Europa. Fiat ha da sempre parlato della 500 elettrica come di una operazione commerciale pensata e voluta per gli Stati Uniti, con particolare riferimento agli stati più "sensibili" dal punto di vista ambientale ed economico. La 500e, che potrebbe raggiungere un prezzo di circa 35.000 dollari, sarà prodotta in perdita, ma contribuirà a sostenere la campagna nazionale americana per la diffusione dei veicoli a emissioni zero. Nonostante i corposi incentivi, nel 2012 sono stati venduti in America circa 26.000 veicoli elettrici (il 10% dei quali in California), una percentuale molto ridotta se confrontata ai quasi 12 milioni di veicoli nuovi venduti in totale.
(Fonte: http://europe.autonews.com - 27/11/2012)

martedì 4 dicembre 2012

Fiat 500L Trekking: anteprima a Los Angeles


Fiat presenta al Salone di Los Angeles la 500L Trekking, una versione che presenta importanti differenze estetiche rispetto alla Mpv di partenza. Al look da "dura" che mette in mostra negli esterni, dove debuttano paraurti dal nuovo design e passaruota allargati, la 500L Trekking abbina un abitacolo dalla livrea bicolore e cerchi da 17" dal design inedito.
Vestito da offroad - Nel dettaglio, i fascioni presentano su questa variante ampie protezioni in plastica nera che raccordano visivamente l'anteriore al posteriore, segnando anche il contorno dei passaruota e le minigonne. I rivestimenti dell'abitacolo invece si presentano nell'accostamento nero/marrone.
Due diversi Uconnect - La 500L Trekking è equipaggiata con il sistema di infotainment Uconnect 5.0 con schermo touch da 5", comandi vocali e connettività Bluetooth. Tra gli optional è inoltre disponibile il sistema Uconnect 6.5, con schermo da 6,5", navigatore e lettore di schede Sd.
Arriva a metà 2013 - La versione "avventurosa" della multispazio sarà prodotta nella fabbrica serba di Kragujevac e debutterà negli Stati Uniti a metà 2013 con una sola motorizzazione, il 1.4 MultiAir Turbo da 160 CV, abbinata a un cambio manuale sei marce o al doppia frizione con uguale numero di rapporti. Della 500L Trekking è prevista la commercializzazione anche nel nostro Paese.
(Fonte: www.quattroruote.it - 28/11/2012)

lunedì 3 dicembre 2012

Marchionne-Veba: il dossier entra nel vivo


Sergio Marchionne può (quasi) chiudere il dossier del riassetto di Fiat Industrial, dopo il sì del comitato di amministratori Cnh al rilancio FI, anche se è difficile che l'operazione possa andare in porto entro la fine dell'anno, come era l'obiettivo iniziale. Il manager potrà comunque concentrarsi sulle prossime scadenze. In cima alla lista c'è dossier della partecipazione Fiat in Chrysler: è il più significativo e vedrà in poco più di un mese tre eventi importanti. In primo luogo, entro fine anno potrebbe arrivare (anche se non è certo) la sentenza del tribunale del Delaware sul prezzo dell'opzione che Fiat ha per comprare dal fondo Veba una quota del 3,32%; l'opzione è stata esercitata a luglio ma poiché le due parti non erano d'accordo sul meccanismo di calcolo del prezzo, il Lingotto ha portato la questione in tribunale. Torino ha offerto 140 milioni di dollari, il Veba ne ha chiesti 342. Il verdetto arbitrale peserà poi sulle altre opzioni dello stesso tipo – quattro in tutto – che Fiat potrà esercitare dal 1° gennaio 2013 e poi ogni sei mesi. Sempre dal 1° gennaio del prossimo anno scatterà invece il diritto per il Veba di chiedere alla Chrysler di far registrare dei suoi titoli (quelli in mano allo stesso Veba) in vista di un'eventuale quotazione in Borsa. Nel caso la domanda fosse presentata, Chrysler dovrà chiedere alla Sec tale registrazione e adoperarsi perché venga concessa al più presto. La formalità è il primo passo verso la quotazione, che anche nel migliore dei casi non potrebbe arrivare (mercati permettendo) prima dell'autunno. L'eventuale Ipo di Chrysler potrebbe essere per il Veba – il fondo di assistenza gestito dai sindacati, che controlla il 41,5% di Chrysler – un modo alternativo per monetizzare la propria quota rispetto alla vendita a Fiat. Un'altra possibilità è la cessione in blocco a Fiat, che presuppone una contrattazione inevitabilmente dura e che ha di fronte un altro ostacolo: le condizioni finanziarie non brillanti della parte europea di Fiat. A favore di una soluzione in tempi non lunghissimi giocano in effetti i vincoli finanziari di entrambe le parti: Fiat rischia di pagare un prezzo più elevato man mano che passa il tempo – e al Lingotto farebbe comodo poter fare subito i passo decisivo verso la fusione; il Veba deve massimizzare gli introiti per pagare le prestazioni agli assistiti e diversificare gli investimenti, attualmente concentrati su Chrysler. Un'altra operazione di peso dovrebbe andare in porto nei prossimi mesi: è lo sbarco in Russia, per il quale la lettera d'intenti con Sberbank, firmata ormai nove mesi fa, non ha ancora partorito un accordo definitivo. Tornando a Fiat Industrial, siamo sicuri che la fusione con Cnh sarà l'ultima operazione straordinaria? Non dimentichiamo che tra i fattori che hanno indotto Fiat Industrial a proporre le nozze c'è anche la volontà di facilitare «la possibilità del Gruppo di perseguire opportunità strategiche utilizzando azioni». E più volte gli analisti hanno scritto, nei mesi scorsi, che Iveco deve decidere se crescere con acquisizioni o cercare un partner con le spalle larghe.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 22/11/2012)

domenica 2 dicembre 2012

Componentistica auto italiana: bene il 2011


Cielo sereno sul settore della componentistica automotive italiana. Secondo le ultime stime di mercato il 2011 è stato nel complesso un anno sostanzialmente positivo, nonostante si sia avuta a partire dal secondo semestre un'inversione di tendenza, con una crescita del fatturato più contenuta a causa della nuova ondata di crisi economica. Il fatturato complessivo a fine 2011 si attesta a 41,8 miliardi di euro (35,5 miliardi specifici del settore auto), con una crescita del 3,5% rispetto al 2010, e con un recupero dell'85% circa sui ricavi registrati nel 2008. Mentre rimangono forti le preoccupazioni sul mercato nazionale per le prospettive dell'indotto - spiega l'Anfia - si può dall'altro lato sottolineare la costante ed importante vocazione all'esportazione delle aziende della filiera. Per il comparto delle parti e accessori per autoveicoli, infatti, il saldo della bilancia commerciale nel 2011 si conferma positivo per un valore di 7,3 miliardi di euro, in crescita del 25,9% rispetto al 2010. Il valore complessivo delle esportazioni 2011 supera i 19 miliardi di euro - mentre l'import vale 11,8 miliardi - e si attesta a 9,69 miliardi nel primo semestre 2012, con una flessione dell'1,7% rispetto al primo semestre dello scorso anno. A dispetto di questo lieve calo, il saldo della bilancia commerciale rimane attivo per 4,15 miliardi di euro, grazie a una contrazione delle importazioni del 9,3%. Subisce una piccola contrazione anche il peso della componentistica sulle esportazioni complessive del nostro Paese, che passa dal 5,08% del 2011 al 4,96% del primo semestre 2012, così come la quota delle importazioni sul totale complessivo, che passa dal 2,95% di fine 2011 al 2,83%.
(Fonte: www.repubblica.it - 7/11/2012)

sabato 1 dicembre 2012

Progetto TechPro2 per i tecnici di domani


Fiat investe sulla formazione dei giovani con il progetto TechPro2. Il programma è frutto della collaborazione tra il Gruppo torinese e il Centro Nazionale Opere Salesiane - Formazione Aggiornamento Professionale - ed è stato avviato nel 2008 per lo sviluppo professionale finalizzato a reperire, formare e inserire nel mondo automotive giovani ad alta qualificazione tecnica In questo modo è possibile rispondere sia alla necessità di manodopera specializzata presso i dealer e le officine autorizzate del Gruppo sia all'esigenza sociale di indirizzare al lavoro i giovani delle aree più disagiate. Si tratta quindi di un progetto importante inserito in una strategia più ampia di Fiat Group Automobiles che punta a sviluppare una serie di attività con associazioni no-profit impegnate sul territorio. L'iniziativa rientra nelle attività di Mopar, il marchio di Chrysler Group LLC e Fiat S.p.A. che si occupa delle attività di Parts & Service e di Customer Service. Da sottolineare che per il 2012 il progetto TechPro2 si arricchisce di novità importanti che confermano la volontà del Gruppo Fiat di migliorare la qualità del progetto e la sua diffusione. Ad esempio, da quest'anno - inizialmente in Italia e successivamente negli altri Paesi - sarà inserito un nuovo corso per formare accettatori di officina, un ruolo strategico all'interno della Rete assistenziale di Fiat Group Automobiles. Infatti, oltre alla preparazione tecnica, l'accettatore deve avere competenze commerciali e di customer care. A partire dall'anno scolastico in corso, quindi, gli studenti iscritti al terzo anno riceveranno nozioni su questo ruolo, conoscenze che gli studenti che lo desiderano potranno poi completare con un quarto anno di specializzazione, nelle regioni ove è attivo, per ottenere il diploma professionale di accettatore. Inoltre, in futuro sarà introdotto anche il corso dedicato alla figura di carrozziere, altro professionista dell'After Sales di grande importanza all'interno della rete autorizzata di Fiat Group Automobiles. In generale, il percorso didattico triennale prevede una formazione sia teorica che pratica presso le aule dei Centri di Formazione Professionale dei Salesiani. A ciascuna di esse Mopar fornisce vetture, sottogruppi, componenti, attrezzature di diagnosi e materiale didattico per le esercitazioni di riparazione, oltre ad offrire "stage formativi" aziendali per i docenti e "job training" per gli allievi presso la propria rete assistenziale. Il tutto in conformità con le normative e le disposizioni che il Gruppo applica alla propria rete. All'interno del secondo e del terzo anno il corso prevede un tirocinio o uno stage presso le officine della rete di Fiat Group Automobiles. Ciò consente ai giovani coinvolti di sviluppare solide competenze tecnico-professionali e al tempo stesso di vivere un'importante esperienza sul campo. Partito nel 2008, nel corso degli anni la dimensione internazionale del progetto si è ulteriormente estesa, arrivando a comprendere un totale di oltre 50 sedi TechPro2, di cui 18 in Italia. Solo nel 2011 circa 2.600 studenti hanno preso parte al percorso di formazione professionale (+68% rispetto al 2010), per un totale di circa 1,6 milioni di ore di formazione erogate in sette lingue diverse. L'efficacia del progetto è stata confermata da un'indagine promossa dalla Sede Nazionale CNOS-FAP e realizzata dall'Istituto di Sociologia dell'Educazione dell'Università Pontificia Salesiana di Roma sull'universo dei qualificati nell'Istruzione e Formazione Professionale a un anno dal conseguimento del titolo. L'analisi ha rilevato che tre anni dopo aver completato il corso, il 52% dei partecipanti aveva trovato occupazione, mentre il 34% aveva deciso di proseguire gli studi. Per conoscere nel dettaglio l'offerta formativa si può visitare il sito www.techpro2.com.
(Fonte: www.quattroruote.it - 2/11/2012)