domenica 16 dicembre 2012

"Voices from the Blogs": indagine su Marchionne e la rete


La rete non ama Sergio Marchionne. O comunque non ha apprezzato la sua decisione di reagire alla sentenza di reintegro di 19 lavoratori licenziati annunciando l’allontanamento dal lavoro di altri 19 dipendenti. Tuttavia, una buona fetta di opinione pubblica telematica ritiene che le scelte imprenditoriali dell’amministratore delegato segneranno positivamente il futuro della Fiat. Queste le principali evidenze che emergono dalla lettura di circa 8000 tweet rilevati da "Voices from the Blogs", l’osservatorio scientifico sui social media dell'Università Statale di Milano. L’86,3% delle opinioni espresse giudica molto negativamente la reazione di Marchionne al reintegro dei lavoratori licenziati e solo l’8,1% dei tweet indica l’atteggiamento del manager Fiat come quello giusto da tenere in queste circostanze. I commenti spaziano da una valutazione dello specifico caso - i 19 lavoratori licenziati e reintegrati - a giudizi sulle capacità imprenditoriali dell’uomo di punta dell’azienda torinese. In dettaglio: guidati da una severa critica di Susanna Camusso (“Camusso: la Fiat è il peggior ambasciatore Italia nel mondo”); il 10% circa dei twitter sostengono che il comportamento di Marchionne sia un pessimo esempio di “italianità”; l’8,8% giudica ricattatorio l’annuncio di ulteriori licenziamenti, ai limiti della rappresaglia e il 14,1% chiede esplicitamente che i licenziamenti (attuati o paventati) siano immediatamente revocati. Solo il 5,6% dei commenti è positivo: Marchionne fa bene, perché il lavoro in Italia è, allo stato, tutelato troppo e male (“In Italia il lavoro è talmente tutelato che pure Schettino ha chiesto il reintegro”; “Marchionne fa il suo lavoro, il resto d’Italia è rimasto indietro”). Un giudizio sulle abilità imprenditoriali del manager Fiat viene espresso da un terzo dei post: il 22,6% dei commenti è negativo, e ritiene che le scelte di Marchionne facciano di lui un imprenditore “senz’anima” (c’è persino chi gli consiglia maggiore scaltrezza, almeno rispetto al mercato italiano: “Marchionne si faccia furbo, si faccia Agnelli”), mentre l’11% considera Marchionne un buon imprenditore, in virtù delle stesse scelte (“se fossero tutti come Marchionne l'Italia starebbe meglio, ma di tanto”). Non è sfuggito alla rete il ruolo giocato – più o meno volontariamente - dall’amministratore delegato nelle elezioni presidenziali americane: il 18,1% dei tweet ricorda le citazioni riservate a Marchionne tanto da Romney quanto da Obama, e diversi commenti sottolineano la potenziale contraddizione di un Marchionne “obamiano” (o di un Obama “filo-Marchionne”?): “Obama vince anche grazie agli operai metalmeccanici e a Marchionne”; “cioè praticamente ha vinto Marchionne... USA2012 4moreyears”; “Marchionne ora torna guru liberal. Gli operai Chrysler hanno oggi tutto un giorno libero per andare a votare!”. Qualcosa sembra cambiare quando si legge l’opinione sul manager in relazione al futuro della Fiat: se è vero che il 34,5% dei commenti vede nero nei prossimi anni dell’azienda torinese, e che il 26,9% attribuisce questo pessimismo proprio alle scelte del manager, va evidenziato il 38,6% di tweet che ritiene che la Fiat sia destinata a trarre beneficio proprio dall’azione di Sergio Marchionne (“ringraziate che ha salvato la Fiat”). E c’è anche chi ci ricorda che siamo un Paese di maestri... nel lavoro degli altri: “per Fiat l'Italia è il terzo mercato e questi vogliono anche fare la morale a Marchionne. Siamo tutti a.d. di Fiat dai nostri salotti: bravi!”.
(Fonte: www.repubblica.it - 15/11/2012)

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