venerdì 28 dicembre 2012

Fiat-Veba: in caso di successo, il Lingotto può risparmiare 340-450 milioni di Euro


Alla fine di ottobre Fiat ha fatto capire che la sua priorità è quella di affrontare la crisi del mercato europeo, focalizzandosi di più sui modelli premium / mid-premium e preservando e saturando la capacità produttiva in Italia aumentando l'esportazione verso i mercati extra-europei. Fiat-Chrysler intende investire circa 24,5 miliardi di euro nel periodo 2012-2014, il 20% in più rispetto al target previsto nel 2010; "l'accelerazione del capex apparentemente è stata motivata con il riposizionamento del prodotto europeo, cosa che ha sollevato alcune preoccupazioni sulla logica di allocazione del capitale", osservano in una nota di oggi gli analisti di Banca Akros. A uno sguardo più attento, si può vedere che i maggiori investimenti saranno indirizzati alle aree promettenti NAFTA e America Latina, mentre il rilancio della regione EMEA avrà bisogno di risorse limitate. "Il capex elevato, che crediamo sia sovrastimato, potrebbe rendere più difficile l'acquisto delle minority di Chrysler dal fondo Veba, posticipando di un paio d'anni la fusione, ma anche in questo caso Fiat potrebbe sorprendere il mercato con il capex che potrebbe essere inferiore al previsto e la liquidità maggiore del previsto". Fiat è disposta ad aumentare la sua quota in Chrysler (attualmente al 58,5%), ma il fondo Veba è determinato a incassare il più possibile. Così i negoziati restano tesi. Fiat e Veba sono attualmente in attesa della sentenza della Corte del Delaware sul prezzo della call option sulla quota di Veba in Chrysler. "Stimiamo che una sentenza a favore di Fiat possa concedere 340-450 milioni di euro di risparmi rispetto ai valori di mercato", calcolano gli analisti di Banca Akros. Per gli esperti della banca d'affari, Fiat può permettersi di acquistare l'intera quota del 41,5% detenuta da Veba a un prezzo stimato di 3,1 miliardi di euro. E un aumento di capitale potrebbe essere evitato se solo Fiat e Chrysler potessero unire le loro casse. Tale mossa richiederebbe però un cambio dei covenant della linea di credito di Chrysler. Il management di Fiat ha escluso pochi giorni fa un aumento di capitale.
(Fonte: www.milanofinanza.it - 20/12/2012)

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