martedì 7 febbraio 2012

Marchionne: «Per l'auto l'Europa prenda l'esempio da Obama»


«La risposta che l'Europa intende dare alla crisi ne può determinare il futuro. Il Vecchio Continente deve decidere se vuole essere una vera Unione Europea: una conferederazione di interessi unita dalla moneta unica non funziona. L'Europa deve trovare la sua strada per gestire la politica di bilancio ed economica». Lo ha affermato l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, intervenendo alla 95esima assemblea annuale di NADA, l'associazione dei rivenditori automobilistici statunitesi. «Ho fiducia che si possa convergere verso una soluzione, ma allo stesso tempo guardiamo con attenzione per capire i rischi che questa situazione pone al mercato in generale e al settore dell'auto in particolare». «Quello di cui abbiamo bisogno è coraggio», ha precisato Marchionne chiarendo: «Non c'è dubbio che la responsabilità dei governi è ora più importante che mai e che le decisioni dei governi hanno un ruolo nell'eredità per le future generazioni, ma ritengo che delineare il futuro non sia solo responsabilità dei governi, ma una responsabilita collettiva e individuale». La crisi dell'Europa fa sentire i suoi effetti anche al di fuori dei confini europei. «Probabilmente la domanda più importante prevista per l'industria dell'auto nei prossimi anni è se sia o meno in grado di gestire la nuova prosperità in un modo che non metta a rischio il futuro. L'essere propensi a ripetersi mi ricorda di come l'industria si è comportata prima dell'ultima recessione, con pratiche dubbie incluso il preservare le inefficienze», ha detto Marchionne. La ristrutturazione che si è registrata in America ha portato alla scomparsa del problema della sovracapacità. «La partnership fra Fiat e Chrysler deriva da questo sforzo di gestire gli ostacoli strutturali dell'industria ed è disegnata per creare efficienze. La partnership sta anche aiutando Chrysler ad ampliare il proprio portafoglio prodotti e creare posti di lavoro in America», ha aggiunto Marchionne, ricordando che quest'anno è previsto «l'avvio della produzione del Suv Maserati a Detroit e alcuni modelli Alfa Romeo dovrebbero essere costruiti negli Stati Uniti nell'ambito del piano per reintrodurre lo storico marchio il prossimo anno». L'America, sotto la leadership del presidente americano Barack Obama, ha avuto secondo Marchionne il coraggio di ristrutturare l'industria dell'auto. «È stato un esercizio doloroso ma la ristrutturazione ha gettato le basi per la rinascita dell'industria dell'auto americana». Per Marchionne, perciò, «la cosa più importante è mantenere la disciplina che la ristruttuzione ha portato. Dobbiamo evitare di essere arroganti. Il successo non è mai permanente, ma deve essere guadagnato giorno per giorno». Il numero uno del colosso automobilistico ha inoltre parlato dello spot Fiat-Chrysler destinato a vedere la luce durante la finale del Superbowl, principale gara del calendario di football americano, definendolo «non convenzionale» ma fatto per esprimere «lo spirito di cosa è Chrysler oggi e di come vediamo il nostro ruolo nella società, la nostra passione e il nostro amore per questo Paese».
(Fonte: www.lettera43.it - 5/2/2012)

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