venerdì 10 febbraio 2012

Marchionne: "Monti è l'uomo giusto: senza di lui si torna all'era delle caverne"


Da giorni negli U.S.A. ci si chiede se lo spot della Chrysler durante il Super Bowl sia stato un "endorsement" ad Obama. Sergio Marchionne sorride, ma continua a negare. Non ha invece nascosto il suo fortissimo appoggio a Mario Monti: "E' lui la persona giusta in Italia, oppure si torna all'era delle caverne". Il numero uno di Fiat e Chrysler è venuto ad ascoltare il premier a Washington, al Peterson Institute for International Economics, uno dei più prestigiosi think-tank U.S.A. dove Monti ha tenuto una lezione su dove stanno andando l'Italia e l'Europa, davanti a una platea di accademici e di esponenti del mondo delle imprese. Presente in sala anche l'ad di Eni, Paolo Scaroni. Marchionne è arrivato quando Monti già stava parlando. Ha ascoltato con molta attenzione e al termine non ha nascosto il suo entusiasmo, esortando il governo ad andare avanti senza tentennamenti sulla strada intrapresa, nonostante le resistenze di molti: "L'Italia sta finalmente portando avanti alcune riforme che attendiamo da una vita". Per questo Monti "va appoggiato in tutte le maniere possibili", perché riforme come quelle legate alle liberalizzazioni o al mercato del lavoro per l'ad di Fiat-Chrysler "sono l'unica strada" che il Paese ha davanti per aspirare a una vera e propria svolta, a un vero cambiamento. "L'Italia – ha spiegato – deve fare delle scelte molto precise e semplici se vuole stare seduta al tavolo assieme agli altri Paesi più competitivi. E se molliamo ora sul fronte delle riforme – avverte Marchionne – ci giochiamo la credibilità fin qui riconquistata". Sì perché per l'imprenditore dell'auto amico di Obama, che opera su entrambe le sponde dell'Oceano, da quando c'è il professore a capo del governo "l'immagine dell'Italia è totalmente cambiata. Il Paese ha un'altra faccia". E lo sanno bene gli italiani che operano all'estero. "Monti è la persona giusta – ha spiegato – per quella sensazione di tranquillità che da, per quella sensazione di avere in mano il mestiere". E' la sensazione che stanno avendo gli americani durante questa missione Oltreoceano di Monti: "Più il premier si muove in questa direzione, più si accelera sulla strada delle riforme e più acquistiamo credibilità", insiste Marchionne. E, forse, più aumentano le possibilità che Fiat resti in Italia. "La stabilità del sistema politico è una cosa che interessa una multinazionale come Fiat", assicura Marchionne, negando – qui sì – di aver mai minacciato di andare via dall'Italia: "Noi siamo gli unici a fare auto in Italia e per continuare a farlo ci devono essere le condizioni adeguate per incoraggiare la permanenza di un'azienda in Italia". E il fatto che ora ci sia Monti – assicura – "è un passo enorme per noi e per il Paese".
(Fonte: www.blitzquotidiano.it - 10/2/2012)

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