Fiat e Confindustria potrebbero riavvicinare le loro strade dopo la clamorosa rottura dei mesi scorsi che ha portato il costruttore italiano ad abbandonare la confederazione degli industriali. Ad avanzare questo inatteso riavvicinamento è stato lo stesso amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne in una nota diffusa a proposito del prossimo cambio ai vertici di Confindustria. Marchionne ha avuto parole di stima per i due possibili candidati nel ruolo di successore di Emma Marcegaglia, cioè Giorgio Squinzi e Alberto Bombassei, il figlio del fondatore della Brembo Emilio Bombassei nonché attuale presidente dell'azienda leader nel settore dei sistemi frenanti per veicoli. Il manager italo-canadese ha speso parole di elogio per il numero uno di Brembo, persona che conosce molto bene, tanto da spiegare che la scelta di Bombassei come futuro presidente di Confindustria sarebbe l'inizio di un processo di rinnovamento della confederazione che "se dovesse essere completato, porrebbe le basi per un rientro della Fiat in Confindustria". Marchionne ha spiegato inoltre: "Giorgio Squinzi e Alberto Bombassei sono due persone per bene e due grandi industriali. Su Squinzi non mi posso pronunciare perché non lo conosco personalmente. Bombassei, invece, lo conosco molto bene: è un imprenditore di assoluto valore che guida un'azienda che da anni fornisce prodotti d'eccellenza alla Fiat, alla Ferrari e da qualche tempo alla Chrysler". La stima di Marchionne verso Bombassei nasce da ciò che la sua famiglia è riuscita a fare con la Brembo, un'azienda che secondo l'AD di Fiat "è all'avanguardia tecnologica e con una forte vocazione internazionale. Bombassei è un uomo aperto al dialogo, all'innovazione e al cambiamento. Queste sue doti sarebbero molto utili a Confindustria, che dovrà essere profondamente rinnovata per partecipare da protagonista alla modernizzazione del nostro Paese, in linea con le riforme che il Governo Monti sta portando avanti". Insomma ai vertici Fiat il programma di Bombassei piace e questo potrebbe portare a un rientro del costruttore torinese in Confindustria, cosa che, fino a qualche tempo fa sembrava assolutamente impossibile.
(Fonte: www.motori.it - 22/2/2012)
Nessun commento:
Posta un commento