Non sono moltissimi gli industriali italiani famosi in America. Un nome solo, anzi, non ha bisogno di spiegazioni: quello degli Agnelli. Fiat è tornata sul mercato americano solo nel 2011 dopo un’assenza ventennale, ma il nome della famiglia, associato al glamour e alla dolce vita, non è mai uscito dalle cronache. E così c’è un mercato negli Usa per un libro che racconta una storia tipicamente italiana, Mondo Agnelli, uscito da pochi giorni. Il titolo completo è "Mondo Agnelli: Fiat, Chrysler and the Power of a Dynasty" (Wiley & Sons, 29.95 dollari), autrice Jennifer Clark, capo dell’ufficio italiano di Dow Jones e Wall Street Journal. I lettori americani che si aspettassero una storia dettagliata del takeover di Chrysler da parte di Fiat saranno delusi. Clark ha parlato con molte fonti in Italia ma a Auburn Hills, sede di Chrysler, ha trovato soprattutto bocche chiuse. La storia dello sbarco inatteso degli italiani a Detroit prende una trentina di pagine in fondo al libro, su trecento. Ma del resto quella di Fiat-Chrysler è una storia appena iniziata. E non c’è grande spazio, a parte che sulla copertina, per la Cinquecento che ha segnato il ritorno del marchio negli Stati Uniti ma finora sta andando male nelle vendite, molto sotto le previsioni. Clark nota però che Fiat era l’unica società al mondo che era disposta a comprarsi Chrysler nel 2008. Gran parte del testo è piuttosto la storia della famiglia, soprattutto dei due Giovanni Agnelli, il fondatore e il nipote Gianni, e delle scapestratezze giovanili del secondo. E poi del passaggio delle consegne al giovane John Elkann, serio e determinato, e del regno di Sergio Marchionne. E poiché a vendere copie è il nome della famiglia, più di quello dell’azienda che a molti americani dice poco, sono numerose le scene raccontate da vicino della vita privilegiata degli Agnelli.
(Fonte: http://america24.com - 1/1/2012)
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