Susanna Camusso torna a chiedere a Sergio Marchionne il piano industriale di Fiat. "Ci dica la Fiat cosa vuole produrre in questo Paese, perché degli spot non ce ne facciamo nulla. Vorremmo sapere qual è il suo piano industriale e perché mai voglia produrre vetture che non si producono più neppure negli Stati Uniti", si domanda il segretario generale della Cgil. Secondo la Camusso forse ci vorrebbe qualche modello, qualche produzione che consenta a questa azienda di competere "e a qualcuno prima o poi la Fiat dovrà dire cosa intende fare. Se non si fa così, e questo vale per la Fiat come per Eni, la Telecom e tutti i grandi player, quale sarà la seconda fase per questo Paese? È forse quella fase in cui tolgono strumenti e ammortizzatori sociali o dove invece sarà possibile ripartire dagli investimenti?". Una domanda aperta all'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, che più volte si è scontrato a parole con la Camusso, ma che ha sempre ribadito l'intenzione del gruppo automobilistico di puntare sull'Italia, nonostante le complesse relazioni industriali e il fatto che Fiat possa incrementare prima del previsto la sua quota in Chrysler, diventando sempre più "Chrysler-centrica". Infatti, come ben sottolinea oggi Mediobanca in una nota, mentre il mercato pensa che Fiat rimarrà al 58,5% di Chrysler parecchio più a lungo, bisogna ricordare che dal 1° luglio 2012 Fiat ha una serie di opzioni call per acquistare dal sindacato VEBA quote aggiuntive di Chrysler. "Fiat potrebbe acquistare l'8% di Chrysler ogni sei mesi a partire dal primo luglio 2012. Lo schema di valutazione è molto conveniente per la casa torinese, visto che l'attuale multiplo EV/Ebitda di Fiat è abbastanza basso: 1,25 volte. A questo multiplo l'equity value di Chrysler è di 2,6 miliardi di euro, valore che proietta l'Ebitda 2012 a 4,8 miliardi di euro, e la valutazione assegnata a Chrysler nella somma delle parti di Mediobanca è più alta: 10 miliardi di euro. Inoltre, l'opzione call spiega in parte perché Fiat sia in possesso di oltre 20 miliardi di euro in cash; purtroppo il meccanismo dell'opzione call spinge Marchionne a essere prudente sulla guidance, ma il valore è lì, aggiungono gli analisti secondo i quali ogni 1% di Chrysler migliora di 0,06 euro per azione la somma delle parti (+0,8% sul fair value di Mediobanca). Mediobanca mantiene il rating outperform e il target price a 7,5 euro su Fiat.
(Fonte: www.milanofinanza.it - 26/1/2012)
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