venerdì 6 gennaio 2012

Fiat sale al 58,5% di Chrysler: ora il nodo delle risorse per il 100% e la fusione


Sergio Marchionne mantiene la promessa fatta ad Obama e Fiat sale al 58,5% di Chrysler. Il Lingotto ha infatti ottenuto l'ultimo pacchetto del 5% di azioni grazie al raggiungimento dell'obiettivo ecologico pattuito due anni fa con il governo americano: la produzione di un'auto in grado di percorrere 40 miglia con un gallone di benzina (circa 16 chilometri con un litro). Il modello è la nuova Dodge Dart, che verrà presentata lunedì in prima mondiale al Salone dell'auto di Detroit. Ora Chrysler ha due soli azionisti: Fiat al 58,5% e il fondo Veba, il fondo pensioni dei dipendenti Chrysler, al 41,5%. Marchionne ha dichiarato anche recentemente che una trattativa con Veba per un'ulteriore della partecipazione del Lingotto su Auburn Hills non è all'ordine del giorno. Dipende infatti dalle condizioni di mercato e anche dai tempi della futura fusione in una unica società tra Fiat S.p.A. e Chrysler: "L'acquisizione di un ulteriore 5% di Chrysler rappresenta un passo fondamentale verso il completamento dell'integrazione tra i nostri due gruppi", dichiara oggi Marchionne non nascondendo la sua soddisfazione per il raggiungimento di "un traguardo al quale abbiamo lavorato con intensità negli ultimi due anni e mezzo". La realizzazione di auto a ridotto impatto ambientale era infatti la ragione principale alla base della scelta di Obama a favore del coinvolgimento gruppo di Torino nel salvataggio di Chrysler. Marchionne ricorda anche che oggi Fiat è stata dichiarata "la Casa più ecologica d'Europa". La salita in Chrysler arriva all'indomani dei risultati del mercato auto americano. La più piccola delle tre grandi di Detroit ha registrato a dicembre un eccezionale exploit aumentando e vendite del 37% rispetto allo stesso mese del 2010. Alla base del risultato, il successo della nuova Chrysler 300 e della media Chrysler 200 oltre alla performance di Dodge, Ram e Jeep. Secondo gli analisti, i successi americani non riusciranno a portare Marchionne al tetto dei 6 milioni di auto venduto fissato per il 2014 perché il flop del mercato europeo finirà per frenare la crescita del gruppo di Torino. E' comunque una discussione ampiamente prematura perché nessuno può dire oggi se il gruppo Fiat-Chrysler arriverà tra tre anni a 5,5 o a 5,9 milioni di auto vendute. Così come ancora ipotetica appare la discussione sull'eventuale acquisizione di una Casa asiatica. Più concreta appare, invece, la possibilità che il Lingotto annunci a breve una operazione in Russia.
(Fonte: www.repubblica.it - 5/1/2012)

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