mercoledì 5 febbraio 2014

Termini Imerese: nuove speranze da FCA?


Palazzo Chigi interverrà sulla vicenda della Fiat di Termini Imerese. Lo ha assicurato al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Filippo Patroni Griffi. Lo ha comunicato lo stesso primo cittadino del capoluogo siciliano, nonché neo presidente dell’ANCI Sicilia: «La vertenza Fiat di Termini Imerese e del suo indotto – ha detto Orlando – non è una questione periferica ma è da considerarsi una vertenza nazionale. Per questo, esprimo anche il mio apprezzamento per la sensibilità mostrata sul tema dal Ministro Zanonato a conferma che ermini Imerese è un sito a vocazione industriale assolutamente importante e strategico per l’intero settore». Solidarietà anche da parte di Rifondazione Comunista: «Le ragioni del sindacato e dei lavoratori – affermano Antonio Marotta, Franco Ingrillì e Frank Ferlisi, rispettivamente segretario regionale, segretario provinciale e responsabile lavoro – sono completamente condivisibili: il problema è nazionale e se ne deve occupare direttamente e in prima persona il Presidente del Consiglio Letta; la cassa integrazione deve essere erogata per dodici mesi e non per sei e, se necessario, anticipata dalla Fiat; il sito dell’azienda non va lottizzato, ma assegnata a un’impresa che intende svolgere attività industriali; la riassunzione di tutti i lavoratori dello stabilimento Fiat e dell’indotto; la ricerca di un’impresa che intende rilevare lo stabilimento non può avere tempi biblici». Rifondazione comunista aggiunge, inoltre, che «un ‘intera comunità e il suo territorio non possono essere abbandonati e quindi, ove nessun privato manifestasse un interesse vero per assumere l’azienda, l’unica alternativa che resta è l’intervento pubblico. Il Governo – proseguono i tre esponenti politici- imponga alla Fiat di rimettere in funzione lo stabilimento con una missione industriale credibile o, in alternativa a Finmeccanica di rilevare gli stabilimenti di Termini Imerese e di Avellino (Iribus). Come ha ben detto la rappresentante dei lavoratori dello stabilimento campano nell’assemblea tenuta nell’aula consiliare di Termini Imerese in un’affollata assemblea dei lavoratori lo scorso 30 gennaio, non si possono impunemente abbandonare intere comunità al proprio destino in territori dove l’unica alternativa sarebbe mettersi al servizio delle mafie e delle camorre».
(Fonte: www.cronopolitica.it - 1/2/2014)

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