"Siamo arrivati all'incredibile situazione in cui importiamo in un anno un milione di automobili in più di quelle che produciamo''. Lo scrive Romano Prodi in un commento dedicato agli annunci di Fiat-Chrysler. Secondo l'ex presidente della Commissione Europea ''nessun Paese europeo si trova in questa situazione''. ''Solo parte della produzione - continua - si è spostato verso i Paesi a basso costo del lavoro come Polonia, Repubblica Ceca, Serbia o Slovacchia. I più grandi Paesi produttori in Europa sono oggi la Germania, il cui costo orario del lavoro del settore auto, cuneo fiscale compreso, è di oltre il 50% superiore a quello italiano, e la Spagna, con un costo orario che è oggi solo leggermente inferiore al nostro''. Occorre fare qualcosa, ammonisce Prodi che ribadisce ''Ridurre di almeno la metà il nostro deficit (nel settore auto ndr) è tuttavia un obiettivo minimo'' e invita il governo ad adottare ''una politica industriale attiva nei confronti delle imprese e dei sindacati, politica di cui abbiamo necessità non solo nel caso del settore dell'auto, ma anche in quello degli elettrodomestici dove, in modo simile a quello dell'automobile, abbiamo un glorioso passato ma sembriamo voler consegnare il futuro non solo ai Paesi a basso costo del lavoro ma, ancora una volta, alla Germania''.
(Fonte: www.asca.it - 31/1/2014)
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