lunedì 24 febbraio 2014

Fiat risponde alle richieste di Consob su ricavi, indebitamento e sede fiscale

Fiat prevede di chiudere il 2014 con ricavi in crescita del 7% rispetto al consuntivo 2013 a «circa 93 miliardi di euro». Lo si legge in una nota diffusa a seguito di una richiesta della Consob dopo il taglio del rating a B1 da parte di Moody's lo scorso 11 febbraio. L'obiettivo di indebitamento netto industriale per l'anno in corso è compreso tra i 9,l8 ed i 10,3 miliardi. Fiat precisa che «a seguito della riduzione del rating di un notch da Ba3 a B1 con outlook stabile comunicata da Moody's Investor Services lo scorso 11 febbraio non sorge alcun obbligo di rimborso anticipato dell'indebitamento esistente, nè si è registrato alcun aumento del costo dell'indebitamento ad eccezione del marginale incremento della commitment fee su una linea di credito revolving sindacata di Fiat per 2,1 miliardi di euro, attualmente non utilizzata. Con riferimento alla raccolta futura si ritiene che la riduzione del rating in questione possa avere un impatto limitato». Il chiarimento di Fiat arriva su richiesta di Consob che, con una lettera del 13 febbraio, ha chiesto al gruppo automobilistico informazioni in materia di obiettivi 2014, cash flow 2014, merito di credito, accesso alle risorse finanziarie di Chrysler Group Llcc e riorganizzazione societaria. L'accesso alle risorse finanziarie di Chrysler da parte di Fiat è soggetto ad alcune limitazioni «tipiche delle operazioni di finanziamento sui mercati statunitensi». Così il Lingotto in risposta alla richiesta di informazioni da parte della Consob. Le limitazioni «più significative», precisa Fiat, sono «un tetto alla distribuzione di dividendi pari al 50% degli utili netti accumulati a partire dal primo gennaio 2012 in aggiunta a una distribuzione una tantum di 500 milioni di dollari». Le distribuzioni, aggiunge Fiat, «sono anche soggette alla condizione che la liquidità di Chrysler ecceda una soglia minima di 3 miliardi di dollari (a fine 2013 la liquidità ammontava a 14,7 miliardi di dollari) che il gruppo non ritiene avrà impatto sulla capacità di Chrysler di effettuare distribuzioni». Sono invece esclusi da limitazioni i finanziamenti intercompany di Chrysler, «fatta salva la soggezione alla disciplina contrattuale relativa alle operazioni con parti correlate», precisa Fiat. Fiat ritiene che «i fabbisogni per gli investimenti previsti nel 2014 siano più che coperti dalle risorse generate dalla gestione, al lordo degli interessi», prescindendo dall'operazione di riacquisto delle quote di minoranza in Chrysler. Lo precisa il Lingotto, rispondendo alla richiesta di informazioni da parte della Consob e aggiungendo che «la liquidità di cui il gruppo dispone, la possibilità di attivare linee di credito precedentemente stipulate a fronte di investimenti industriali, particolarmente in America Latina, e la capacità del gruppo di accedere ai mercati finanziari, confermata anche dalle recenti emissioni obbligazionarie, sono di per sè più che sufficienti a sostenere i fabbisogni previsti». Il target di Fiat di ricavi 2014 a 93 miliardi di euro, in rialzo di circa il 7% rispetto all'anno prima, «potrà derivare principalmente dalla presenza commerciale nell'area Nafta dove il mercato è atteso ancora in rialzo rispetto al 2013, se pure con un tasso di crescita più contenuto rispetto agli anni precedenti». Così precisa Fiat rispondendo alla richiesta di informazioni da parte della Consob sull'obiettivo in materia di ricavi per il 2014. Sempre nell'area Nafta il gruppo «ha l'obiettivo di aumentare il fatturato soprattutto grazie al progressivo consolidamento delle vendite di modelli introdotte sul mercato egli ultimi 12 mesi, principalmente la Jeep Cherokee e anche la nuova Chrysler 200, che sarà lanciata nel secondo trimestre del 2014». Fiat precisa che la regione Apac (Asia/Pacifico) «potrà contribuire nel 2014 all'obiettivo di fatturato in misura maggiore rispetto allo scorso anno», mentre gli obiettivi per l'area Emea (Europa, Medio Oriente, Africa) a livello di volumi e fatturato «sono sostanzialmente allineati ai risultati consuntivati nell'anno appena trascorso e si basano sulla prospettiva che la domanda resti complessivamente stabile e che la competizione sui prezzi, in particolare per i segmenti mass-market, continui a essere un fattore decisivo». In America Latina, inoltre, il gruppo prevede di «mantenere sostanzialmente inalterato l'attuale posizionamento». Anche i marchi del lusso, infine, contribuiranno all'obiettivo di crescita dei ricavi 2014 grazie all'apporto dei nuovi modelli lanciati nel 2013, in particolare Maserati». Fiat prevede che «la residenza ai fini fiscali nel Regno Unito non comporti effetti significativi sul carico fiscale del gruppo, le cui società industriali, incluse quelle che hanno sede in Italia, continueranno a essere soggette ad imposizione fiscale nei vari Paesi in cui operano». Il lingotto aggiunge che «il reddito tassabile della società holding riveste scarsissima importanza rispetto alla posizione fiscale dell'intero gruppo in ragione della natura delle attività della holding». Quanto all'imposizione per gli azionisti, Fiat indica che «i dividendi distribuiti dalle società fiscalmente residenti nel Regno Unito non sono normalmente assoggettati a ritenuta d'imposta» e conclude che «ovviamente, i dividendi percepiti continueranno a essere soggetti ad imposizione in base alle regole dei Paesi di residenza degli azionisti medesimi». Sempre sui target 2014, Fiat ribadisce l'obiettivo fissato a livello di indebitamento industriale netto a fine 2014, compreso tra 9,8 e 10,3 miliardi di euro, e indica che, «esclusa l'operazione di riacquisto delle quote Chrysler dal fondo Veba, che ha comportato un esborso per il gruppo pari a cira 2,7 miliardi, nonchè l'effetto negativo per circa 0,3 miliardi legato al consolidamento del debito relativo a joint operations a causa dell'applicazione del nuovo principio contabile Ifrs 11, il saldo atteso tra le risorse generate dalla gestione e gli investimenti di periodo evidenzia un modesto assorbimento di cassa compreso tra 0,1 e 0,6 miliardi». Fiat aggiunge che l'obiettivo a livello di Ebitda «è atteso in crescita, coerentemente con il target di trading profit e l'incremento degli ammortamenti». Quanto al capitale di funzionamento, gli obiettivi «riflettono un contributo positivo al flusso di periodo, se pure inferiore a quello del 2013». Nel confronto con l'esercizio appena chiuso, precisa il Lingotto, «vanno tenuti in considerazione sia il livello di internazionalizzazione, che comporta una crescita fisiologica nel magazzino dei prodotti finiti, sia la particolare stagionalità del 2013, che ha visto una concentrazione nell'ultimo trimestre dei volumi di vendita e di produzione di Chrysler, in particolare attribuibile al lancio della nuova Jeep Cherokee».
(Fonte: http://motori.ilmessaggero.it - 18/2/2014)

Nessun commento:

Posta un commento