lunedì 17 febbraio 2014

Elkann: "Con Chrysler è un matrimonio, ora Fiat è ancora più italiana"


Dopo la nascita del gruppo FCA, Fiat è «ancora di più italiana». Così John Elkann, presidente del gruppo Fiat Chrysler e vicepresidente della Fondazione Giovanni Agnelli, ha risposto agli studenti nel corso dell'incontro “Cosa, dove e perchè studiare” nella sede della Banca Popolare di Sondrio. Il fatto che oggi FCA sia una società unica «rende la componente italiana molto più forte. Questo è importante capirlo, il mondo offre grandi opportunità. Siamo contenti e soddisfatti che la componente italiana si sia molto sviluppata. Oggi quello che possiamo fare in Italia è molto di più di quello che potevamo fare prima», ha spiegato Elkann. «Fiat non ha fatto un'alleanza con Chrysler, ma si è sposata con Chrysler» e «l'insieme delle opportunità che sono nate sono straordinarie». Così John Elkann ha risposto a chi gli chiedeva perchè per Chrysler l'alleanza con Fiat è la migliore. «FCA è il settimo gruppo al mondo, ha una gamma completa dalla 500 fino ai grandi pick-up americani, siamo presenti in tutti i mercati del mondo. Ora con i nostri marchi riusciamo a fare cose che non facevamo prima», ha detto Elkann, spiegando che per Chrysler con «Mercedes non c'era integrazione, sono marchi troppo diversi, Mercedes è un marchio troppo alto, non esisteva la complementarietà che c'è nella nuova società che si è formata ora con Fiat». Entrare in Fiat «non è stata una scelta forzata. Non ho una avuto una famiglia che impone le cose, ma che cerca di accompagnarti nelle tue aspirazioni. È stata una scelta voluta», spiega Elkann agli studenti. «Essendo entrato in un momento molto difficile, quello che mi ha guidato negli ultimi dieci anni è che Fiat era in condizioni estremamente difficili e la sua sopravvivenza era in grandissimo dubbio. Sono contento di essere riuscito, con Marchionne e gli altri, a creare FCA: aver contribuito a dare una vita a Fiat con la creazione di FCA è qualcosa di molto importante».
(Fonte: http://motori.ilmessaggero.it - 16/2/2014)

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