lunedì 19 novembre 2012

Marchionne conferma: fusione Fiat-Chrysler "inevitabile" e Alfa Romeo non in vendita


"Non ho nessun interesse a vendere l'Alfa Romeo. Punto". Lo afferma l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, in un'intervista ad Automotive News. Si torna a parlare della casa controllata dal Lingotto, il cui futuro era sembrato incerto, dopo che Marchionne aveva dichiarato che l'unico modello sostenibile era la Y10. Il manager ha ribadito che l'Alfa Giulia è un "modello in pieno sviluppo" e sostituirà la 159. Quanto alla produzione, il Suv, sempre a marchio Alfa, e la nuova vettura verranno costruiti in Italia, confermando a chiare lettere che il marchio non è in vendita. "Del resto - ha chiosato Marchionne - se lei andasse da Piech e gli chiedesse di comprare l'Audi, lui risponderebbe che non è in vendita" e non vorrebbe "neanche a discutere del prezzo: per me la questione è simile. Ho zero interesse a vendere Alfa". Il manager italocanadese non si sbilancia poi sui volumi dell'Alfa 4c, che, ha affermato, non sarà al prossimo salone dell'auto di Detroit. Marchionne inoltre indica che se Alfa realizzerà una nuova grande berlina, sarà su una architettura condivisa con Maserati e verrà prodotta a Torino. Nell'intervista il numero uno di Fiat ha parlato anche delle vendite per l'anno in corso e delle prevsioni per il prossimo. Il gruppo venderà oltre 4,3 milioni di vetture nel 2013, con un minimo di 2,6 milioni da parte di Chrysler. "Dipenderà molto da cosa succederà in Europa", ha detto Marchionne. Per il 2012, stima un aumento delle vendite a 4,2 milioni di unità, dai 4 milioni dello scorso anno. Una parola anche sulla futura struttura del gruppo: la fusione fra Fiat e Chrysler procede come previsto per il 2014. "E' una mossa inevitabile".'Avere un'entità non controllata all'interno del mondo Fiat-Chrysler non ha senso. Ma è quello che accade". L'ipotesi fusione quindi procede, "ma non stanotte". 'Il piano 2010 per Alfa era pronto ma l'alleanza con Chrysler era ancora in un stato non maturo: il livello di attuazione della strategia è leggermente diverso nel 2012. Sono passati due anni e alcuni miliardi di dollari di profitti. Mi sento più a mio agio con Chrysler oggi che due anni fa. Fiat senza Chrysler non sarebbe stata in grado di eseguire il piano Alfa" aggiunge Marchionne, precisando che la guerra dei prezzi in Europa non lo costringerà a spostare la produzione della vettura sostituta della Punto fuori dall'Europa occidentale. Il manager ha affrontato anche il tema degli aiuti di Stato alla francese Peugeot. "Il rischio è che ci siano interventi degli stati destinati a proteggere le entità nazionali che non necessariamente faranno bene al mercato europeo". Il manager come l'obiettivo dell'Unione europea sia principalmente costruire un mercato unico: "se si permettono interventi di stato che riducono di fatto la concorrenza con sovvenzioni, non viene fatto un grande lavoro". Sugli aiuti di stato francesi al gruppo PSA, Marchionne dice: "stiamo tutti aspettando le determinazioni dell'Unione Europea sul fatto se l'intervento sia corretto e all'interno delle regole". In un'intervista alla stazione radio WJR-AM di Detroit, Marchionne ha poi annunciato che aumenterà gli addetti di 1250 unità in tre stabilimenti per incrementare la produzione di pick up e motori. Previsti investimenti per 238 milioni di dollari con attenzione allo stabilimento di Warren, nel Michigan, che assembla il pick up Ram 1500. "Quello che fa Chrysler in questo momento è dare un forte supporto alle attività internazionali della Fiat" ha indicato.
(Fonte: www.repubblica.it - 15/11/2012)

1 commento:

  1. FORZA Sergio ;-)

    Fiat diventa uno gruppo piu forte con chrysler ^^

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