lunedì 24 settembre 2012

Marchionne a Monti: "Fiat resta in Italia"


Il vertice tra la dirigenza della Fiat e il Governo si è concluso dopo cinque ore di serrato confronto tra il presidente del Gruppo torinese John Elkann e l'amministratore delegato Sergio Marchionne e il presidente del Consiglio Mario Monti, i ministri Corrado Passera, Elsa Fornero, Fabrizio Barca e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. La Fiat - si legge nel comunicato congiunto diffuso al termine dell'incontro - "ha illustrato le proprie stime sull'andamento del mercato automobilistico italiano e internazionale e le prospettive strategiche di sviluppo futuro del gruppo, concentrandosi in particolare su quelle che possono derivare dall'integrazione delle piattaforme di Chrysler e Fiat. Particolare riferimento è stato fatto ai 5 miliardi di investimento realizzato in Italia negli ultimi tre anni".
Confermato l'impegno per l'Italia - Marchionne ed Elkann, dopo aver dimostrato il loro apprezzamento "per l'azione del Governo che ha giovato alla credibilità dell'Italia", hanno preso l'impegno di salvaguardare "la presenza industriale del gruppo in Italia, anche grazie alla sicurezza finanziaria che deriva soprattutto dalle attività extraeuropee". "In questa prospettiva - continua la nota stampa - Fiat è intenzionata a riorientare il proprio modello di business in Italia in una logica che privilegi l'export, in particolare extra-europeo. Il gruppo inoltre ha manifestato piena disponibilità a valorizzare le competenze e le professionalità peculiari delle proprie strutture italiane, quali ad esempio l'attività di ricerca e innovazione. Fiat ha inoltre confermato la strategia dell'azienda a investire in Italia, nel momento idoneo, nello sviluppo di nuovi prodotti per approfittare pienamente della ripresa del mercato europeo".
Nessuna richiesta di CIG - Da parte del governo, sono stati apprezzati i risultati che il Gruppo Fiat sta conseguendo a livello internazionale e in particolare l'impegno assunto nel corso della riunione "a essere parte attiva dello sforzo che il Paese sta portando avanti per superare questa difficile fase economica e finanziaria". Va detto che, contrariamente alle voci circolate alla vigilia dell'incontro, la Fiat non ha avanzato alcuna richiesta di ulteriore cassa integrazione.
Lavoro congiunto - "Al termine della riunione, Governo e Fiat hanno concordato di impegnarsi per assicurare nelle prossime settimane un lavoro congiunto utile a determinare requisiti e condizioni per il rafforzamento della capacità competitiva dell'azienda. In particolare, un apposito gruppo di lavoro sarà costituito presso il MISE per individuare gli strumenti per rafforzare ulteriormente le strategie di export del settore automotive".
(Fonte: www.quattroruote.it - 22/9/2012)

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