"Acquisizioni mirate per acquisire tecnologia, mercati e know how: è la parola d'ordine che il Governo cinese ha trasmesso alle grandi aziende del Paese. Ed ecco che Baic (Beijing Automobile Industry Corporation), in Italia ha messo gli occhi sull'oggetto dei desideri di tutti i produttori d'auto cinesi: Pininfarina, il re dei designer d'auto italiani. A Torino vige l'ordine di non parlare, ma ormai è pressoché ufficiale la notizia che Baic ha pronta un offerta per acquisire il carrozziere piemontese. E in Borsa il titolo sta facendo faville. In questi anni dalle tavole da disegno e dai computer di Pininfarina - ma anche di Bertone, Giugiaro e Italdesign - sono usciti decine di modelli e dream car disegnati per conto della case automobilistiche cinesi, inclusa l'ammiraglia di First Auto Works e diverse vetture prodotte da Jeely, Chery, Byd ed altri costruttori minori come Chang'an. Uno dei motivi è che in Cina (e non solo) il design è il fattore che maggiormente incide sulle scelte degli acquirenti. E i carrozzieri italiani sono considerati i grandi maestri del mestiere. Paradossalmente, però, la fama acquisita rischia di ritorcersi contro le prospettive dell'intera categoria. Italdesign e Giugiaro (IDG) sono stati acquistati da Volkswagen, che si guarderà bene dal metterle al servizio di altri concorrenti sul mercato cinese dove sta cercando di difendere a denti stretti la sua consistente quota di mercato. E infatti, Brilliance e Chery, due importanti clienti cinesi di IDG stanno cercando altri fornitori. Rischiano ormai di trovarli più facilmente a San José in California o a Londra dove stanno prosperando distretti di designer e progettisti indipendenti analoghi al "cluster" dei carrozzieri piemontesi. Anche se a Torino c'è qualcuno che cerca di resistere come Roberto Piatti, ex direttore stile di Bertone, e il suo collega Giuliani Biasio, ex capo dello stile, che hanno fondato una nuova società, Torino Design. Anche loro stanno lavorando per Chery e non resta che augurare loro buona fortuna. Per Baic l'eventuale acquisizione di Pininfarina completerebbe una campagna acquisti in Europa, avviata con alterne fortune da quasi due anni. Analogamente ad altri produttori cinesi, Baic è interessata ad acquisire case automobilistiche straniere per rendersi autonoma dai partner attuali (Daimler Benz e Hyundai) sotto il profilo tecnologico e commerciale, libera di scegliersi anche mercati all'estero su cui esportare. Con questo obiettivo nel 2009 ha partecipato, senza successo, alle offerte per l'acquisto di Volvo e Opel. In cambio ha acquisito da Ford i diritti per accedere tecnologia e know-how della svedese Saab (motori e trasmissioni dei modelli 9-3 e 9-5). Oggi il gruppo si colloca al quinto posto tra i costruttori cinesi. Insieme a Daimler-Benz, con cui produce in Cina i modelli delle serie C e della serie E, Baic è ben posizionata nel segmento delle vetture di lusso (50mila auto vendute nel 2010). I grandi numeri (700mila vetture vendute nel 2010) vengono però realizzati grazie alla partnership con Hyundai e Kia. Baic è stata anche partner di Mitsubishi, con cui produceva il modello Pajero, e di Chrysler (successivamente Daimler-Chrysler) con cui produceva in Cina modelli fuoristrada, in particolare le Jeep. Secondo fonti cinesi è previsto che entro breve riprenda la produzione in partnership con Guangzhou Automobile, nuovo partner di Fiat nello stabilimento di Changsha, grazie ad accordi con Fiat-Chrysler. Il gruppo è anche un importante produttore (700mila unità anno) di bus, trattori, veicoli commerciali (anche in partnership con Daimler-Benz) e macchine movimento terra.
(Fonte: www.motori24.ilsole24ore.com - 4/1/2011)
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