lunedì 10 gennaio 2011
Marchionne in visita a Brampton (Canada): Chrysler potrebbe ripagare subito i debiti
Chrysler è pronta a ripagare i debiti che ha verso il governo americano e quello canadese già a partire dal 2011. Lo ha dichiarato ieri l'amministratore delegato della casa automobilistica, nonché numero uno di Fiat, Sergio Marchionne: «Mi piacerebbe rimborsarli nel 2011, se possibile, e mi impegnerò per raggiungere questo obiettivo», ha dichiarato il manager. Lo ha fatto ieri dal Brampton Assembly Plant, lo stabilimento di Brampton in Ontario (Canada), dove è stato festeggiato l'inizio della produzione di due modelli Chrysler, la Chrysler 300 e la Dodge Charger. «Chrysler sta pagando oltre 1 miliardo di dollari in interessi ai contribuenti americani e canadesi. È uno dei più costosi finanziamenti che si potevano ottenere, ma ritengo che i termini dell'accordo siano giusti», ha aggiunto Marchionne che ha poi sottolineato di augurarsi di ottenere entro gennaio i 3 miliardi di dollari in finanziamenti chiesti al Dipartimento dell'Energia americano. Il manager non ha fornito alcun dettaglio circa l'ammontare dei debiti che la società punterebbe a ripagare già nel corso di quest'anno, né in che modo vorrebbe rimborsarli, ossia, come eventualmente appare probabile, se facendo ricorso al credito bancario o in altro modo. L'amministratore delegato, piuttosto, ha ricordato che il rimborso anticipato dei finanziamenti consentirebbe a Fiat di salire oltre il 50% di Chrysler, dall'attuale 20%, prima dell'Ipo del costruttore americano. Il valore attuale dell'esposizione verso i due governi, stando ai dati più recenti, ammonta a 7,46 miliardi di dollari. Una cifra decisamente importante. Ma se Marchionne riuscisse a ripagarli subito metterebbe in portafoglio la Chrysler senza dover aspettare il 2013 e lo farebbe a un prezzo sicuramente più vantaggioso. L'attuale tabella di marcia prevede che Fiat possa acquistare un altro 15% del gruppo di Detroit entro il 2012, senza corrispettivo monetario, a patto che si verifichino tre condizioni: l'omologazione di un motore Fire e di una vettura Chrysler su piattaforma Fiat che faccia 40 miglia con un gallone di benzina, esportazioni fuori dai paesi Nafta per 1,5 miliardi e l'offerta di auto Chrysler nel 90% dei concessionari Fiat brasiliani. Un altro 16% potrà essere rilevato l'anno successivo con il ripianamento dei debiti verso il governo U.S.A. e quello canadese. Un'accelerazione, rispetto ai termini sopra descritti, non dispiacerebbe al governo canadese, stando a quanto ha commentato ieri Dwight Duncan, ministro delle Finanze dell'Ontario: «Lo aspetto con impazienza». In attesa di ulteriori segnali, Marchionne ieri ha festeggiato l'inizio della produzione dei nuovi modelli Chrysler 300 e Dodge Charger. Dal 2008 la casa di Detroit ha investito 1 miliardo di dollari per lanciare nuove vetture. All'evento hanno partecipato, oltre a Marchionne, anche il direttore generale di Chrysler Canada, Reid Bigland, il ministro delle finanze dell'Ontario Dwight Duncan, il sindaco di Brampton Susan Fennell e il numero uno del sindacato Canada Auto Workers Ken Lewenza. «Chrysler ha contratto un grosso debito di gratitudine nei confronti dei contribuenti americani e canadesi per i prestiti che hanno consentito all'azienda di risanarsi. Grazie all'impegno, al supporto e alla dedizione dei nostri partner e dei lavoratori di Canadian Auto Workers - ha affermato Marchionne - stiamo dimostrando che cosa è possibile ottenere quando industria, governo e sindacati riconoscono la necessità di trovare un punto di incontro». Proprio l'avvio delle due nuove produzioni certifica «quanto è progredita l'azienda negli ultimi 18 mesi - ha aggiunto - e la disponibilità delle autorità canadesi e della provincia dell'Ontario ci ha dato l'opportunità di creare un futuro».
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 8/1/2011)
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