«A Mirafiori gli investimenti sono partiti. Stiamo organizzando lo stabilimento, vedremo le prime scocche nel 2015». Ad annunciarlo è lo stesso Sergio Marchionne ieri nuovamente in giro per il Salone dell’Auto di Ginevra, dopo l’incontro mattutino con i colleghi dell’ACEA, l’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili. L’ad tranquillizza gli scettici: nessuna battuta d’arresto. Nello stabilimento torinese verrà realizzato il suv Levante griffato Maserati e probabilmente un «gemello diverso» a marchio Alfa: entrambi sulla piattaforma della Maserati Ghibli prodotta a Grugliasco. Del resto l’ad di Fiat Chrysler lo ripete ancora una volta: «Il polo è chiaro: Mirafiori e Grugliasco sono una cosa sola». Ma non basta. È probabile che il 6 maggio a Detroit nel piano industriale che Marchionne illustrerà ad analisti e giornalisti internazionali troverà spazio anche la concept Maserati Alfieri (dal nome di Alfieri Maserati che cent’anni fa fondò la casa del Tridente), la splendida Gran Sport che ha conquistato Ginevra. Lo stabilimento dove dovrebbe essere industrializzata la Alfieri è Mirafiori. Lo stesso Marchionne non esclude questa soluzione: «La piattaforma e i motori ci sono, teoricamente si potrebbe fare in 24 e 28 mesi. Alfieri è una macchina di una bellezza straordinaria: è una delle cose che completerebbe la linea Maserati». Puntuali, da Torino, rimbalzano le dichiarazioni del sindaco Piero Fassino. «Gli investimenti su Mirafiori sono un’altra buona notizia che conferma che Torino continua a essere non solo un’importante città industriale, ma un presidio strategico del gruppo Fiat-Chrysler. Sono stato uno dei pochi in città che ha sempre pensato che la vulgata, l’idea un po’ sciocca, che Fiat se ne andasse da Torino, non era fondata. Ora arrivano notizie che dimostrano che Fiat non solo non se ne va, ma vuole investire ancora». A Ginevra Marchionne è visibilmente soddisfatto dei nuovi modelli che il Lingotto presenta negli stand: Jeep innanzitutto, ma anche Fiat, Alfa Romeo, Maserati e Ferrari. L’ad tesse le lodi del capo del design del gruppo, Lorenzo Ramaciotti. Uno sguardo anche alle nuove vetture dei principali concorrenti e, dopo l’incontro dell’ACEA, non si nega qualche colloquio con i manager di altre case. Poco prima di pranzo, ad esempio, ecco i vertici di Peugeot, Philippe Varin, amministratore delegato uscente, con il suo successore, Carlos Tavares, entrare nell’ufficio allestito dietro la stand Fiat. Marchionne conferma che l’investimento in Canada andrà avanti, con il lancio di tre modelli, due a Windsor e uno a Brampton, nonostante sia saltato l’accordo per gli aiuti pubblici a Chrysler. «Non voglio che i politici ficchino il naso nei nostri investimenti - spiega - non è affare loro. Non sono qua per cercare di soddisfare ambizioni politiche, io faccio macchine e facendo le cose da soli si è molto più liberi di fare quello che si considera redditizio». Proprio a Windsor, in Ontario, sarà prodotto il primo ibrido plug nel 2016. «Non abbiamo scelta. Non abbiamo mai creduto nel futuro dell’auto elettrica. Ma dell’ibrido non possiamo fare a meno». Alfredo Altavilla, responsabile Fiat-Chrysler per la regione Emea, commenta, invece, i dati del mercato dell’auto. «Il segno più di febbraio - spiega - è stato guidato esclusivamente dal noleggio, che ha coinvolto tutti i costruttori. La clientela retail non si è ancora risvegliata, quindi sarei cauto a stappare lo spumante».
(Fonte: www.lastampa.it - 6/3/2014)
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