mercoledì 12 giugno 2013

Exor: dopo Chrysler tocca al dossier Ferrari?


Portare i gioielli di famiglia direttamente nella cassaforte privata in modo da giovarsi dell'effetto sottostante sul titolo della holding e valorizzare al massimo il marchio e gli asset aziendali della Ferrari che al momento viaggiano intorno ai 6 miliardi. Ora piuttosto nascosti, invece, nel "mare magnum" della controllante Fiat Auto. Portata a compimento la fusione fra Fiat e Chrysler dopo aver acquistato la quota della Cenerentola di Detroit ancora in mano al sindacato americano Veba e quotato tutto il gruppo a Wall Street, gli Agnelli apriranno con Exor il dossier Ferrari. Secondo alcuni rumors che circolano nelle primarie Sim della City milanese, John Elkann vorrebbe infatti utilizzare parte della cassa realizzata grazie alla vendita con mega-plusvalenza della svizzera SGS (2 miliardi) anche per riorganizzare la catena societaria e valorizzare le partecipazioni della Fiat, portando con una complessa operazione ancora tutta da studiare il gruppo del Cavallino direttamente nella finanziaria della famiglia Agnelli. Aveva in mente anche questo dunque, secondo le indiscrezioni, quando nel comunicare al mercato la cessione della svizzera SGS da parte di Exor, il presidente della holding ha parlato di "utilizzare il ricavato per cogliere nuove opportunità". Al momento il capitale sociale della Ferrari, oggetto più volte in passato di voci su una possibile quotazione o destinatario di appetiti esteri, in particolare del colosso tedesco Volkswagen, è diviso fra Fiat che ha l'85%, Mubadala Development Company (il 5%), società del Golfo Persico con la quale il gruppo di Maranello ha costruito un parco tematico dedicato alla Ferrari ad Abu Dhabi e Piero Ferrari (10%), erede del fondatore Enzo. Se gli step sono ancora tutti da tracciare e capire anche quale sarà il destino degli altri marchi di prestigio della casa automobilistica torinese come Maserati e Alfa Romeo, la ragione industriale dello spin-off dal conglomerato auto del marchio Ferrari sarebbe già chiara ed è quella non nuova di creare un polo del lusso controllato direttamente da Exor, equiparandolo a livello di catena societaria a Fiat-Chrysler e non diluendolo in un gruppo invece più orientato al mass market.
(Fonte: www.affaritaliani.it - 5/6/2013)

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