domenica 31 marzo 2013

sabato 30 marzo 2013

Fiat: 5 milioni di motori 1.3 MultiJet prodotti


La fabbrica Fiat Powertrain Technologies Poland di Bielsko-Biala ha appena sfornato il motore 1.3 MultiJet numero 5.000.000, destinato ad una Fiat 500L. Questo il record per il diesel nato nel 2003 e oggi proposto in tre varianti, una con turbocompressore a geometria fissa, due con turbocompressore a geometria variabile, con potenze variabili fra 70 e 95 CV. Un record che arriva dopo altri primati già conseguiti, come quello del cambio olio ogni 35mila chilometri e manutenzione ogni 250 mila chilometri, come il premio 'Engine of the Year 2005', categoria 1.0-1.4 litri o la certificazione nel 2012 della medaglia d'oro del WCM per lo stabilimento polacco produce anche l'innovativo 0.9 TwinAir, l'International Engine of The Year 2011. "Lo storico traguardo - spiegano alla Fiat - mette in risalto anche le qualità produttive dello nostro stabilimento di Bielsko-Biala che, come tutto il Gruppo Fiat, ha adottato le regole di WCM (Word Class Manufacturing), la metodologia internazionale di organizzazione del processo di produzione in conformità con i più alti standard a livello mondiale. Certificata nel 2012 con la medaglia d'oro del WCM, la fabbrica polacca è una delle realtà più avanzate nel settore automotive dove si produce anche il propulsore 0.9 TwinAir, il rivoluzionario bicilindrico a benzina che si è aggiudicato il prestigioso premio 'International Engine of The Year 2011' assegnato da una giuria composta da 76 giornalisti da 36 Paesi".
(Fonte: www.repubblica.it - 22/3/2013)

venerdì 29 marzo 2013

Jeep in Russia: è la volta buona?


Gli stabilimenti della TagAz di Taganrog, sul mare di Azov, al posto del discusso Greenfield a San Pietroburgo per costruire Jeep in Russia. E' questa la proposta avanzata dal governo russo e dal partner Sberbank alla Fiat-Chrysler, a fronte delle difficoltà che sembrano ormai aver fatto naufragare l'idea della costruzione - con il sostegno finanziario di Sberbank, appunto - di un impianto ex novo nella capitale degli zar. Lo riporta il quotidiano Kommersant e lo confermano ad Agi fonti vicine ai negoziati in Russia. Secondo le stessi fonti, il gruppo italiano ha valutato come troppo ingente l'investimento a San Pietroburgo e sta cercando, in alternativa, un accordo per l'ammodernamento della TagAz. In tal modo - spiega Kommersant - il governo russo otterrebbe allo stesso tempo di salvare una fabbrica sull'orlo del fallimento e offrire alla casa automobilistica torinese un sito produttivo. Il nome dell'azienda di Tagaron, città natale di Cechov, era uscito già a marzo 2011, dopo il fallimento della joint-venture con Sollers, quando Fiat aveva presentato il suo piano industriale al governo russo per la produzione di 300.000 auto, entro il 2014. Già partner della coreana Hyundai, la Tagaz - aveva fatto notare, allora, al quotidiano Vedomosti una fonte del ministero dello sviluppo economico - ha tutte ha tutte le attrezzature necessarie al progetto della Fiat ed è logisticamente adatta a ricevere componentistica dall'Italia. "Chrysler è pronta a presentare ordini alla nostra impresa per fuoristrada Jeep Grand Cherokee. Un accordo in questo senso è stato raggiunto durante un incontro il 12 febbraio tra dirigenti dell'azienda e la regione", aveva già anticipato la settimana scorsa un rappresentante della TagAz, che attualmente sforna oltre ai suoi modelli anche vetture Vortex, BYD, Hyundai. Sembra, invece, mancare poco all'annuncio dell'accordo col comune di Mosca e Sberbank per l'assemblaggio di modelli Fiat nella fabbrica della Zil, la mitica casa automobilista che forniva le vetture per la nomenklatura sovietica, e che sta ristrutturando le proprie linee poco fuori la capitale russa. A sbloccare l'impasse avrebbe contribuito la visita a Roma, a dicembre, del vice ministro dell'Industria e del Commercio russo, Alexei Rakhmanov. Allo stabilimento Zil, poco fuori Mosca, verranno inviati veicoli semi assemblati, come il Ducato, prodotti nell'impianto di Sevel in Val di Sangro, dove Fiat lavora in joint-venture con PSA Peugeot Citroen. Ancora non è chiaro il numero di vetture che verranno prodotte.
(Fonte: www.repubblica.it - 18/3/2013)

giovedì 28 marzo 2013

Salone di New York: anima off-road e forme da crossover per la nuova Jeep Cherokee


Per un modello tutto sommato fedele alla sua eredità come la Jeep Cherokee, il debutto della nuova serie rappresenta una mezza rivoluzione: al Salone di New York la Suv americana si presenta in una veste rinnovata - davvero - da cima a fondo. Come specifica la Casa, pur avendo abbracciato le forme di una crossover, la nuova Cherokee ha mantenuto nel suo Dna tutte le capacità fuoristradistiche imprescindibili per un modello Jeep.
Automatico nove marce di serie - Sono tante le novità di sostanza che la sport utility media porta al debutto. La più importante è rappresentata sicuramente dal cambio automatico a nove marce offerto di serie su tutte le versioni. La Cherokee, insieme alla Range Rover Evoque, sarà il primo modello in assoluto ad adottare questo tipo di trasmissione. Da segnalare anche un altro aspetto di importante rottura con il passato: il modello, che finora era conosciuto come Cherokee da noi e Liberty in America, sarà commercializzato con lo stesso nome in tutto il mondo.
Tre sistemi di trazione integrale - La nuova Cherokee offrirà tre diversi sistemi di trazione integrale, via via più specialistici: l'Active Drive I, che si comporta come una normale trazione anteriore e trasferisce il moto alle ruote posteriori in caso se ne presenti la necessità, l'Active Drive II, con presa di forza a due velocità e marce ridotte (in questo caso c'è anche l'assetto rialzato), e l'ultra-specialistica Active Drive Lock, che offre anche il differenziale autobloccante posteriore.
Quattro allestimenti in gamma - Le versioni Sport, Latitude e Limited sono offerte in abbinamento alle prime due alternative, mentre la Trailhawk è disponibile con l'allestimento meccanico più equipaggiato per l'off-road. Quest'ultima è peraltro caratterizzata da angoli caratteristici più spinti, per l'utilizzo nel fuoristrada estremo, protezioni più robuste e ganci traino in tinta rossa. Il pacchetto è valso alla Trailhawk l'etichetta Trail-Rated, conferita ai soli modelli Jeep caratterizzati da determinati valori di trazione, altezza da terra, manovrabilità, articolazione degli assi e capacità di guado.
Cinque modalità di guida - Su tutte le versioni c'è il sistema di gestione elettronica Selec-Trac, che permette a chi è al volante di scegliere tra cinque modalità di guida (Auto, Sport, Snow, Sand/Mud e Rock) intervenendo su dodici parametri della vettura per ottimizzare la trazione in qualsiasi condizione di aderenza.
Due motori: il 2.4 MultiAir 2... - Nata sulla piattaforma modulare Cusw della Fiat, la nuova Cherokee ha una scocca costruita per il 65% con acciai altoresistenziali ed è equipaggiata per il mercato americano con due motorizzazioni, che secondo i dati dichiarati dalla Casa, riducono i consumi del 45% rispetto alle unità adottate dal vecchio modello. La prima unità è il 2.4 MultiAir 2 da 186 CV e 232 Nm, ma la novità più importante è rappresentata da quella di maggiore cubatura.
...e il nuovo 3.2 V6 Pentastar - Accanto al quattro cilindri, ci sarà un motore al debutto assoluto, il nuovo 3.2 V6 che costituisce la seconda offerta della famiglia Pentastar oltre al già noto 3.6. Questa unità eroga 275 CV e 324 Nm, valori molto vicini a quelli del sei cilindri di cilindrata maggiore. Su entrambe le versioni, le sospensioni seguono lo schema McPherson all'anteriore e il multi-link al posteriore. Il servosterzo è di tipo elettrico.
Cruscotto digitale e infotainment - Gli interni ospitano un nuovo quadro strumenti digitale completamente configurabile, che può fornire informazioni su navigazione, velocità, consumi, oltre a quelle relative all'impianto audio, al programma del Selec-Terrain e al sistema di assistenza ParkSense. Al centro della console trova invece posto un touch screen nelle due misure da 5 e 8,4", da cui è possibile gestire anche il sistema di infotainment Uconnect.
I sistemi di sicurezza - Numerose anche le dotazioni di sicurezza attiva, che comprendono Adaptive Cruise Control, Forward Collision Warning, Lane Departure Warning, sistema di chiamata d'emergenza al 911, Electronic Roll Mitigation, Blind-spot Monitoring, retrocamera, controllo della stabilità e dieci airbag. La nuova Jeep Cherokee, costruita a Toledo, Ohio, sarà disponibile in undici tinte per gli esterni.
(Fonte: www.quattroruote.it - 27/3/2013)

mercoledì 27 marzo 2013

Olivier François: le nuove segmento B e C di Fiat si ispireranno a Panda e 500


Fiat si prepara a tornare in forze nel segmento B, dove ora è presente solo con la Punto, e nel segmento C. E lo farà con modelli capaci di generare margini che ''sono l'unica garanzia per costruire il futuro del marchio''. Lo ha rivelato Olivier François, capo del brand e responsabile del marketing di tutto il Gruppo Fiat-Chrysler. François afferma: ''siccome siamo un marchio generalista, vorremmo anche essere in quelli 'periferici' con auto più grandi''. Sulla Punto del futuro François ha detto che questa nuova auto sarà ''ispirata alla Panda o alla 500. In ogni caso a un modello dallo stile italiano, dal carattere forte, capace di reinventare i canoni funzionali del segmento''. E la presenza nel segmento B potrebbe sdoppiarsi in quanto - ha detto il responsabile del brand Fiat - ''non è escluso nemmeno un altro modello con un approccio ispirato alla 500. In una visione futura che significa 2014-2015, esporteremo il successo di questi due prodotti, soprattutto della loro filosofia vincente, nei segmenti B e C''. Per quanto riguarda quest'ultimo segmento - quello in cui rientrano modelli tradizionali come la Volkswagen Golf, ma anche crossover come la Nissan Qashqai - François ha detto che ''visti i risultati ottenuti con 500L'' la nuova arma Fiat ''potrebbe essere proprio quella 500X che abbiamo mostrato in forma di concept. Ma anche un nuovo ''Pandone''. Ed ha precisato: ''Al momento stiamo ancora valutando quale delle due formule può essere la più idonea''.
(Fonte: www.ansa.it - 18/3/2013)

martedì 26 marzo 2013

Il piano per la Fiat post-fusione: "premium" in Italia e "low cost" nell'Europa dell'Est


Fusione con Chrysler e cambio del mix di prodotto: entro il 1° giugno 2014, decimo anniversario del suo insediamento al Lingotto, Sergio Marchionne punta a lanciare la nuova Fiat, il gruppo globale. Le due operazioni che si definiranno nei prossimi mesi sono infatti destinate a modificare per sempre il volto di quello che un tempo era il gruppo di Torino. La scommessa della fusione con la casa di Detroit risponde alla necessità di conquistare, con il Nordamerica, il mercato in grado di spingere il gruppo oltre la soglia limite dei 6 milioni di auto vendute. Il cambio di prodotto e la scelta di puntare sul segmento premium serve invece a dare un futuro agli stabilimenti italiani (sempre che si riesca davvero a produrre nella Penisola per esportare in tutto il mondo) e, soprattutto, a mantenere Fiat agganciata ai mercati del centro-nord Europa dove la crisi morde di meno. Al di sopra, insomma, della faglia che nei prossimi anni rischia di dividere in due il Vecchio Continente tra l’euro di serie A e l’euro di serie B, quest’ultimo riservato a quello che un politico bavarese ha definito, con un po’ di disprezzo, il Club Mediterranée. Vendere a nord della Baviera, per quel che riguarda l’Europa occidentale, e alle classi dirigenti dei Paesi emergenti sembra essere l’obiettivo del cambio di pelle di Marchionne nella speranza che la voglia di apparire degli oligarchi di tutto il mondo salvi anche i posti di lavoro italiani, come fa da tempo con quelli tedeschi. L’operazione di fusione con Chrysler passa attraverso una serie di tappe inevitabili. Per poter fondere le due società di Torino e Detroit è necessario che Fiat acquisti tutte le azioni in mano all’unico altro socio di Chrysler, il fondo pensionistico Veba che protegge la spesa sanitaria degli ex dipendenti della casa americana iscritti al sindacato Uaw. Il Veba ha il 41,5 per cento delle azioni ottenute, quando erano poco più di un pezzo di carta, al tempo del fallimento pilotato della casa di Auburn Hills. All’epoca, nella primavera del 2009, erano soprattutto una scommessa sul futuro. Se Marchionne non fosse riuscito a risollevare l’azienda dal baratro, quelle azioni avrebbero avuto lo stesso valore delle banconote del Monopoli. Ora che invece la scommessa è vinta, è naturale che Veba tiri sul prezzo. Perché più denaro riuscirà a ricavare da quelle azioni, più fatture del dentista riuscirà a pagare per i suoi pensionati. Così lo scontro è finito presto in tribunale. Ufficialmente per definire il valore di un piccolo pacchetto del 3,3 per cento che secondo il Veba vale due volte e mezzo quel che varrebbe per la Fiat. Ma trasponendo il calcolo sull’intero blocco del 41,5 per cento di azioni, la differenza è tra i 4,2 miliardi che vorrebbe incassare Veba e gli 1,76 miliardi che vorrebbe pagare Fiat. La questione è finita di fronte al giudice di Wilmington, piccola cittadina del Delaware dove hanno sede molte società per sfruttare i vantaggi fiscali offerti da quello Stato. La querelle è iniziata a settembre, ma sembra che tra una lungaggine e l’altra non si potrà definire prima di giugno. Sono quegli intoppi giudiziari che spesso fanno gridare agli imprenditori nostrani contro la burocrazia che bloccherebbe gli investimenti stranieri nel nostro Paese. Non sembra però che in Delaware si corra questo rischio, anche se ci vorrà quasi un anno per dirimere una querelle legale tra la Fiat e un fondo sindacale, vicende che in Italia sono all’ordine del giorno. Se davvero entro giugno il giudice riuscirà a decidere, ci sarà sul tavolo un prezzo di riferimento su cui discutere. Non è detto che sia il prezzo di vendita effettivo, ma potrà essere l’inizio di una trattativa. A quel punto infatti Veba, che ha già formalmente presentato una richiesta di quotazione in Borsa del suo pacchetto di azioni, dovrà scegliere se percorrere la strada dell’Ipo o se trovare un’intesa con Fiat per la vendita del pacchetto. I tempi di una quotazione sono più lunghi di quelli di una vendita diretta ed è per questo che, anche recentemente, Marchionne ha detto chiaramente di voler evitare la strada dell’Ipo. Ma su quella scelta è Veba ad avere il coltello dalla parte del manico e l’unico modo per convincere il fondo a non andare in Borsa sembra essere quello di offrire un prezzo appetibile per il pacchetto di azioni. Nel caso Marchionne riesca a convincere Veba a vendere il pacchetto, ci sarebbero i tempi tecnici per arrivare entro fine anno alla fusione tra Fiat e Chrysler. «Una ipotesi sulla quale stiamo già lavorando», ha garantito nei giorni scorsi John Elkann. Se così sarà, entro il 2013 il Lingotto dovrà sciogliere due nodi di fondo. Il primo è quello della quotazione. La nuova società Fiat-Chrysler sarà con tutta probabilità quotata a New York perché nessuno studente di economia al mondo, posto di fronte all’alternativa tra Wall Street e Piazza Affari, sceglierebbe la Borsa milanese. Alla piazza italiana spetterebbe semmai il premio di consolazione di una quotazione secondaria. Analogamente, sarà molto difficile che il quartier generale del gruppo sia in Europa. Basta guardare i grafici degli utili e delle perdite per capire che l’area europea è l’unica con il segno meno. Sarà certamente confermata la divisione in regioni di attività e Torino rimarrà il punto di riferimento per l’area europea, ma è molto probabile che il quartier generale finisca a Detroit. Dal momento della fusione, poi, le differenti velocità di funzionamento delle due sponde della nuova società tenderanno a ridursi ponendo le attività europee, più di quanto accada oggi, nell’alternativa se adeguarsi o soccombere. La nuova Fiat-Chrysler potrebbe dunque nascere ufficialmente prima del giugno 2014. Per quella data dovrebbero già vedersi i primi effetti del cambio di pelle nella gamma. Saranno certamente sul mercato i due modelli Maserati prodotti a Grugliasco, vicino a Torino, in quella che un tempo era la carrozzeria Bertone. La nuova Quattroporte e la Ghibli dovrebbero essere prodotte, a regime, in 50 mila pezzi all’anno, si immagina in gran parte destinati all’esportazione. Ma «entro fine 2013», ha garantito Marchionne al Salone di Ginevra, verranno prese le decisioni sulle nuove produzioni di Mirafiori e Cassino. Nello storico stabilimento torinese si dovrebbe produrre un suv di dimensioni medio grandi realizzato sull’architettura del Jeep Grand Cherokee prodotto oggi a Detroit. Un suv che avrebbe due versioni: una con il marchio Maserati (dovrebbe chiamarsi Levante) e una seconda con il marchio Alfa. Anche in questo caso si tratterebbe di prodotti destinati ai mercati di tutto il mondo. Più incerta la nuova produzione di Cassino, dove andrà ad esaurirsi la produzione di Bravo e Delta e accanto alla Giulietta si potrebbe produrre l’Alfa Giulia, la media che verrà realizzata anche in America. Nella gamma premium c’è posto anche per le utilitarie, seguendo una strada già tracciata dai marchi tedeschi. Così a Melfi, fino ad oggi stabilimento dedicato alle auto del segmento B, si realizzeranno due mini-suv: uno con il marchio Jeep e l’altro che sarà una evoluzione della serie 500, la 500X. Quanto alle utilitarie tradizionali, la Fiat sta studiando la nascita di un nuovo marchio low cost da produrre fuori Italia. A quel marchio dovrebbe essere affidata l’erede della attuale Punto. Il programma è evidentemente ambizioso e ha tempi abbastanza stretti. Non tutti i dettagli sono ancora definiti con precisione, anche perché a Torino hanno imparato ad essere piuttosto prudenti nelle previsioni e a immaginare sempre un’uscita di sicurezza in un periodo in cui la crisi rischia di cambiare le carte in tavola nel giro di pochi mesi. Ma se nascerà davvero, la Fiat che verrà immaginata in queste settimane al Lingotto, lo spostamento di baricentro sarà inevitabile. Se quel cambiamento sarà accompagnato da un minimo di ripresa sul mercato europeo è possibile che gli stabilimenti italiani riescano a tornare a lavorare a pieno ritmo entro i prossimi anni. Tre, quattro? «Anche prima», ha risposto Marchionne nell’intervista pubblica fatta dal direttore di Repubblica, Ezio Mauro, al teatro Carignano di Torino nell’anteprima di "Repubblica delle idee" dedicata al lavoro. E questa, in fondo, quella di tornare a far lavorare gli stabilimenti italiani a pieno ritmo, sembra essere la scommessa più difficile per il manager di Torino. Nei suoi piani la fusione Fiat-Chrysler dovrebbe diventare operativa entro il giugno 2014 e la condizione è che entro il giugno di quest’anno il tribunale U.S.A. sblocchi il contenzioso che oppone il gruppo torinese ai fondi pensione che detengono attualmente il 41,5% di Chrysler.
(Fonte: www.repubblica.it - 25/3/2013)

lunedì 25 marzo 2013

La contesa Fiat-Veba preoccupa il mercato, ma non Elkann


Nonostante la decisione del tribunale del Delaware, che ha determinato lo slittamento della fusione tra Fiat e Chrysler, secondo il presidente del Lingotto, John Elkann, la fusione tra le due case automobilistiche è su "un percorso avviato". La decisione del tribunale del Delaware in merito alla disputa sul prezzo della prima call option esercitata da Fiat (3,3% del capitale per la quale Veba chiede 342 milioni di dollari e Fiat offre 139,7 milioni di dollari) è stata posticipata a giugno-luglio, mentre in precedenza era prevista entro marzo. Il posticipo della decisione del tribunale sarebbe legato alla presentazione di ulteriore documentazione da parte di Veba, facendo presagire a buone argomentazioni positive da parte di Fiat nella causa. La decisione è molto importante visto che costituisce un precedente fondamentale per la valorizzazione di Chrysler: la quota di Veba può valere fino a 3 miliardi, ma utilizzando la formula Fiat potrebbe esercitare le opzioni su circa il 10% del capitale a valutazioni nettamente inferiori. Per gli analisti la decisione del tribunale U.S.A. allontana nel tempo un potenziale catalyst positivo per Fiat: "l'elemento negativo è che il timing della fusione Fiat-Chrysler potrebbe slittare a fine 2013-inizio 2014", recita una nota di Intermonte, "questo ritardo è a nostro avviso un problema cruciale e un ulteriore rinvio sia della fusione, con la possibilità quindi per Fiat di accedere al cash flow di Chrysler, sia della potenziale Ipo di Chrysler", aggiungono gli esperti di Banca Imi, ma Elkann non sembra preoccupato, anzi non c'è dubbio che ci sia un "grande beneficio" a poter aumentare l'integrazione tra le due case automobilistiche, ha aggiunto a margine dell'assemblea di Exor. Elkann ha comunque escluso un incontro con i rappresentanti del sindacato UAW, a cui fa capo il fondo Veba, secondo azionista di Chrysler. A Piazza Affari il titolo Fiat è uno dei peggiori con un calo dell'1,20% a 4,436 euro. Pesano anche le previsioni dell'a.d. Marchionne che ha confermato i target 2013 (trading profit a 4-4,5 miliardi contro 3,8 miliardi nel 2012, utile netto pre-minorities a 1,2-1,5 miliardi e debito netto intorno a 7 miliardi) ma ha indicato un trading profit nel primo trimestre 2013 in calo anno su anno (866 milioni nel primo trimestre 2012) rispetto all'attesa degli analisti di Intermonte di un andamento flat anno su anno. All'origine del calo ci sarebbe un andamento debole di Chrysler a causa dei riposizionamenti produttivi su alcuni impianti soprattutto di Jeep. "Pur non rappresentando una novità in quanto era già stato anticipato nell'ultima conference call che il primo trimestre non fosse brillante, non ci aspettavamo un calo anno su anno", confermano gli analisti di Equita che sul titolo Fiat mantengono il rating hold e un target price a 4,7 euro come Intermonte, Banca Imi e Mediobanca che però hanno target price rispettivamente a 5 euro, a 4,56 euro e a 4,5 euro. "In realtà ci aspettavamo un primo trimestre 2013 più debole rispetto all'anno precedente, ma segnaliamo, oltre alla decisione del tribunale U.S.A., un altro driver che potrebbe portare a una revisione al ribasso delle stime del consenso: il potenziale calo dei volumi del gruppo e le maggiori perdite potenziali nell'area EMEA se il mercato interno dovesse rallentare ulteriormente a 1,1 milioni di veicoli, come ipotizzato dal Centro Studi Promotor", indicano gli analisti di Banca Imi. Una previsione non molto lontana dalla realtà visto che "le immatricolazioni in Europa di Fiat sono state peggiori di quanto ipotizzato dal Lingotto, con probabili conseguenze negative sul capitale circolante: Fiat ha previsto che il capitale circolante non avrebbe bruciato cassa quest'anno ma è probabile che lo farà se i ricavi continueranno a scendere", avvertono infine gli analisti di Banca Akros (hold e target price a 4,60 euro).
(Fonte: http://finanza.tiscali.it - 20/3/2013)

domenica 24 marzo 2013

Maranello: inaugurata la mostra "Ferrari Supercar. Tecnica. Design. Mito"


Al Museo Ferrari di Maranello ha aperto i battenti la mostra intitolata “Ferrari Supercar. Tecnica. Design. Mito”, che ospita anche la nuova “LaFerrari”, appena svelata al Salone di Ginevra, oltre a tutte le vetture speciali in serie limitata che hanno contribuito a creare il mito. La mostra, inaugurata dal Presidente Luca di Montezemolo, riprende la storia di tutti i modelli delle vetture speciali in serie limitata a partire dalla celebre 250 GTO presente anche nella versione 64, per proseguire con la GTO, la F40, la F50 e la Enzo. Parallelamente alle vetture stradali in serie limitata sono esposte sia le vetture di Formula 1 che ne hanno ispirato la progettazione nelle diverse epoche, sia le versioni speciali destinate alle corse ed alla pista come la GTO Evoluzione, la F40 Competizione, la 599XX e la FXX. Una grande area della mostra illustra la nascita de “LaFerrari”, raccontandone i contenuti tecnici e la storia dello stile, illustrando nel dettaglio il cammino che è stato percorso dalla prima ideazione fino alla delibera della vettura definitiva, con l’opportunità di vedere anche due modelli in scala reale e le varie fasi di progettazione e sviluppo. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 30 settembre tutti i giorni della settimana, dalle 9.30 alle 18.00 e dal 1 maggio fino alle 19. I biglietti possono essere prenotati on-line sul sito www.museoferrari.com, così come le visite guidate all’indirizzo museo@ferrari.com. Il Museo offre anche l’opportunità di serate per privati e aziende che possono farne richiesta all’indirizzo eventimuseo@ferrari.com. Per questa mostra l’editore Skira ha realizzato un esaustivo catalogo che si trova in vendita al Museo di Maranello.
(Fonte: www.repubblica.it - 10/3/2013)

sabato 23 marzo 2013

Con "Follow me" Fiat regala buoni spesa agli studenti universitari italiani


E' partita la nuova promozione di Fiat rivolta ai giovani che frequentano gli atenei italiani: segnalando nuovi potenziali clienti di vetture del gruppo, per ogni vendita che andrà a buon fine lo studente avrà diritto a un buono acquisto "Ti compro quello che vuoi" di un valore fino a 100 euro. L'iniziativa si applica a tutti i modelli dei marchi Fiat, Lancia, Alfa romeo, Jeep e Abarth. E allora via alle telefonate a nonni, zii, cugini e amici per convincerli ad acquistare una macchina nuova... Per partecipare basta registrarsi sul sito www.followme.fiatgroup.com inserendo i dati personali e una copia del certificato di iscrizione universitaria per l'anno accademico in corso. Terminata la procedura di registrazione sarà fornito un codice personale che servirà per identificare il promoter. Il potenziale cliente dovrà comunicare questo codice al numero verde 800 90 60 69, da lunedì a venerdì, dalle 8 alle 20. Il call center assisterà il potenziale cliente fornendogli un elenco di concessionari vicini alla zona di suo interesse, verificando la disponibilità dei veicoli e proponendo una rosa di appuntamenti con i venditori. Lo studente-promoter potrà seguire in tempo reale lo stato della trattativa accedendo alla pagina personale sul sito dedicato. Una volta concluso l'affare, in caso di acquisto, il ragazzo o la ragazza che hanno proposto la vendita dovranno contattare il call center per riscuotere il premio entro 60 giorni. E ogni 5 vetture vendute in regalo anche un Apple iPad Mini wi-fi da 16 GB del valore di 329 euro. Regolamento completo e modalità di iscrizione sul sito ufficiale.
(Fonte: www.repubblica.it - 15/3/2013)

venerdì 22 marzo 2013

Alfa Romeo 4C e David Bowie, che idea


La 4C sta arrivando. Presentata in anteprima al Salone di Ginevra, la sportiva di casa Alfa Romeo non passa certo inosservata e per il suo lancio la casa del Biscione ha scelto un testimonial d'eccezione come David Bowie. Il cantante è tornato in pista dopo dieci anni di assenza e i suoi fan sono già in delirio per l'ultimo album dal titolo "The Next Day", pubblicato il 12 marzo, un nome che sottolinea il legame indissolubile tra passato e futuro, concetto che rappresenta in pieno il messaggio della nuova 4C, supercompatta che si ispira alla tradizione storica di Alfa ma che si proietta chiaramente in avanti con tecnologie all'avanguardia e uno stile contemporaneo. La sportiva è infatti un mix perfetto tra ciò che è stato e ciò che sarà, come spiega perfettamente Massimo Tiberi: "Una sorta di vero e proprio laboratorio per stupire con un cocktail di passato e futuro, sotto ogni punto di vista. Evidenti, infatti, nel design i riferimenti alle aggressività corsaiole anni Sessanta, mentre per la struttura in fibra di carbonio, frutto della collaborazione con la Dallara, l’ispirazione viene piuttosto dalle Lotus o dalla “naked” KTM X-Bow, per un peso piuma dell’ordine degli appena 850 kg. Poi, dando soddisfazione alle attese, un motore montato in posizione posteriore-centrale, la trazione posteriore e, tanto per chiarire ulteriormente il discorso, sospensioni senza riguardo per il comfort, sistemi di assistenza alla guida sportiva (“launch-control, differenziale elettronico, “manettino” per la scelta degli assetti compreso l’esasperato “race”) e perfino mancanza del servosterzo". In accordo con la Sony Music Italy, Alfa Romeo ha dato il via a una campagna di marketing virale per celebrare il "Duca Bianco" con una speciale playlist su Spotify che contiene il nuovo album e tutti i più grandi successi del passato del cantante, affiancata alla diffusione su internet e sui social network di scatti estratti dal quotidiano, "immagini che per chi le guarda possono rappresentare situazioni, stati d'animo, punti di riferimento, luoghi oltre i quali proiettare se stessi: ognuno può vedere in 'The next day'" un'occasione per 'guardare oltre'", come spiegano dalla casa italiana. Inoltre gli utenti sono chiamati a dare un contributo con fotografie che rappresentino il concetto di "The Next Day" dal loro punto di vista. "Chi meglio di un artista eclettico ed innovativo come David Bowie può rappresentare ciò che la 4C vuole essere per Alfa Romeo. Dalla metà degli anni Sessanta, Bowie ha attraversato cinque decenni della musica rock reinventando continuamente il suo stile e la sua immagine senza snaturare la sua essenza. Non potevamo non sostenere il suo ritorno sulle scene, oggi che Alfa Romeo si presenta sul mercato con un modello completamente rinnovato ma allo stesso tempo coerente con ciò che il brand da sempre rappresenta: stile italiano, prestazioni ed eccellenza tecnica finalizzata al massimo del piacere di guida in piena sicurezza", afferma Maurizio Spagnulo, direttore marketing e comunicazione di Alfa Romeo. E' dal 2008 che la Casa del Biscione ha abbracciato il mondo della musica con eventi, concerti e festival che legano le vetture del marchio a quest'arte senza età. Il nuovo album di Bowie, "The Next Day", è una carrellata di 14 nuovi brani inediti frutto di due anni di intenso lavoro con il produttore Tony Visconti per continuare a regalare emozioni ai fan di tutto il mondo. E per chi volesse un assaggio anche delle emozioni che può regalare la 4C, sul sito dedicato 4c.alfaromeo.com ci sono filmati, schede tecniche, car configurator e gallerie di immagini da guardare, magari, dopo aver fatto partire la playlist di Spotify con le canzoni del Duca Bianco.
(Fonte: www.repubblica.it - 15/3/2013)

giovedì 21 marzo 2013

Riccardo Ruggeri: i punti deboli del piano Marchionne sulla fusione Fiat-Chrysler


La campagna elettorale è stata talmente devastante in termini di lotta politica, di colpi di scena, di focalizzazione su pochi personaggi, che non c’è stato spazio per altri temi. Lo stesso caso Fiat Auto è scomparso dai giornali, per mesi nessuno ha parlato di Sergio Marchionne, né quelli che lo considerano l’uomo nero del business e del management italiano, né quelli che l’avevano descritto come un innovatore nella concezione del lavoro e delle regole. Finalmente, la ricreazione elettorale è finita, possiamo riprenderci la nostra vita.
Sì alla fusione con Chrysler entro fine anno - Sarà perché ci sono vissuto 42 anni, sarà perché gli incarichi che mi venivano affidati li vivevo con grande passione, ma la parola Fiat è sempre stato il mio acufene, un ronzio più che un fischio, che mai mi abbandona, perché lo amo. A margine del Salone di Ginevra, esce una breve dichiarazione di Marchionne che giudica fattibile la fusione con Chrysler entro fine anno, senza necessariamente procedere all’Ipo (offerta di azioni in borsa). Sobbalzo, felice. È chiaro che, per realizzare questa soluzione, Fiat Auto deve “comprare” (pagando cash) dal Fondo Veba (sono quattrini degli operai) il 41,5% di Chrysler.
Il tesoretto di Marchionne - Due problemi: il prezzo, i quattrini per l’acquisto. Sul prezzo si è aperto un contenzioso, per una parte di questo pacchetto, che attende la pronuncia del Tribunale del Delaware (le posizioni Fiat e Veba sono molto lontane, si dice che il differenziale potrebbe ammontare ad alcuni miliardi di dollari). Infatti, quando il contratto fu siglato, Chrysler era fallita (i tedeschi avevano lavorato bene sui nuovi modelli, che oggi stanno avendo gran successo di vendite, ma erano stati sciagurati nella gestione, bruciando 60 miliardi di dollari) mentre Fiat Auto, nel 2009, si presentava in apparente salute (in realtà Moody’s l’avrebbe declassata a junk). C’è chi dice che oggi i parametri si siano invertiti, e ciò complica di molto il problema. Sui quattrini, Marchionne gode di un vantaggio: non avendo, in questi anni, fatto investimenti, seguendo la sua innovativa teoria (niente nuovi prodotti, nessun ciclo di rinnovo, quando il mercato “non beve”), si trova un tesoretto di circa 17 miliardi (seppur a fronte di 28 miliardi di debiti), che potrebbe utilizzare per acquistare la quota Veba e procedere alla fusione, senza soggiacere alle feroci regole dell’Ipo.
Il nodo del multiplo per il pricing di Chrysler - In realtà, il problema è molto più complesso, e ben lo inquadra il FT (curioso il titolo “L’onnipotente Chrysler”). Per Marchionne, chiudere il negoziato con Veba alle sue condizioni pare difficile. La formula contrattuale (“enterprise value”, moltiplicato un certo “multiplo”, meno i debiti) è condizionata pesantemente da quale “multiplo” si adotta. Marchionne sostiene debba essere al massimo quello Fiat (2,6), Veba quello di mercato (per esempio, Toyota ha 11, Ford 10, VW 7, GM 4: più è basso, più l’azienda è critica): si comprende che, a seconda del “multiplo” usato, il valore di Chrysler cambia in modo radicale, con tutto ciò che comporta. Marchionne pare sicuro di sé, riuscirà a spuntare l’adozione del suo “multiplo”? In caso contrario corre il rischio che il rimanente 41,5% sia troppo costoso per la sua “cassa”, quindi la “fusione” non sia, al momento, praticabile. Se ciò avvenisse, tutti i giudizi finora espressi sull’operazione Fiat Chrysler dovrebbero essere rivisti.
I vantaggi di evitare l’Ipo - Comunque, assumiamo come fattibile la “fusione” alle condizioni di Marchionne. Ragionando da investitore (obbligazionario), la soluzione da lui ipotizzata “sì fusione, poi vedremo se fare o meno l’Ipo”, a me piace, mi tranquillizza. L’Ipo (filosoficamente significa “mercato”) invece la trovo imbarazzante per Fiat, arrivano tutti quegli analisti indipendenti, autentiche cavallette, individui occhiuti che vogliono conoscere le strategie, i piani, gli investimenti su innovazione, prodotti, reti di vendita, tecnologie, sapere cosa ne sarà degli stabilimenti italiani, quanto costerà chiuderne alcuni, che nuovi modelli si stanno mettendo a punto per ricuperare quote nel mercato europeo, se la difesa delle quote in Brasile, nel momento in cui VW vi investe tre miliardi, avviene con nuovi prodotti o con sconti sui prezzi, e così via. Dice Marchionne: “C’è tantissimo lavoro da fare, i risultati si vedranno nei prossimi nove mesi”. Noi attendiamo, sereni, a piè fermo.
(Fonte: www.formiche.net - 13/3/2013)

mercoledì 20 marzo 2013

Fiat 500XL: presentazione il 4 luglio?


La Fiat 500XL debutterà nell'estate del 2013 e sarà presentata quasi certamente il prossimo 4 luglio. In una nota diffusa da Reuters, la fabbrica serba di Kragujevac si prepara ad affiancare la produzione della XL a quella della 500L, anche nel nuovo allestimento Trekking, calcolando una produzione totale per il 2013 variabile tra le 110.000 e le 160.000 unità. Nel 2012, dal mese di luglio sono state assemblate circa 30mila 500L, ma dallo scorso gennaio i turni di lavoro sono stati modificati per seguire la crescente domanda del modello e presto potrebbero essere assunti nuovi operai. La nuova 500XL, variante a sette posti con lo sbalzo posteriore allungato - ancora non svelata ufficialmente - sarà dedicata principalmente al mercato nord americano, ma verrà proposta anche negli altri Paesi: l'unico vero ostacolo ancora da risolvere è quello legato al territorio russo, dove l'importazione dalla Serbia è per il momento gravata da tassazioni molto pesanti.
(Fonte: www.quattroruote.it - 15/3/2013)

martedì 19 marzo 2013

Fiat 500: nel 2013 con il TwinAir aspirato


Nel corso dell'anno, la gamma della Fiat 500 si arricchirà di una nuova variante motorizzata con il bicilindrico 1.0 litri a benzina TwinAir aspirato da 65 cavalli. Il nuovo modello andrebbe così a posizionarsi al di sotto della 500 0.9 TwinAir turbo da 85 CV, già disponibile da tempo, sovrapponendosi al noto quattro cilindri di 1.2 litri da 69 cavalli. Non è ancora chiaro il destino di quest'ultimo propulsore, che potrebbe restare a listino ancora qualche tempo sia come eventuale versione da primo prezzo sia nella variante bifuel Easy Power a benzina e gpl.
MultiAir - Con l'arrivo del TwinAir aspirato sulla 500 - alla sua seconda applicazione, dopo la Panda per i mercati esteri - si completa così la gamma del motore bicilindrico, già disponibile su diversi modelli del Gruppo Fiat nei powerstep da 85 CV e da 105 CV. Tra le peculiarità tecniche, ricordiamo la presenza del contralbero di equilibratura, della distribuzione a catena e del sistema MultiAir, che permette la regolazione istantanea dell'alzata e del tempo di apertura delle valvole di aspirazione tramite un sistema di valvole e attuatori elettroidraulici.
Caratteristiche tecniche - Il bicilindrico aspirato è caratterizzato da una cubatura maggiorata: anziché gli 875 cm3 dei propulsori sovralimentati, ha una cilindrata effettiva di 964 cm3, ottenuti aumentando sia l'alesaggio sia la corsa dei pistoni. Il valore di coppia massima si attesta a quota 88 Nm a 3.500 giri al minuto. In tema di emissioni di CO2, infine, dovrebbero essere confermati gli stessi valori della Panda 1.0 Twinair, ovvero 99 g/km e 95 g/km per la variante con Start&Stop, significativamente inferiori a quelli del quattro cilindri di 1.2 litri.
TwinAir 105 per 500, Punto e MiTo - L'altra novità attesa nel corso dell'anno è il debutto del TwinAir Turbo da 105 CV sulle Fiat 500, Fiat Punto e Alfa Romeo MiTo: finora riservato alla nuova Fiat 500L, il bicilindrico più potente è accreditato di un valore di coppia massima pari a 145 Nm a 2.000 giri al minuto.
(Fonte: www.quattroruote.it - 12/3/2013)

lunedì 18 marzo 2013

Nuove indiscrezioni sul destino produttivo degli stabilimenti Fiat-Chrysler


Sembra una notizia, tra le tante, di organizzazione aziendale, ma è qualcosa di più. L'annuncio che la produzione della seconda generazione della Fiat 500 sarà unificata per tutti i mercati nell'impianto polacco di Tychy è un tassello importante della strategia annunciata del gruppo Fiat-Chrysler per il prossimo quadriennio. La Fiat 500 tornerà ad essere podotta, per tutti i mercati mondiali, in Polonia, perché non si può ripetere con la generazione successiva il laborioso e costoso lavoro di differenziazione necessario per affermare la piccola Fiat al di là dell'Atlantico. Con l'attuale generazione, per la quale non era proprio stato immaginato uno sbocco negli U.S.A. e altri mercati oltre quello europeo, è stato necessario modificare scocca, cambio (automatico tradizionale in luogo dell'elettroattuato europeo) e un'infinità di altri particolari, meccanici, estetici e di allestimento che hanno fatto lievitare i costi e impedito di unificare molte componenti. Per la produzione della 500 U.S.A. sono attualmente utilizzati gli impianti messicani di Chrysler, a Toluca, che producono anche Dodge Journey e Fiat Freemont per l'Europa, ma questo, nell'attuale fase di grande sviluppo dei quattro brand americani del gruppo ha impedito a Chrysler di sostenere con efficacia la crescita della domanda. Oggi Chrysler ha una capacità produttiva insufficiente e avrebbe bisogno degli impianti messicani, anche per sostenere il piano delle nuove generazioni di prodotti che verranno lanciati nel prossimo triennio. Quindi la nuova 500 tornerà, unificata e già in linea con le severe norme americane, ad essere prodotta unicamente a Tichy, nel moderno impianto polacco che ha dimostrato di avere qualità costruttiva, bassa conflittualità, costo del lavoro competitivo anche con gli impianti americani e che ha ancora ampi margini di capacità produttiva. Un altro tassello della localizzazione strategica degli impianti, tutti unificati per prodotto a livello globale, nell'ottica dei premium brand, cardine della Fiat-Chrysler prossima ventura. Dunque le appena inaugurate Officine Maserati di Grugliasco, la futura Mirafiori per l'ammiraglia Alfa Romeo, la nuova Mito e il crossover di lusso Maserati Levante. Ancora Alfa Romeo, Giulietta e Giulia, per Cassino, con la variabile Chrysler 100/Lancia Delta, i SUV compatti 500X e crossover Jeep per Melfi, la gamma Panda a Pomigliano. A Modena restano le sportive Maserati e l'Alfa Romeo 4C, a Maranello le Ferrari. La Ypsilon resta a Tychy per il momento, mentre è ancora in discussione se l'impianto della Giulia e Giulietta produrrà le eredi di Bravo (difficile) e la Lancia Delta/Chrysler 100. Le localizzazioni produttive sono per lo più definite, ma restano le variabili Lancia oltre la Ypsilon, gli eventuali prodotti non premium del marchio Fiat che al momento hanno scarse speranze di vedere la luce e la localizzazione del futuro brand low cost, naturalmente in un Paese che abbia bassi costi di produzione e salariali. Sembra che per Lancia possa esserci un parziale ripensamento rispetto alla preventivata cancellazione, sia pure solo sui mercati europei ed escludendo investimenti per farne un premium brand mondiale, come Maserati e Alfa Romeo. Se il mercato europeo dovesse dare segni di ripresa, si riarticolerebbe una nuova gamma, con una media a due e tre volumi su base Alfa Romeo (prodotta in Italia) dopo che il mercato ha mostrato di non gradire le "americanate" stile Flavia Cabrio e Thema. Fiat - come Volkswagen e Nissan che sta per rispolverare Datsun - si appresta a fondare il suo marchio low cost (probabilmente Innocenti), mirando a ripetere l'inatteso e sorprendente successo di Dacia, che realizza utili di un certo rilievo anche con prodotti low cost. In questo caso la localizzazione, in termini, di costi, organizzazione, logistica e servizi, sarà fondamentale per l'affermazione o il fallimento del progetto, dato che i costi saranno uno snodo fondamentale.
(Fonte: www.motori.it - 2/3/2013)

domenica 17 marzo 2013

Panda Twinair: 16.000 km per beneficenza


Una Fiat Panda TwinAir 85 CV ha percorso 10.300 miglia (16.576 km) in 11 giorni per un evento di beneficenza, nato per raccogliere fondi per l'ente "Farm Africa". I due piloti inglesi protagonisti del viaggio, Philip e Paul, hanno attraversato Sud Africa, Botswana, Zambia, Tanzania, Kenya, Etiopia, Sudan, Egitto, Libia, Tunisia, Italia e Francia, fino a raggiungere la Gran Bretagna, con una media quotidiana di circa 1.000 miglia (1.600 km) e 40 miglia orarie (64,37 km/h). La Panda TwinAir è stata dotata di un serbatoio aggiuntivo, due ruote di scorta, una piastra per proteggere il fondoscocca, molle assetto rinforzate e un sistema di aspirazione modificato, ma è stata preferita la versione a trazione anteriore, scelta per i consumi ridotti. Lungo tutto il percorso la vettura non ha avuto alcun problema tecnico, nonostante i turni di guida massacranti: per non perdere neanche un attimo di tempo, sul sedile posteriore è stato improvvisato un letto, realizzato con un materasso in schiuma sagomato.
(Fonte: www.quattroruote.it - 23/2/2013)

sabato 16 marzo 2013

Ferrari è il marchio più famoso del mondo


La rivincita dell'auto: il brand più forte del mondo è quello Ferrari che ha fatto a pezzi Google, Coca-Cola, PwC, Hermes e molti altri. Il primato vale più di mille vittorie e non solo perché il mondo dell'auto - si sa - non se la passa troppo bene, a anche perché testimonia come alla fine la passione sia più forte di tutto. La classifica è di "Brand Finance" che ogni anno mette in file i marchi di tutto il pianeta, alla ricerca di un voto per quell'impalpabile fama che rende celebri le aziende. "Così la Fama vede tutto ciò che accade in cielo, in mare e in terra, indagando sull'universo intero", scrive infatti Ovidio ne "Le metamorfosi", ed evidentemente la sua "vista" è stata così acuta da non farsi annebbiare dai vari uffici marketing e dai milioni spesi in pubblicità da altri colossi: la Ferrari è un microbo rispetto alle altre aziende che ci sono nei primi cinquecento nomi più noti al mondo. Apple e Samsung sono, infatti, i marchi con il maggior valore del mondo, ma quello più 'forte' e riconoscibile è il Cavallino Rampante della Ferrari. "E' sempre un piacere essere in vetta ad una classifica e lo è ancora di più quando la concorrenza è rappresentata dalle aziende più note al mondo, a testimonianza che l'Italia, anche in un momento economico così difficile, è in grado di presentare realtà d'eccellenza" - ha commentato il Presidente Luca di Montezemolo - "Dietro questo riconoscimento ci sono prodotti eccezionali fatti da uomini e donne altrettanto eccezionali: a loro, che lo hanno reso possibile, va il mio ringraziamento." Come dargli torto?
(Fonte: www.repubblica.it - 18/2/2013)

venerdì 15 marzo 2013

Mopar: al via la nuova piattaforma Internet


Non solo auto: al Salone di Ginevra debutta anche un sito, www.mopar.eu, che mette ordine nel gigantesco mondo aftersales della divisione di Fiat S.p.A. e Chrysler Group LLC che si occupa delle attività di Parts & Service e delle operazioni di Customer Care in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA). Insomma una vera galassia che propone servizi, accessori, ricambi originali, customer care, senza dimenticare l'e-commerce e contenuti di area tecnica. Tutte cose che fanno letteralmente impazzire gli americani e che oggi iniziano a farsi largo anche fra i desideri degli automobolisti europei. Viste le dimensioni monstre del settore, lo spazio web è stato diviso in diverse aree tematiche: Ricambi, Garanzia, Assistenza, Manutenzione, Accessori e merchandising, Area tecnica, Customer Care, e-commerce Alfa Romeo e News. "Il progetto web - spiegano alla Fiat - è disponibile in due complementari livelli di esperienza: nel primo, la piattaforma www.mopar.eu offre una dimensione social e informativa che dà la possibilità all'utente di scoprire il mondo Mopar a 360° e di interagire con le funzionalità di "social networking" offerte da Facebook e Twitter. Il secondo livello presenta invece una navigazione "personalizzata" per gli utenti registrati, per ricevere offerte dedicate, acquistare online tutti gli accessori disponibili, partecipare a eventi e soprattutto per conoscere meglio la propria vettura. Grazie ai servizi personalizzati, il sito www. mopar. eu assume le caratteristiche di un owner centre".
(Fonte: www.repubblica.it - 7/3/2013)

giovedì 14 marzo 2013

Fiat: accordo sul contratto collettivo


Dopo mesi di trattative e numerosi incontri, Fiat e sindacati hanno raggiunto l’accordo sul rinnovo del contratto per gli oltre 80 mila lavoratori del gruppo torinese. Nella busta paga di ognuno di loro ci sarà un aumento di 40 euro mensili lordi, a cui dovranno aggiungersi i 120 euro del premio di competitività (dal mese di aprile). “E' stata una trattativa lunga e difficile caratterizzata da una situazione di forte crisi del settore automobilistico, che ha portato spesso l'azienda ad assumere posizioni di rigidità”, ha detto il segretario nazionale della Fim, Ferdinando Uliano. “Siamo riusciti, con caparbietà e determinazione, a superare anche momenti di crisi nel negoziato. Questo ci ha consentito oggi di trovare una intesa positiva e di fare un rinnovo contrattuale per i lavoratori e le lavoratrici Fiat". "Questo ha un forte valore - ha poi aggiunto - se pensiamo a cosa succede in altre case automobilistiche come Ford, Opel, Renault e PSA, dove la discussione tra le parti è sulla riduzione salariale, occupazionale e la chiusura di stabilimenti". Ha commentato l’atteso rinnovo del contratto anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella: “Un contratto necessario, onesto ed efficace. Siamo lieti di averlo firmato con Fiat, perché risponde alle esigenze di circa 80.000 addetti del Gruppo". “Ma c'è di più – aggiunge Palombella - è il segno indissolubile dell'impegno produttivo della casa automobilistica in Italia nell'anno in cui si registrerà la fusione definitiva tra Fiat e Chrysler. Siamo soddisfatti della soluzione positiva a cui è giunta oggi la vertenza per il rinnovo del contratto specifico di primo livello. Tutti si domandano come rispondere alla crisi che è ancor più virulenta per quanto concerne il settore dell'auto in Italia e in Europa. Noi abbiamo risposto nell'unico modo possibile che è consentito ad un sindacato, cioè rinnovando i contratti e lavorando perché le aziende continuino ad investire all'interno dei confini nazionali, tutelando così il lavoro, i lavoratori ed i diritti ad essi collegati. Onore al merito di Fiat che ha condiviso questa azione insieme a noi".
(Fonte: www.ilsussidiario.net - 8/3/2013)

mercoledì 13 marzo 2013

Marchionne: "Alfa Romeo non potrebbe tornare negli U.S.A. senza Chrysler’"


“Alfa Romeo ha un’ottima storia e quindi una buona reputazione (togliendo l’inaffidabilità, chiaramente). Ma il nostro è un marchio così carico di passione e personalità che non avremo particolari problemi per il rilancio negli U.S.A.”.
A dirlo è Sergio Marchionne, amministratore delegeato del gruppo Fiat-Chrysler, da tempo sotto i riflettori in Italia e nel mondo per aver salvato il gruppo Chrysler dall’orlo del fallimento ed aver, secondo molti, trascurato l’ala italiana del gruppo. Quello dell’Alfa Romeo è un rilancio che si è fatto attendere per parecchio tempo a suon di continui rimandi, tanto che persino ora nessuno ci crede sul serio finché la prima vettura del Biscione non toccherà terra statunitense.
“L’Alfa Romeo 4C, che abbiamo esposto qui in versione definitiva, sarà l’inizio di questo nostro rilancio nella seconda metà dell’anno. Abbiamo aspettato perché dopo aver introdotto il primo modello se ne deve portare immediatamente un secondo.”
Il riferimento alla futura Giulia, seppur non confermato, appare evidente. La berlina dovrebbe essere il prossimo modello. Tuttavia una domanda sorge spontanea: come mai si decide tutto il piano di un marchio in base agli Stati Uniti? Dopotutto l’Alfa Romeo è europea...
“Il motivo è che gli Stati Uniti saranno il nostro mercato più importante. Lì vogliamo andare a contrastare l’import tedesco. Inoltre dovevamo aspettare che Chrysler fosse finalmente in una situazione stabile: senza di essa non potremmo attuare il rilancio di Alfa negli U.S.A. in quanto gli investimenti per la rete di distribuzione sarebbero troppo elevati. Prevediamo di rappresentare il marchio in tutto il Paese con oltre 200 concessionari.”
Quando Fiat e Chrysler si sono alleate nel 2009, quest’ultima era sull’orlo del fallimento. Oggi Fiat come sta rispetto alla Chrysler di qualche anno fa?
“Fiat oggi è in una situazione più grave di quella in cui era Chrysler, e questo perché se Obama ha dato un grande aiuto nel rilancio di grandi aziende, la stesso cosa non la si può dire dello Stato italiano. Non siamo gli unici a essere sfortunati, sia chiaro, ma secondo me si stanno sottovalutando le conseguenze sociali che stanno causando e causeranno la crisi e l’austerità, specialmente in Italia dove oltretutto c’è anche il problema di una popolazione che non sa scegliere il suo leader.”
Le recenti Lancia sono stati dei veri e propri flop commerciali in Europa perché troppo simili alle vetture americane da cui derivano. Come si pensa di reagire in futuro a questa situazione?
“Audi vende la A6 con successo sia una America che in Europa, stessa cosa la BMW con la Serie 5. Questa è la dimostrazione che un solo prodotto uguale per tutti può mettere d’accordo entrambe le parti. Ora si tratta solo di trovare il giusto punto d’incontro tra i gusti e le normative europee e quelle statunitensi.”
(Fonte: www.tio.ch - 6/3/2013)

martedì 12 marzo 2013

Alfa Romeo 4C: arriva la "Launch Edition"



Alfa Romeo ha presentato al Salone di Ginevra la 4C Launch Edition, serie che sarà realizzata in mille esemplari e accompagnerà in tutto il mondo il debutto della nuova coupé del Biscione. La Casa ha previsto 400 unità per Europa, Africa e Medio Oriente, 500 per gli U.S.A. e 100 per il resto del mondo.
Prezzo di 60.000 euro - Riconoscibile per la verniciatura opaca Bianco Carrara (è comunque disponibile il classico Rosso Alfa), la Launch Edition è già ordinabile e sarà proposta sui mercati europei al prezzo di 60.000 euro. Nel "pacchetto" riservato ai clienti della versione è inclusa la partecipazione a un evento in Italia, che comprenderà anche un corso di guida sportiva al fianco di istruttori professionisti.
Le differenze stilistiche - La Launch Edition è caratterizzata dalla presenza di un nuovo kit aerodinamico in fibra di carbonio che comprende spoiler e scatole dei retrovisori, del diffusore posteriore in alluminio con finitura scura, e dei cerchi caratterizzati dal medesimo trattamento estetico. Risultano inedite anche le prese d'aria frontali, le pinze freno di colore specifico, l'impianto di scarico sportivo.
Assetto specifico - Al comparto sospensioni, inoltre, vanno annoverate la taratura specifica di molle e ammortizzatori e la presenza di una nuova barra antirollio posteriore. Dentro l'abitacolo compaiono inoltre sedili sportivi e volante in pelle e microfibra con cuciture in tinta con la carrozzeria, riprese anche su tappetini e leva del freno a mano.
Tutti i dati della 4C - Alfa Romeo ha colto l'occasione del Salone per diffondere tutte le informazioni relative al modello. Le consegne della 4C partiranno nella seconda metà di settembre in Europa: ogni anno ne saranno prodotti solo 3.500 esemplari (1.500 per l'Europa, 1.200 per l'America, 800 per il resto del mondo).
240 CV e 350 Nm - Lunga 399 cm, larga 200, alta 118 e con un passo di 238 cm, la coupé è spinta da una nuova versione del 1.750 turbo, capace di erogare 240 CV e 350 Nm. L'80% della coppia è disponibile già da 1.700 giri. Il cambio a doppia frizione Tct è stato rivisto a livello di gestione software rispetto a quello della Giulietta e dotato della funzione di Launch Control. Da ricordare inoltre la presenza della nuova modalità Race, selezionabile con l'Alfa Dna: scegliendola, il display del cruscotto digitale assume una tonalità gialla (mentre è rossa in Dynamic, grigia in Normal e blu in All Weather).
Peso di 895 kg - La monoscocca in fibra di carbonio è realizzata con la tecnologia pre-preg e pesa soltanto 65 kg. In alluminio sono realizzate solo le strutture di rinforzo di muso, coda e tetto. Anche la carrozzeria è realizzata in materiale composito, così come i gusci dei sedili, costituiti da un misto di fibra di carbonio e fibra di vetro. Il peso complessivo della vettura è di 895 kg, ripartiti secondo un rapporto 40:60 tra i due assi. Tra gli optional sarà disponibile un kit di sospensioni specifico, analogo a quello della Launch Edition.
Ruote e freni - L'impianto frenante della vettura, realizzato dalla Brembo, prevede quattro dischi forati autoventilanti, con pinze in alluminio a quattro pistoncini all'anteriore. Le ruote, di dimensioni differenziate fra i due assi sono da 17 e 18" di serie, ma tra gli equipaggiamenti a richiesta è disponibile anche il set da 18-19". Lo sterzo non è dotato di servoassistenza.
Le prestazioni - Alfa Romeo dichiara per la 4C una velocità massima di 250 km/h e uno scatto sullo 0-100 k/h pari a 4,5 s. L'accelerazione laterale raggiunge gli 1,1 g, quella frontale in frenata gli 1,25 g.
(Fonte: www.quattroruote.it - 5/3/2013)

lunedì 11 marzo 2013

"LaFerrari": nuova, definitiva e irripetibile


LaFerrari. Questo è il nome della vettura di Maranello che raccoglie la tradizione delle serie speciali limitate. Dalla 288 GTO alla Enzo, passando per F40 e F50, questi modelli hanno sempre rappresentato la vetrina tecnologica del Cavallino. E la nuova, che sottolinea il suo ruolo con un nome perentorio, non fa certo eccezione.
Clienti selezionati - Presentata al Salone di Ginevra, LaFerrari sarà prodotta in 499 esemplari, pur a fronte di una domanda decisamente più elevata. Sono oltre 700 gli ordini giunti a Maranello e la selezione dei clienti sarà effettuata in funzione della fedeltà, ma anche del numero di Ferrari possedute: chi ha meno di due vetture, se la può scordare.
Debutta il motore ibrido - La nuova hypercar del Cavallino segna il debutto assoluto della motorizzazione ibrida Hy-Kers, sviluppata con il know-how derivato dalla Formula 1. Grazie al contributo del motore elettrico, che non funziona mai in modalità autonoma per precisa scelta del Costruttore, le emissioni di CO2 si attestano a 330 g/km, stando ai dati dichiarati.
Il futuro dell'Hy-Kers - La Ferrari precisa che la modalità completamente elettrica è prevista sulle future applicazioni dell'Hy-Kers, e che durante lo sviluppo del modello sono state raggiunte in questo modo emissioni pari a 220 g/km di CO2 sul ciclo combinato. LaFerrari ha una distribuzione dei pesi con rapporto 41:59 tra i due assi e un centro di gravità più basso di 35 mm rispetto alla Enzo, grazie a un lavoro certosino effettuato sulla distribuzione dei pesi.
Ergonomia da corsa - Gli interni sono caratterizzati dalla scelta del sedile fisso e della pedaliera regolabile, soluzione che risale alla concept MilleChili: l'ergonomia del posto guida è frutto della consulenza di Fernando Alonso e Felipe Massa, coinvolti direttamente nel processo di sviluppo. Grazie all'impiego di quattro diversi tipi di composito nelle varie parti della scocca, la rigidtà torsionale è cresciuta del 27% e quella flessionale del 21%, rispetto alla Enzo.
963 CV e 900 Nm - L'anima della nuova serie speciale è senza dubbio costituita dall'innovativo gruppo propulsore: il 6.3 V12 eroga in questo impiego 800 CV a 9.250 giri, ha un rapporto di compressione di 13,5:1 e una potenza specifica di 128 CV/l. Al plurifrazionato è abbinato un motore elettrico da 120 kW/163 CV, che porta la potenza complessiva a 963 CV e la coppia massima a 900 Nm.
60 kg di batterie - LaFerrari è equipaggiata con un secondo motore elettrico che fornisce potenza ai sistemi ausiliari e con un pacco batterie che trova posto nel pianale, pesa 60 kg e viene ricaricato durante le frenate. Il motore elettrico di trazione trova posto in coda al cambio F1 a doppia frizione.
L'aerodinamica - Tra le nuove soluzioni tecniche, vanno annoverate quelle al comparto aerodinamico: fanno parte del pacchetto le appendici attive dell'anteriore - i diffusori e la portella di fondo - e del posteriore - estrattori e spoiler retrattile -. Tutte funzionano regolando la propria incidenza in base ai parametri rilevati dall'elettronica, per comportarsi nella maniera più appropriata nelle varie condizioni di marcia.
Le prestazioni - L'impianto frenante realizzato per questo specifico impiego dalla Brembo è integrato con il sistema di recupero dell'energia e presenta pinze alleggerite e dischi carboceramici di nuova composizione. Gli pneumatici Pirelli misurano 265/30 all'anteriore (dove le ruote sono da 19") e 345/30 al posteriore (dove le ruote misurano 20"). Secondo i dati dichiarati dalla Casa, lo 0-100 viene coperto sotto i 3 secondi e lo 0-200 km/h in meno di 7. Il tempo sul giro a Fiorano è pari a 1'20", cinque secondi sotto quello della Enzo e tre meglio della F12berlinetta.
(Fonte: www.quattroruote.it - 5/3/2013)

domenica 10 marzo 2013

Rai News 24: nuove proposte per fare ripartire il mercato dell’auto


Agevolare l’acquisto delle auto più ecologiche e favorire gli automobilisti “virtuosi” per far ripartire il mercato. Questi sono stati alcuni dei temi affrontati nella puntata da titolo “Auto, a rate o in contanti?” della trasmissione “Quattro Tempi” andata in onda su Rai News 24 ed alla quale hanno partecipato Giovanni Battista Mariani, segretario nazionale dell’Unione per la Difesa del Consumatore, Guido Tocci, responsabile RCI Banque Italia, e in collegamento da Milano, Mario Rossi, vice direttore del mensile Quattroruote. Di particolare rilievo è stato l’intervento di Giovanni Battista Mariani, che ha avanzato alcune proposte rivolte a una possibile crescita del mercato automotive: “Abbiamo pensato a quattro proposte, in particolare, una dedicata ai giovani e tre per le famiglie. La prima, "Green Auto", quella rivolta ai giovani che acquistano la prima auto; il Governo, come avvenuto in passato per i computer, potrebbe intervenire con un bonus economico per le auto di ultima generazione elettriche o ibride gas/benzina o gas/metano. A seguire, "Auto più", per chi nell'arco dei primi 5 o 10 anni non ha mai avuto incidenti ottenendo uno sconto a scalare, sull'acquisto dell'auto, che varia tra il 10% e il 20%, tuttavia per far ciò si dovrebbe creare una sinergia tra assicurazione e case costruttrici, a maggior ragione in questo periodo di grande crisi con l’obiettivo di riavviare il mercato considerando che vendendo meno auto, diminuiscono i contratti di assicurazione, e così via l’indotto commerciale e il lavoro. La prossima proposta riguarda la possibilità per i più meritevoli di ottenere un premio, "Premio Consumatore Gold", qui si potrebbe applicare il tre per uno, come avviene nei supermercati, ossia, la stessa famiglia che acquista quattro auto dallo stesso concessionario, la quarta auto potrebbe pagarla solo il 30% del listino. Questa possibilità rimane valida nel corso di 5 anni offrendo quindi la possibilità d'immatricolare più automobili e allo stesso tempo premiando il consumatore, ed infine, per ultima ma non meno importante, per incentivare l'acquisto di auto elettriche o ibride permettere di portarle in detrazione nella dichiarazione dei redditi per cinque anni”. Il prossimo passo sarà quello di confrontarsi su queste idee insieme alle case automobilistiche, assicurazioni, finanziarie ed istituzioni.
(Fonte: www.repubblica.it - 22/2/2013)

sabato 9 marzo 2013

"ZeroPensieri": idea-web per guidare Abarth


Il valore residuo altissimo delle Abarth, si sa, aiuta. Così il Gruppo Fiat lancia la formula "ZeroPensieri", che già dal nome lascia intendere che si tratta di un modo facilitato per mettersi al volante delle piccole belve senza troppi patemi d'animo. La formula infatti prevede una mini-rata di 199 euro al mese, con 3 anni di garanzia totali, primo tagliando incluso e poi la possibilità di scegliere fra tenere l'auto e continuare con un nuovo modello. Ma il bello è che l'idea arriva dal web: "Sono oltre 50.000 i clienti - spiegano in Abarth - che guidano una nostra macchina, a testimonianza dei buoni risultati conseguiti dalla Casa dello Scorpione tanto in pista quanto sulle strade di tutti i giorni. Numeri importanti che si riflettono anche nella crescita rilevante della comunità Abarth online: con una Global Page su Facebook di oltre 530.000 fan - perlopiù concentrati tra i 18 e i 35 anni - è una delle più numerose e attive community tra i 'brand automotive' in Europa. Il programma 'ZeroPensieri' nasce proprio per soddisfare le richieste di questi numerosi appassionati che desiderano vivere la "scorpionexperience" senza troppi pensieri". Ma torniamo alla formula: l'anticipo è di 5.500 euro e la rata mensile è di 199 euro per 36 mesi. Alla scadenza dei tre anni il cliente può scegliere se tenere l'auto, cambiarla o restituirla, ma ha subito 3 anni di garanzia, assistenza stradale e primo tagliando, facile facile.
(Fonte: www.repubblica.it - 22/2/2013)

venerdì 8 marzo 2013

Marchionne: "Con l'OK di Veba fusione Fiat-Chrysler entro il 2013"


Sulla strada della fusione tra Fiat e Chrysler l’unico ostacolo è l’accordo con il fondo Veba, per acquisire il 41,5% della casa di Detroit e controllarla così al 100%: «se sarà raggiunta un’intesa l’operazione potrebbe essere tecnicamente varata già entro quest’anno», spiega Sergio Marchionne al Salone dell’Auto di Ginevra, dove più volte visita lo stand della casa di Maranello in cui debutta il nuovo modello LaFerrari. L’amministratore delegato della Fiat, che presiede l’associazione dei costruttori auto europei, ribadisce il suo no agli incentivi dei governi e auspica che «l’Europa si metta d’accordo su come risolvere il problema della crisi e abbandoni questa fissazione, ormai diventata un incubo, sull’austerità». Il manager italocanadese non ha mai nascosto che la fusione con Chrysler sia l’obiettivo a cui punta, preferibile per lui alla quotazione in Borsa della società U.S.A., ma il negoziato con Veba si è rivelato più complesso del previsto. Le due parti non hanno per ora raggiunto un accordo sul prezzo delle quote su cui Fiat ha un’opzione e sulla vicenda si aspetta la decisione del tribunale del Delaware. Nel frattempo Veba ha chiesto di avviare la registrazione della quota che detiene in Chrysler in vista di una eventuale Ipo, l’offerta di azioni in Borsa. Marchionne esclude invece che la trattativa possa risolversi con un accordo analogo a quello per la fusione tra Fiat Industrial e Cnh, pagando cioè Veba con azioni Fiat: «Non credo che accetterebbero azioni di un’azienda quotata in Europa», afferma. L’ad della Fiat non fa previsioni sull’uscita dalla crisi del mercato europeo dell’auto, ma la strada «non è quella degli incentivi»: «Sono sempre stato dell’opinione che drogare il mercato non è una buona cosa. In Italia abbiamo pagato per anni il prezzo di aver accelerato le vendite nel 2007 e nel 2008». Per ora continuerà ad essere il mercato americano quello che traina il gruppo: «le ultime previsioni che abbiamo per quest’anno - dice Marchionne - sono di oltre 15 milioni di vetture, dovrebbe andare bene. C’è tantissimo lavoro da fare. I risultati si vedranno nei prossimi nove mesi». L’inizio dell’anno infatti «è difficile perché per tre stabilimenti americani del gruppo è una fase di transizione. Il Grand Cherokee è andato finalmente in produzione un paio di settimane fa, il Cherokee a maggio. Ci mancano delle vetture rispetto al primo trimestre 2012». Tra i marchi su cui il gruppo punta c’è Jeep: la stima di Marchionne è di venderne quest’anno più di 800.000, a fronte delle 700.000 del 2012, grazie anche all’ingresso con il nuovo Cherokee nel segmento più grande del mercato americano». Continua ad andare bene anche l’America Latina, «abbastanza bene il mercato cinese», mentre in Russia Marchionne è ancora alla ricerca di un’opzione e non si sbilancia sui tempi. Con l’indiano Ratan Tata, che ha incontrato al Salone, «i rapporti sono ottimi, ma la relazione è rimasta puramente industriale», mentre il gruppo Fiat gestisce da solo la rete commerciale.
(Fonte: www.lastampa.it - 6/3/2013)

giovedì 7 marzo 2013

Chrysler 100: muletto sorpreso in California


Secondo i piani industriali presentati alla fine dello scorso anno, Chrysler presenterà un nuovo modello nel 2015: con ogni probabilità si tratta della Chrysler 100, dalla quale deriverà anche la nuova generazione della Lancia Delta.
Piattaforma Cusw - Secondo le indiscrezioni raccolte fino ad oggi, il modello dovrebbe sfruttare la piattaforma Cusw derivata dall'Alfa Romeo Giulietta, già utilizzata dalla Dodge Dart e destinata a molte altre applicazioni all'interno del gruppo, come nel caso della nuova Jeep Cherokee attesa al Salone di New York. A confermare l'origine Alfa Romeo della nuova compatta Chrysler, giungono ora nuove foto spia che raffigurano un muletto con componenti della carrozzeria della Giulietta e mascherina in stile Chrysler, durante alcuni test su strada negli Stati Uniti.
"Entry level" a due volumi - La vettura dovrebbe posizionarsi come "entry level" del marchio statunitense, in lotta con modelli di grande diffusione come la Ford Focus, affidandosi alla formula due volumi in un mercato dove storicamente tutti i costruttori danno precedenza alle più classiche tre volumi. Quanto alle motorizzazioni, è logico presupporre molti punti di contatto con la Dodge Dart, sfruttando quindi sia i quattro cilindri italiani sovralimentati, sia le unità di cilindrata maggiore di origine americana.
(Fonte: www.quattroruote.it - 25/2/2013)

mercoledì 6 marzo 2013

Maserati Ghibli: arrivo in aprile a Shanghai?


Presentata la nuova Quattroporte, la Maserati ha iniziato un completo rinnovamento che ne rivoluzionerà l'immagine e la presenza sul mercato. Con obiettivi di vendita molto ambiziosi (50.000 auto all'anno nel 2015), la Casa del Tridente amplierà i suoi orizzonti: alla nuova generazione della GranTurismo si affiancheranno, infatti, la crossover Levante e la berlina Ghibli, con la produzione concentrata nel rinnovato stabilimento Gianni Agnelli di Grugliasco.
Sfida alle tedesche - La Ghibli s'inserirà nel combattuto segmento E per sfidare le tedesche di successo come BMW Serie 5, Mercedes-Benz Classe E, Audi A6, ma anche Jaguar e Lexus. Per farlo sfrutterà un design derivato dalla Quattroporte, ma anche una piattaforma tecnica di origine Chrysler, totalmente rivista per rispondere alle esigenze del Tridente. Per garantire la massima competitività sul mercato cadrà inoltre un altro tabù storico: per la prima volta troveremo un propulsore diesel nel cofano di una Maserati, più precisamente un V6 di 3.0 litri da oltre 250 CV sviluppato in collaborazione con VM e capace di offrire prestazioni adeguate al blasone del marchio, in alternativa al V6 benzina, probabilmente lo stesso biturbo offerto sulla Quattroporte.
Possibile debutto in Cina - Il debutto della Ghibli potrebbe avvenire già nel mese di aprile al Salone di Shanghai, anche se questa informazione non è stata ancora ufficializzata. La scelta del palcoscenico asiatico come teatro dell'esordio renderebbe chiara la strategia della Casa italiana, mirata a rendere sempre più internazionale la clientela Maserati.
(Fonte: www.quattroruote.it - 21/2/2013)

martedì 5 marzo 2013

Fiat-Chrysler: ecco perché Marchionne vuole la fusione e non la Borsa


Dall’altra parte dell’oceano l’ultima dichiarazione di Sergio Marchionne ha suscitato nessuno stupore. Semmai è stata considerata l’ennesimo modo di fare pressing sui soci riluttanti di Chrysler. Il numero uno del gruppo di Torino, infatti, ha ribadito che tra Fiat e Chrysler "è meglio la fusione dell’Ipo", cioè della quotazione in borsa. Non è una novità, ma riporta l’attenzione sulla delicatissima partita che Marchionne sta giocando sul filo delle dichiarazioni. Vediamo perchè, con la premessa che Veba è un trust controllato dal sindacato dei lavoratori del settore automobilistico americano e che vuole monetizzare, possibilmente entro marzo, la sua partecipazione della casa americana. Attualmente Torino detiene il 33% di Fiat Holding che a sua volta detiene il 66% di Fiat Auto la quale ha il 58,5% di Chrysler mentre la quota restante, il 41,5%, è proprio di Veba con il quale è in corso un contenzioso di cui parleremo tra poco. La fusione tra Fiat Auto e Chrysler della quale parla Marchionne, in seguito all’acquisto da parte di Fiat di quel 41,5% di Veba, farebbe risultare gli Agnelli proprietari del 33% di Fiat Holding e, attraverso di essa, del 100% di Fiat-Chrysler. Il problema ruota tutto attorno alla causa che Fiat ha in piedi con la Veba. Di quel 41,5%, infatti, il 3,3% sarebbe già potuto essere nelle mani di Fiat, ma non lo è. Il motivo è una clausola del complicatissimo ("oltre le capacità umane di comprenderlo", dice chi lo ha visto) contratto che Fiat firmò all’epoca dell’acquisto della casa automobilistica americana. In quesl contratto c’è scritto che i parametri economici di valutazione del valore di quel 3,3% vengono stabiliti sulla base dei risultati di Fiat U.S.A. . Se fosse così quel 3,3% varrebbe 340 milioni di euro. Un’enormità. Fiat, nella causa in corso negli U.S.A., sostiene, invece, che deve essere presa a rifermimento non Fiat U.S.A., ma Fiat S.p.A. e, in questo modo, a Veba andrebbero solo (si fa per dire) 140 milioni, cioè 200 in meno. Se si moltiplicano questi valori per tutta la quota in mano a Veba, si scopre che in ballo c’è circa 1 miliardo di euro che Fiat, ovviamente, vuole risparmiare. A decidere quale sia il "vero" valore della quota di Chrysler in mano ai sindacati sarà un tribunale, ma il rischio, se i due contendenti non dovessero trovare un accordo prima, è che Veba decida autonomamente di lanciare l’Ipo, cioè potrebbe decidere di vendere per intero la sua quota in Chrysler sul mercato incassando, così, il valore di mercato della società e poi investire altrove. In questo modo Marchionne si troverebbe con il 58,5% di una società automobilistica quotata, Chrysler, controllata a sua volta da un’altra società automobilistica quotata, cioè Fiat Auto. E qui è il cuore del problema: Marchionne non vuole quotare l’agglomerato Fiat-Chrysler perchè non ha senso quotare una società automobilistica controllata da un’altra società automobilistica visto che la prima subirebbe quello che in gergo tecnico viene chiamato holding discount. Cioè, in altre parole, varrebbe meno. Ma per evitarlo deve comprare la quota di Veba, fondere le due società e, magari, aspettare tempi migliori. Ma servono soldi.
(Fonte: http://economia.panorama.it - 1/3/2013)

lunedì 4 marzo 2013

Alfa Romeo 4C: diffuse le nuove foto ufficiali


Alfa Romeo ha diffuso le nuove foto ufficiali della 4C, la grande novità in programma per il Salone di Ginevra. La coupé a motore centrale verrà assemblata nella sede produttiva della Maserati a Modena e segnerà il ritorno del marchio negli Stati Uniti. La sua commercializzazione partirà entro l'anno. Spinta da un 1.750 turbo con iniezione diretta e basamento in alluminio, la 4C è dotata di un cambio a doppia frizione e - per la prima volta - della modalità di guida Race, la quarta disponibile sul manettino dell'Alfa DNA. Il modello di serie, del tutto simile alla concept car presentata due anni fa sempre a Ginevra, fa ampio uso - come la sorella maggiore 8C - di materiali leggeri come l'alluminio e il carbonio. Proprio la fibra, lasciata ampiamente a vista negli interni, caratterizza in maniera determinante l'aspetto dell'abitacolo. Per il resto, l'Alfa Romeo rimane abbottonata, continuando a non diffondere i numeri relativi all'auto, che saranno resi noti in forma definitiva solo al Salone. Dobbiamo dunque accontentarci, ancora oggi, di sapere che la 4C sarà lunga circa quattro metri e avrà un rapporto peso potenza di circa 4 kg/CV. A Ginevra saranno esposti vari esemplari della nuova sportiva, oltre al gruppo motore-cambio sezionato e al telaio in fibra di carbonio sospeso a mezz'aria.
(Fonte: www.quattroruote.it - 25/2/2013)

domenica 3 marzo 2013

"Emiliani, grandi sognatori": omaggio del MEF ai 115 anni dalla nascita di Enzo Ferrari


"Avevo dieci anni, era il 1908 e mio padre mi portò a una corsa automobilistica sul circuito di Bologna, che si snodava sulla via Emilia. Mio padre e mio fratello maggiore parlavano spesso di automobili e io li ascoltavo, il mio interesse cresceva. Così quel giorno, ricordo, ebbi un'emozione violenta". Così Enzo Ferrari descrisse il suo primo incontro con il mondo dei motori quando, all'età di 10 anni, venne portato dal padre, insieme al fratello Alfredo, ad assistere ad una corsa automobilistica sul circuito di Bologna, sulla via Emilia. La gara venne vinta da Felice Nazzaro (Vincenzo Lancia realizzò il giro più veloce) ed il giovane Enzo ne rimane fortemente impressionato. In ricordo di quella prima, vera "emozione violenta", è stata battezzata "Emiliani, grandi sognatori" l'iniziativa che si è svolta lunedì 18 febbraio presso lo spazio eventi del MEF, in occasione del 115° anniversario della nascita di Enzo Ferrari. L'ingegner Piero Ferrari, il vicepresidente Ferrari S. p. A., Mauro Tedeschini, il presidente della Fondazione casa Enzo Ferrari - Museo, e Leo Turrini, giornalista, hanno partecipato a un evento unico nel suo genere e tutto teso a valorizzare la figura di Enzo Ferrari, eroe del Novecento, protagonista di un grande sogno diventato realtà, e soprattutto personaggio emblematico di una terra, l'Emilia, che vanta uomini che rincorrono grandi idee con passione, tenacia e coraggio, uomini che Enzo Ferrari stesso definiva "lavoratori sia del braccio che dell'intelletto, intelligenti e attivi, con sangue e cervello bene uniti, per fare tipi d'uomini ostinati, capaci e ardimentosi". Del resto, il Museo casa Enzo Ferrari è nato con l'obiettivo di raccontare al mondo "Le Origini del Mito", l'inizio di una storia importante, che è intessuta di valori e significati, e di fatti la casa in cui nacque Enzo Ferrari nel 1898 è oggi una sede espositiva che racconta la sua biografia attraverso un secolo di storia. Il percorso che conduce alla scoperta di Enzo Ferrari uomo, pilota e costruttore è stato arricchito, e comprende anche lo storico ufficio che il Drake che aveva a Maranello. Il visitatore può visitarlo totalmente in audioguida (che è gratuita all'interno della casa natale) per una esperienza ancora più emozionante e coinvolgente. Per raccontare ai più piccoli gli esordi della straordinaria vicenda del costruttore modenese è stato anche inserito un originale filmato d'animazione nella stanza dedicata al Cavallino. Durante l'iniziativa "Emiliani, grandi sognatori", che è ad ingresso libero (fino ad esaurimento dei 150 posti disponibili in sala conferenze), è stato anche presentato il nuovo volume "Enzo Ferrari. Storia e Glorie dell'automobilismo modenese", dedicato ai contenuti permanenti del Museo, a cura di Aldo Zana con il contributo di Leo Turrini, Adolfo Orsi, Raffaele Gazzi e Sandro Grimaldi, realizzato col sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Al MEF è in corso anche la mostra "Le Grandi Sfide Ferrari- Maserati", una meravigliosa esposizione che celebra i modelli più significativi delle due case, un viaggio alla scoperta delle auto da corsa che hanno segnato la storia di Ferrari e Maserati, oltre che dell'automobilismo mondiale. Arricchiscono il tutto due motoscafi da competizione degli anni '50 e '60, detentori di numerosi record, a testimonianza degli stretti legami che le due grandi case automobilistiche hanno mantenuto ai massimi livelli sportivi, fornendo i motori ad alcuni cantieri nautici di primo piano, come il San Marco di Milano. I due racers esposti rappresentano l'equivalente di una monoposto di Formula Uno, per quanto riguarda il Racer Ferrari-San Marco e di una G. T. per il Runabout biposto Maserati-San Marco.
(Fonte: www.repubblica.it - 18/2/2013)

sabato 2 marzo 2013

Super Bowl: premiati gli spot Ram e Jeep


Tra i cinque video finalisti del contest americano Ad Blitz 2013 organizzato dal portale Youtube e trasmessi durante il Super Bowl si aggiudicano il primo e il quarto posto gli spot dei marchi Ram e Jeep. Solitamente i video proiettati durante l’evento sportivo statunitense sono divertenti, particolari, ironici, scanzonati. Questi due cortometraggi invece hanno scardinato le regole del gioco, portando in scena argomenti importanti e temi delicati come la vita degli agricoltori e quella dei soldati. E sono stati premiati con numeri da capogiro. Per la clip “Farmer” realizzata da Ram si sono sfiorati i 18 milioni di utenti, mentre “Whole Again” proposto da Jeep ha superato i 4 milioni di visualizzatori.
Lo spot "Farmer" è ispirato al tributo "So God Made a Farmer" del popolare speaker radiofonico Paul Harvey, e utilizzato come inno nei video realizzati dalle famiglie di agricoltori nel corso degli ultimi tre decenni. 123 secondi di immagini di vita contadina e familiare scorrono sullo schermo e toccano l’emotività: lavoro, preghiera, fatica, sudore, zoom sulle mani congiunte di un agricoltore, sporche di terra e segnate dagli attrezzi, una bambina dagli occhioni azzurri fissa lo spettatore in una posa da adulta, un pulcino, una famiglia che ringrazia con una preghiera per il cibo sulla tavola… gli ingredienti per arrivare al cuore ci sono tutti, mescolati con l’abilità del messaggio pubblicitario e la poesia del montaggio ad hoc. "Farmer" è stato realizzato in collaborazione con The Richards Group di Dallas ed è disponibile sul sito web di Ram (www.ramtrucks.com) e sul canale ufficiale YouTube del marchio.
"Whole Again" dura due minuti ed è accompagnato da una lettera letta da Oprah Winfrey, dedicata agli uomini e alle donne che prestano servizio nelle sei divisioni delle forze armate statunitensi. “We wait. We hope. We pray. Until you’re home again”, tradotto: “Aspettiamo. Speriamo. Preghiamo. Finché tornerete a casa”. Commovente al punto giusto, focalizza l’attenzione sui bambini, sui figli dei soldati che aspettano di poter riabbracciare i loro papà e le loro mamme con la divisa, su chi rimane a casa e aspetta una telefonata, una lettera, il ritorno. Tutti, anche il cane si accuccia nell’attesa. In grado di far leva su sentimenti universali, anche qui montaggio sapiente e una scelta impeccabile di visi, tempi, colori e simboli, danno vita a un cortometraggio capace di far scappare una lacrima anche ai più duri. "Whole Again" è stato creato da Jeep in collaborazione con Global Hue di Detroit ed è disponibile sul sito ufficiale www.jeep.com e sul canale YouTube del marchio.
(Fonte: www.repubblica.it - 21/2/2013)