venerdì 13 luglio 2012

Fiat-Chrysler e Mazda: solo un... Duetto?


Finalmente il Duetto tornerà nel suo spirito originario, spider compatto e sportivo a trazione posteriore, grazie all'accordo appena sottoscritto tra Mazda e Fiat-Chrysler per la produzione comune entro il 2015 delle eredi di due spider mito, come la MX-5 e la storica Duetto. Il ritorno dello spider Alfa è reso possibile dal pianale sviluppato per la prossima generazione della MX-5 e la vettura verrà assemblata nello stabilimento di Hiroshima. Finalmente sarà possibile, grazie all'accordo, far rivivere un classico di Alfa Romeo, adatto a tutti i mercati, che altrimenti sarebbe stato difficile far nascere. Ottimo, ma il Duetto sarà comunque un prodotto dai numeri relativamente contenuti, anche se commercializzato in Europa, Cina e Stati Uniti. Dunque tutto qui tra Mazda e Fiat? Molti segnali dicono di no e lasciano intendere che questo sia solo il primo passo di una collaborazione più ampia e più profonda. Perché due problemi possono trovare una soluzione soddisfacente con un accordo tra il costruttore giapponese e quello italo-americano. Fiat ha - come tutti i produttori europei eccetto, per ora, Volkswagen - problemi di sovraccapacità produttiva in un mercato continentale che è e resterà recessivo almeno per i prossimi due anni. Fiat potrebbe produrre con i suoi impianti italiani, polacchi e serbi oltre il doppio di quello che riesce a far assorbire attualmente dai mercati europei, inclusi quelli dell'Est. Mazda esce da un anno in cui tra crisi giapponese, con costi di produzione elevati e non più competitivi, e recessione del mercato europeo ha venduto complessivamente 1.250.000 vetture e accumulato una perdita di 1,13 miliardi di euro. Ha uno stabilimento europeo in Germania, a Leverkusen, per il quale ha già annunciato 100 licenziamenti e che chiuderebbe volentieri. Punta le sue carte per il futuro prossimo su SUV compatti e sulla nuova Mazda 6, berlina dalla linea emozionante, già anticipata da una riuscita concept a Ginevra e la cui versione definitiva sarà a Parigi ad ottobre. Una collaborazione per l'utilizzo di pianali e meccaniche Fiat per le sue compatte, serie 2 e 3 ad esempio, le darebbe buoni margini di competitività e abbatterebbe drasticamente i costi di produzione. Per Fiat sarebbe una vantaggiosa saturazione o comunque una migliore utilizzazione degli impianti europei, senza contare che anche nei SUV e crossover i pianali e meccaniche Fiat-Jeep sarebbero pronti, convenienti e avanzati tecnologicamente. Insomma, si prospetta molto più di un Duetto: un'intesa più ampia che converrebbe ad entrambi i partner. La cautela si spiega con l'amara esperienza vissuta dal costruttore giapponese nella sterile partnership con Ford, che dal 1979 era salito nel possesso delle quote azionarie fino al 33,4%, - limite del controllo totale - per ridursi oggi ad un marginale 3,5%, che peraltro il produttore americano cederebbe volentieri. Anche per Fiat, impegnata su tanti fronti e in pieno impegno di integrazione con Chrysler, molto meglio procedere passo per passo e sulla base di considerazioni strettamente economiche. Entro quest'anno, magari già a Parigi in ottobre, si potrebbe assistere alla tappa successiva.
(Fonte: www.motori.it - 4/7/2012)

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