sabato 23 luglio 2011

Il successo della Freemont spiazza Fiat


Da quando non accadeva? La Fiat oggi ha un modello che non è prodotto quanto la richiesta pretende e sta già diventando un caso: la Freemont. Al lancio la casa torinese per il 2011 aveva previsto 13.000 vetture destinate a diventare a pieno regime 33 mila nel 2012. Ma dopo appena un mese gli ordini sono già a quota 16 mila, tremila in più di quanto previsto, e adesso la Fiat sta facendo pressioni sullo stabilimento di Toluca in Messico per avere altre vetture anche se non sarà per nulla facile riuscirci. Il rischio, è chiaro, è di un ripetersi dei problemi di Kia con la Sportage e Hyundai con la ix35 che hanno grandi ritardi nelle consegne perché la domanda ha ribaltato tutte le previsioni. La richiesta della Casa torinese è di arrivare a una produzione dedicata di almeno 4 mila veicoli al mese (almeno 45 all’anno), però a Toluca debbono fronteggiare anche la produzione della versione americana, la Journey, che nella sostanza è molto differente dalla Freemont per quello che sta sotto la carrozzeria, dagli interni al motore Multijet oltre che alle sospensioni, e non sarà facile combinare le due esigenze. Oggi la Freemont vola a numeri che stridono con il precedente della Journey in Italia che un anno fa si era fermata nelle vendite a poco più di 6 mila unità, e sta viaggiando ad un ritmo travolgente anche rispetto all’Ulysse che di fatto va a sostituire, ma ci sono spiegazioni chiare sul perché questo succede. Prima di tutto c’è allora la rete dei concessionari che in Europa, e in special modo in Italia, è molto più estesa. E poi c’è il prezzo che è a dir poco allettante: di questi tempi 5 mila Euro in meno della concorrenza (lo stesso Ulysse partiva da oltre 30 mila!) fanno gola ad ogni acquirente. Infine c’è la proposta che tocca un tipo di clientela che la Fiat non aveva in casa e che adesso può avvicinare, tanto che dopo i dati del primo mese si è visto che l’80% degli ordini sono di clienti soffiati alla concorrenza, un numero esagerato e assolutamente nuovo per la rete Fiat abituata da sempre agli stessi acquirenti. Insomma, la Fiat che paventa crisi di prodotto sorprende assai. Si parla di un solo modello e nemmeno di larga diffusione (ma di buoni margini per la rete!), però in tempi di crisi nera del mercato in tutta Europa, Germania compresa, è una sprazzo di luce. Beneaugurante.
(Fonte: http://viamazzocchi.quattroruote.it - 15/7/2011)

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