L’Ipo di Chrysler torna agli onori della cronaca. L’occasione per il rilancio di quello che sarebbe il ritorno a Wall Street della controllata americana di Fiat è stata la presentazione del nuovo crossover Freemont, ultima nata in casa Fiat, a Monterotondo di Gavi, in provincia di Alessandria. L’intenzione di Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, è apparsa chiara: scegliere la strada dell’Ipo per scansare qualsiasi rischio di downgrade da parte delle agenzie di rating che potrebbe sorgere nell’eventualità Fiat decidesse di acquisire la quota detenuta in Chrysler da Veba (fondo che fa capo ai sindacati della United Auto Workers). Una via considerata alternativa al collocamento iniziale in Borsa. “Non possiamo mettere in pericolo il rating Fiat”, ha commentato l’a.d. in risposta alla richiesta di chiarimenti, aggiungendo che il 2011 non sarà in ogni caso l’anno della quotazione di Chrysler. A questo punto si allontana anche l’ipotesi di ulteriori salite nel capitale dell’americana dopo la conquista della maggioranza. Non solo. Marchionne ha anche smentito qualsiasi tipo di interesse verso Opel. Erano infatti tornate a farsi sentire con insistenza alcune indiscrezione circa la concreta possibilità della vendita della casa automobilistica tedesca da parte di General Motors. “Non mi interessa più. È passato il tempo. Oggi sarebbe una cosa molto complicata”, ha commentato, definendo come pari a “zero” l’interesso verso Opel. Sul fronte italiano è ventilata un’indiscrezione di Milano Finanza, secondo cui la quotazione di Ferrari in Borsa sarebbe qualcosa di realistico. Per gli analisti, sul mercato potrebbe finire il 39% della casa di Maranello, con Fiat che rimarrebbe in mano della maggioranza assoluta. “L’Ipo non è sul mio tavolo ma resta un’opzione”. Queste le parole dell’a.d., che spianano la strada a eventuali trattative future.
(Fonte: www.finanza.com 15/6/2011)
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