domenica 5 giugno 2011

Fiat-Chrysler: la grande sfida è sui prodotti


Che aspetto avrà il nascituro gruppo Fiat-Chrysler? Quali le sfide che lo attendono? Dell'aspetto contabile si occuperanno gli analisti, che già sui dati del 2° trimestre avranno il loro bel daffare a interpretare i risultati. L'integrazione organizzativa è in realtà già avanzata, ma ancora lontana dall'obiettivo finale di Marchionne: «Dobbiamo arrivare al punto di poter fare le cose indifferentemente nelle varie porzioni geografiche del gruppo». Il compito più difficile è forse l'integrazione e il rafforzamento della gamma di prodotti, che specie dal lato Fiat ha mostrato nel 2011 di soffrire la concorrenza. Un compito complicato dalla congiuntura difficile: Andrea Formica, responsabile vendite dell'intera Fiat Auto, ha stimato martedì in 1,8 milioni di auto il mercato italiano per il 2010 contro gli 1,96 del 2010; il mercato europeo dovrebbe fermarsi a 13,8-13,9 milioni di unità. Maggio dovrebbe chiudersi sui livelli (bassi) di aprile, e «fino a fine anno non credo cambierà molto». In un mercato così difficile, alcuni obiettivi sono già stati tagliati rispetto a quelli annunciati un anno fa al Lingotto: Lancia-Chrysler, per esempio, doveva vendere in Europa 295mila vetture nel 2014; martetì, in occasione del lancio della nuova Ypsilon, Oliver François - numero uno dei due marchi - ha parlato di 240mila unità e ha avvertito: «Purché ci diano i prodotti che aspettiamo». A chi si riferisce il manager? Probabilmente allo stesso Marchionne, che negli ultimi due anni ha tenuto strettissimi i cordoni della borsa tagliando gli investimenti e contribuendo, con i ritardi nell'arrivo dei nuovi modelli, alla perdita di quote di mercato. E l'Alfa Romeo? Ieri Marchionne ha risposto stizzito a un giornalista inglese che gli ricordava gli obiettivi di crescita mancati: «Pensi che nello stesso periodo la maggior parte delle banche inglesi sono fallite... Il mercato è crollato completamente, non potevamo proseguire l'espansione in un mercato in cui non si poteva neppure raccogliere un dollaro di finanziamenti». E ha proseguito: «Noi siamo riusciti a far bene nei segmenti B e C, con Mito e Giulietta ma avevamo bisogno di un socio che fosse forte nei segmenti D ed E; con Chrysler adesso abbiamo il partner giusto». Tra i nuovi modelli in arrivo, oltre alla Lancia Ypsilon presentata in questi giorni a a Torino ci sarà la Fiat Freemont prodotta da Chrysler in Messico - una via di mezzo tra un crossover e un monovolume che dovrebbe sostituire la Croma ma attingere anche in altri segmenti di domanda. L'integrazione prosegue a tappe forzate: il primo modello sul mercato che deriva da un vero e proprio sviluppo congiunto – spiega Mauro Pierallini, responsabile Sviluppo prodotto di Fiat – sarà la berlina Dodge su piattaforma C-Evo (quella della Giulietta modificata), che verrà presentata al Salone di Detroit del 2012. Seguiranno altri modelli eventualmente anche di dimensioni inferiori, per allargare la gamma Chrysler verso il basso.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 26/5/2011)

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