La Fiat post-scissione conferma i target finanziari 2011 (37 miliardi di euro i ricavi, un trading profit tra 0,9 e 1,2 miliardi di euro e un debito industriale netto tra 1,5 e 1,8 miliardi) e guarda con fiducia al futuro con Chrysler dopo che, nel 2004, accusava perdite operative pari a 2 milioni di euro al giorno che salivano a 4 milioni con costo del debito e tasse incluso il fine settimana. È quanto emerge dalla presentazione agli investitori europei avvenuta nel corso del roadshow a Londra nell'ambito di un nuovo bond benchmark allo studio del Lingotto. Dopo il 2004, si legge nelle slides, Fiat ha invertito decisamente marcia smettendo i panni di Cenerentola, rafforzandosi in Europa, consolidandosi in Brasile e alleandosi con Chrysler per raggiungere la massa critica di 6 milioni di unità entro il 2014. L'alleanza con Chrysler permetterà a Fiat di espandersi a livello geografico e realizzare importanti sinergie, in particolare a livello di acquisti, prodotto ed engineering. Il 24 maggio Fiat ha rimborsato i crediti al Tesoro U.S.A. e al Governo canadese, il che le ha permesso di esercitare per 1,3 miliardi di dollari la primary call option e rilevare un altro 16% di Chrysler. Questa transazione "aumenta anche il potenziale per un attraente finanziamento da parte del dipartimento americano dell'Energia". Fiat detiene attualmente il 52% di Chrysler (che ha consolidato nel suo bilancio dal 24 maggio) ed entro fine 2011, a costo zero, salirà di un ulteriore 5% nel capitale del partner di Detroit grazie alla realizzazione del terzo performance event concordato con il Governo U.S.A. . A quel punto, Veba avrà il restante 41,5% e il Canada l'1,5%. Il Lingotto potrebbe aumentare la sua partecipazione al 70% o più in Chrysler, agggiungono le slide, grazie all'opzione per rilevare il 40% del fondo Veba, esercitabile dal primo luglio 2012 fino al 30 giugno 2016 in ragione del 20% ogni sei mesi. Nelle slides si legge anche che "Fiat non ha alcuna garanzia, sostegno od obbligo rispetto ad impegni finanziari di Chrysler, né obblighi o impegni per fornire finanziamenti a Chrysler in futuro". Nell'ambito del piano industriale Fiat passerà nel 2014 da 11 a 5 architetture e Chrysler da 11 a 7 (esclusi i camion). E' previsto "un rilancio" di Alfa Romeo, che "tornerà in Nordamerica attraverso la rete Chrysler", il posizionamento come brand globale di Jeep, la cui rete di distribuzione in Europa operativa da questo mese comprenderà 430 concessionari, un ringiovanimento del portafoglio prodotti di Fiat con, tra gli altri, il Freemont, la prima vettura legata all'alleanza con Chrysler, in vendita in Europa dal secondo trimestre di quest'anno, la nuova Panda e la nuova Punto e la nuova Ellezero, un Mpv a 5 e 7 posti. Lancia sarà un player full-liner grazie a una piena integrazione con Chrysler e Fiat Professional (veicoli commerciali) manterrà la sua forte posizione nell'UE e in America Latina traendo anche vantaggio dalle opportunità con Chrysler. Per il segmento del lusso, per Ferrari è previsto un nuovo modello all'anno e per Maserati la crescita dei volumi è supportata dal miglioramento della rete dei dealer. Confermato l'impegno di crescita in Russia, di 300mila unità in Cina entro il 2014 grazie alla jv con Gac e di 130mila unità in India con Fiat India Jv Automobiles rafforzando la rete dei concessionari. Ribaditi, infine, tutti gli impegni in Italia: produzione di nuova Panda nel secondo semestre 2011, produzione del Suv del segmento C a Mirafiori, investimento da 500 milioni per produrre una nuova Maserati del segmento E alla ex Bertone, ma anche stop delle attività a Termini Imerese a fine 2011.
(Fonte: www.ilsole24ore.com - 13/6/2011)
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