Di acqua sotto i ponti, dagli anni dell'"attacco dei cloni", ne è passata davvero tanta: nel corso dell'ultima decade l'industria automobilistica cinese ha compiuto passi da gigante, che l'hanno portata sempre più a contatto diretto - e in diretta competizione - con i grandi Costruttori occidentali.
Il caso - L'operazione Geely-Volvo, la fondazione della Qoros con la sua forte componente culturale europea e - non ultimo - il clamoroso e prepotente ingresso della Dongfeng nel capitale del Gruppo PSA hanno definitivamente sancito la crescita dell'auto "Made in China". Che però, a quanto pare, non ha perso del tutto il vizietto di un tempo: la produzione di copie, più o meno fedeli, dei modelli europei. Protagonista e vittima dell'ultimo caso, che si è consumato al Salone di Pechino 2014, sono rispettivamente la Lifan 330 e la Fiat 500L.
Un'ispirazione evidente - L'immagine della vettura cinese ripresa alla rassegna mostra alla perfezione i numerosi punti di contatto tra le due: l'impostazione del frontale, con i gruppi ottici e il baffo centrale che ricalcano quelli del modello Fiat, e lo svolgimento della fiancata, con la finestratura e la linea del padiglione evidentemente ispirati alla torinese, indicano un chiarissimo rapporto di discendenza della prima dalla seconda. Le cinesi per i cinesi, spesso, si fanno ancora così.
Il caso - L'operazione Geely-Volvo, la fondazione della Qoros con la sua forte componente culturale europea e - non ultimo - il clamoroso e prepotente ingresso della Dongfeng nel capitale del Gruppo PSA hanno definitivamente sancito la crescita dell'auto "Made in China". Che però, a quanto pare, non ha perso del tutto il vizietto di un tempo: la produzione di copie, più o meno fedeli, dei modelli europei. Protagonista e vittima dell'ultimo caso, che si è consumato al Salone di Pechino 2014, sono rispettivamente la Lifan 330 e la Fiat 500L.
Un'ispirazione evidente - L'immagine della vettura cinese ripresa alla rassegna mostra alla perfezione i numerosi punti di contatto tra le due: l'impostazione del frontale, con i gruppi ottici e il baffo centrale che ricalcano quelli del modello Fiat, e lo svolgimento della fiancata, con la finestratura e la linea del padiglione evidentemente ispirati alla torinese, indicano un chiarissimo rapporto di discendenza della prima dalla seconda. Le cinesi per i cinesi, spesso, si fanno ancora così.
(Fonte: www.quattroruote.it - 23/4/2014)
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