Nuvole nere all’orizzonte per la carrozzeria Bertone. Lo storico brand piemontese, in crisi da tempo, sta arrivando al giorno decisivo per il suo futuro. Si deciderà a metà mese, infatti, il destino dell’azienda fondata da Nuccio Bertone, e le possibilità all’orizzonte sono due: l’acquisizione da parte di un’altra azienda o il fallimento. Al momento non ci sono certezze, e quasi tutti i 70 lavori della Bertone Stile (che appartiene per l’80% a Lilly Bertone e per il 20% a una finanziaria) sono già in cassa integrazione. Il liquidatore dell’azienda non ha voluto parlare con ilfattoquotidiano.it, ma un po’ di chiarezza l’ha fatta Margherita Caliero della Fim-Cisl, che ha commentato: “Il rischio fallimento è reale, siamo nella terra di mezzo”. “C’è un concordato preventivo in bianco – continua Caliero – avviato per difendere gli interessi dell’azienda. Fino a oggi non ha portato risultati, perché l’azione è stata avviata a dicembre 2013, ed è stato rinviato di due mesi, e poi per altri 60 giorni, fino ad arrivare alla scadenza definitiva di metà aprile”. Di certezze non ce ne sono, come afferma la stessa sindacalista, che conferma: “Si sono sentite molte voci, ma non ci sono indizi reali, di fatto mancano due settimane al termine. La speranza è di trovare un’azienda operante nel settore automotive, che voglia salvare Bertone Stile”. Niente di concreto al momento, tranne rumors che rimbalzano in tutta Europa. Le ultime indiscrezioni sono state riportate dal quotidiano inglese The Telegraph, secondo il quale un portavoce dell’azienda torinese ha confermato che sono al vaglio diverse offerte tra le quali quella più concreta arriverebbe dalla Turchia. Secondo quanto emerso si tratterebbe dalla Karsan, azienda che produce veicoli commerciali leggeri, tra cui anche il Ducato, grazie a una joint venture con Fiat. Dal quartiere generale di Bursa, però, è stato smentito qualsiasi contatto con Bertone. Tutti nel settore sperano in un salvataggio del marchio, anche perché è difficile pensare alla scomparsa di Bertone, azienda che nel 2012 ha festeggiato il suo centenario, e ha in ‘curriculum’ la creazione di alcune tra le automobili più famose di sempre. Basti pensare a pietre miliari come la Lamborghini Miura, disegnata nel 1965 da Marcello Gandini, oppure l’Alfa Romeo Giulietta Sprint, una delle auto più belle degli anni ’50. La lista delle auto uscite dal centro stile Bertone è lunghissima, ma soprattutto variegata. Se le più celebri sono le produzioni più innovative e futuristiche, come la Lancia Stratos, la Lamborghini Countach e molte altre supercar, l’azienda piemontese ha sfornato anche auto di fascia media, prodotte in milioni di esemplari. Un esempio su tutti, la Volkswagen Polo, lanciata nel 1975, anche lei disegnata da Marcello Gandini, oppure la Citroën BX, molto diffusa negli anni ’80 e la seconda generazione della Fiat Panda, due macchine che hanno sfondato il muro dei due milioni di pezzi venduti. Adesso, dopo 102 anni di attività, l’azienda potrebbe vedere la sua fine, iniziata in realtà con una decadenza continua dopo la morte di Nuccio Bertone, avvenuta nel 1997. Oppure, come sperano in molti, potrebbe risorgere dalle ceneri. In un anno zero del design.
(Fonte: www.ilfattoquotidiano.it - 9/4/2014)
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