Walter P. Chrysler, fondatore della Casa automobilistica statunitense ora nelle mani della Fiat, è stato un “self made man”, un uomo che si è fatto da solo. Partito dal nulla, ha costruito un impero: scopriamo insieme la sua storia. Walter Chrysler nasce il 2 aprile 1875 a Wamego (U.S.A.). Figlio di un macchinista ferroviario canadese emigrato negli Stati Uniti, decide di seguire le orme del padre e di trasformare la propria passione per la meccanica in un lavoro. Specializzato nei motori a vapore, fa rapidamente carriera grazie alle sue qualità e a poco più di trent’anni di età diventa responsabile dello stabilimento di Pittsburgh della ALCO (American Locomotive Company), una delle più importanti aziende mondiali specializzate nella produzione di treni.
Il passaggio alle auto - Walter Chrysler, da tempo appassionato di automobili, ha la possibilità di lavorare nel settore delle quattro ruote nel 1911: entra in Buick dopo un incontro con l’allora presidente del marchio “yankee” Charles W. Nash e diventa direttore della fabbrica di Flint. Le sue politiche di riduzione dei costi di produzione consentono alla General Motors di guadagnare parecchie migliaia di dollari e lo fanno diventare, nel 1916, responsabile del brand.
Mettersi in proprio - Nel 1919, in seguito a numerosi contrasti con il proprietario (nonché fondatore) della GM William C. Durant, Walter si dimette da presidente della Buick e viene chiamato da un consorzio di banche per risanare la Willys. Dopo aver tentato (senza successo) di acquistare questo marchio, decide di crearsene uno in casa: nel 1924 nasce la Chrysler Six. La Chrysler Corporation viene fondata da Walter Chrysler un anno dopo il lancio della prima vettura: poco dopo questa società assorbe un’altra Casa acquistata dal tycoon “yankee”, la Maxwell.
Azienda in espansione - Il 1928 è un anno importante per il gruppo Chrysler: Walter acquista il marchio Dodge e crea dal nulla altri due marchi destinati a segnare l’automobilismo a stelle e strisce, la Plymouth e la DeSoto. Nello stesso periodo Walter Chrysler finanzia la costruzione di uno dei grattacieli più belli di New York - il Chrysler Building - che viene completato due anni più tardi.
Gli ultimi anni - Walter abbandona il mondo degli affari nel 1936 e due anni più tardi è vittima di un infarto in seguito al decesso dell’amata moglie Della. Il fondatore della più giovane azienda automobilistica tra le “Big Three” statunitensi (le altre sono Ford e GM) muore per un’emorragia cerebrale il 18 agosto 1940 a Kings Point (U.S.A.).
(Fonte: www.panorama-auto.it - 2/4/2014)
Il passaggio alle auto - Walter Chrysler, da tempo appassionato di automobili, ha la possibilità di lavorare nel settore delle quattro ruote nel 1911: entra in Buick dopo un incontro con l’allora presidente del marchio “yankee” Charles W. Nash e diventa direttore della fabbrica di Flint. Le sue politiche di riduzione dei costi di produzione consentono alla General Motors di guadagnare parecchie migliaia di dollari e lo fanno diventare, nel 1916, responsabile del brand.
Mettersi in proprio - Nel 1919, in seguito a numerosi contrasti con il proprietario (nonché fondatore) della GM William C. Durant, Walter si dimette da presidente della Buick e viene chiamato da un consorzio di banche per risanare la Willys. Dopo aver tentato (senza successo) di acquistare questo marchio, decide di crearsene uno in casa: nel 1924 nasce la Chrysler Six. La Chrysler Corporation viene fondata da Walter Chrysler un anno dopo il lancio della prima vettura: poco dopo questa società assorbe un’altra Casa acquistata dal tycoon “yankee”, la Maxwell.
Azienda in espansione - Il 1928 è un anno importante per il gruppo Chrysler: Walter acquista il marchio Dodge e crea dal nulla altri due marchi destinati a segnare l’automobilismo a stelle e strisce, la Plymouth e la DeSoto. Nello stesso periodo Walter Chrysler finanzia la costruzione di uno dei grattacieli più belli di New York - il Chrysler Building - che viene completato due anni più tardi.
Gli ultimi anni - Walter abbandona il mondo degli affari nel 1936 e due anni più tardi è vittima di un infarto in seguito al decesso dell’amata moglie Della. Il fondatore della più giovane azienda automobilistica tra le “Big Three” statunitensi (le altre sono Ford e GM) muore per un’emorragia cerebrale il 18 agosto 1940 a Kings Point (U.S.A.).
(Fonte: www.panorama-auto.it - 2/4/2014)
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