Le sette feritoie sul frontale sono sempre lì, per far capire al primo sguardo che si tratta di una Jeep, marchio oggi entrato nell’orbita del neonato gruppo globalizzato Fiat Chrysler, ma forte di una tradizione che affonda le radici nella purezza yankee dei connotati tecnici e stilistici dei suoi prodotti. D’altra parte, basta soffermarsi ad osservare la nuova Cherokee, quarta generazione di un modello, nato nel 1984 per occupare la fascia intermedia tra la classica off-road Wrangler e la più lussuosa Grand Cherokee, per capire che comunque qualcosa, e più di qualcosa è cambiato. Il design esterno rischia ora tratti decisamente anticonformisti, con le linee sottili dei fari a led e l’andamento slanciato della carrozzeria,con accenti da Suv sportiva che abbandonano le forme più squadrate del passato. All’interno, gli allestimenti rivelano la maggiore “attenzione italiana” alla scelta di materiali più morbidi e dei toni eleganti (rivestimenti in tessuto, tessuto-pelle o nappa), rispetto alle finiture talvolta solo appariscenti oppure votate ad eccessiva semplicità che caratterizzavano le serie precedenti. Ora la Cherokee, lunga 4,62 metri, è anche più spaziosa per passeggeri e bagagli (sedile posteriore scorrevole, capacità da 410 a 1.250 litri), con equipaggiamenti da auto di categoria premium, come il tetto panoramico o il sistema di infotainment dotato di schermo da 8,4 pollici. Molto curata la sicurezza, altro aspetto un po’ in controtendenza con certe trascuratezze di un tempo, che ha permesso di ottenere le cinque stelle EuroNcap. Ben settanta i dispositivi, attivi e passivi disponibili: dal controllo elettronico che previene il ribaltamento, agli apparati adattativi per evitare collisioni, all’ABS che può essere calibrato per il fuoristrada. Novità sostanziali, inoltre, sul piano tecnico e dinamico. Il compromesso, che era prima un po’ forzato e non riuscitissimo, nell’offrire un mezzo in grado di conciliare qualità stradali, comfort e capacità di affrontare percorsi difficili, adesso viene interpretato da una gamma che propone diversi livelli di approccio alle esigenze della clientela. La Cherokee, secondo le versioni, può quindi essere una crossover a trazione anteriore (ormai non è un’eresia, neppure per una Jeep) con caratteristiche da familiare, una sport-utility 4x4 versatile e adatta ad un uso polivalente o una autentica off-road che onora lo storico motto:” go anywhere, do anything”. Tutte le varianti sono comunque identificabili nel comune denominatore di un salto di classe, che guarda ai piani alti di un settore commerciale fra i pochissimi non depressi (in Italia siamo intorno al 7 per cento del totale). L’equilibrio nei comportamenti è frutto di un progetto che utilizza come base la piattaforma destinata a molte auto medie del gruppo (ad esempio anche l’Alfa Romeo Giulietta o la Dodge Dart) e che permette la modulabilità nella scelta delle componenti meccaniche. Così, la Cherokee può montare tre sistemi di trasmissione a quattro ruote motrici, un selettore elettronico che mette a disposizione fino a cinque configurazioni per muoversi su vari tipi di fondo, cambi meccanici o automatici, compreso un efficacissimo ZF a nove rapporti, e le ridotte sui modelli destinati al vero fuoristrada. L’offerta di motori comprende, per il nostro mercato, il diesel Fiat quattro cilindri due litri Multijet con potenze di 140 o 170 Cv e il sei cilindri a V 3.200 Pentastar da 272 Cv e coppia superore ai 300 Nm, un classico con passaporto americano. Quest’ultimo (purtroppo un po’ fuori mercato da noi), riservato all’allestimento Trailhawk, il più “duro e puro” della Cherokee, rende la nuova Jeep a prova delle situazioni veramente impegnative ( tra l’altro, altezza minima da terra di 22 centimetri e capacità di guado da 50). Sopra la media per efficacia off-road però, in una categoria che si è molto “imborghesita” negli ultimi anni, anche le versioni a gasolio, la più potente con l’eccellente nove marce che, tra l’altro, beneficia non poco i consumi. Ampio il ventaglio dei prezzi: a partire da 39.000 euro per la variante base a sola trazione anteriore, per arrivare a 53.000 euro con l’ambizione di dare filo da torcere a concorrenti blasonate, come le Land Rover Freelander o le imperversanti tedesche.
(Fonte: www.repubblica.it - 7/4/2014)
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