martedì 15 aprile 2014

Fiat "impacchetta" le auto straniere dei dipendenti e offre una promozione sulle sue


Un telo trasparente e un cuore spezzato: è la firma che Fiat appone alle vetture, rigorosamente straniere, che i propri dipendenti parcheggiano nel piazzale dell'azienda. Nei giorni scorsi ci sono passati gli addetti di Mirafiori e Melfi, domani tocca ai colleghi del Vico di Pomigliano: “Vederti con un'altra mi ha spezzato il cuore... ma ciò nonostante continuiamo a pensare a te", recita lo slogan. Che però continua con una bella notizia, ovvero lo sconto del 26% se si acquista un'auto nuova griffata Fiat (o altre del Gruppo). Insomma la mazza e la carota che, va detto, non ha lasciato insensibili i dipendenti del Lingotto: tra il divertito e il sorpreso (la società che cura l'iniziativa, So Simple, ha girato i video per farne poi un corto) nessuno ha mostrato segni d'insofferenza. Al contrario dei sindacati che, invece, hanno apprezzato un po' meno l'idea: "Per cambiare auto servono i soldi, se non si rinnovano i contratti puoi avere il cuore ma il sangue manca", sbotta Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim. "Se l'obiettivo del tema dei cuori infranti è quello di ristabilire un orgoglio Fiat tra i dipendenti e l'azienda - osserva Uliano - la questione va vista a 360 gradi: l'amministratore delegato ha spezzato il cuore anche a circa 86.000 dipendenti, quando sul rinnovo contrattuale risponde che non ci sono i soldi e poi eroga a circa 10.000 capi e quadri un aumento dai 500 ai 2000 euro". "Il problema è che sono i lavoratori ad avere il cuore spezzato per la cassa integrazione. Anziché spendere soldi per campagne pubblicitarie improbabili, Fiat dovrebbe investire per aumentare i salari e ridurre i carichi di lavoro", incalza Michele De Palma, coordinatore Fiat della Fiom: "I lavoratori non hanno abbastanza soldi per comprare auto nuove e quindi le vetture che si vedono nei parcheggi sono vecchie", aggiunge De Palma. "E poi - fa notare - se un lavoratore volesse comprare un'auto elettrica o ibrida, tra i modelli Fiat non ci sono. La vera campagna pubblicitaria l'azienda dovrebbe farla per nuovi modelli e soprattutto per auto ecologiche da produrre in Italia. Così i lavoratori non avrebbero bisogno di comprare auto di altri marchi". Di tutt'altro avviso è Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic: "È un'iniziativa simpatica, molto meglio degli interventi repressivi di un tempo contro le auto straniere dei dipendenti nei parcheggi degli stabilimenti Fiat. Lo fanno tutte le case automobilistiche al mondo". "La migliore pubblicità che l'azienda può fare nei confronti dei propri dipendenti è rinnovare i loro contratti. E' un'iniziativa suggestiva ma Fiat deve dimostrare un reale interesse verso i propri dipendenti", dice Rocco Palombella, segretario generale della Uilm: "Non è solo un problema di pubblicizzare un prodotto, ma di rendere partecipi i dipendenti riconoscendo il loro lavoro".
(Fonte: www.quattroruote.it - 9/4/2014)

Nessun commento:

Posta un commento