martedì 1 aprile 2014

Fiat saluta Torino: "Finisce la vita precaria, ora giochiamo una partita vera"


Fiat saluta Torino con l'ultima assemblea ordinaria in Italia (bilancio approvato con il 99% dei sì) prima del trasloco ad Amsterdam, in Olanda, dove avrà sede FCA con le parole del presidente John Elkann: "Con l'acquisto di Chrysler finisce la vita precaria di Fiat. Con FCA abbiamo la possibilità di giocare una partita vera. Il 6 maggio a Detroit vi racconteremo quello che FCA farà nei prossimi anni. Noi non siamo nostalgici. Per il futuro aspettatvi ancora tante buone notizie". Poi ricordando la scomparsa dello zio Umberto Agnelli, nel maggio di 10 anni fa, Elkann ha detto: "Il marchio Fiat resterà sulle auto". Dopo il presidente ha preso la parola l'amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne che ha confermato gli obiettivi finanziari per il 2014 (utili della gestione ordinaria a 3,6-4 miliardi, utile netto a 0,6-0,8, indebitamente netto industriale tra 0,8 e 1,3 miliardi di euro) a fronte di 4,5 milioni di auto vendute (4,35 milioni lo scorso anno). Parlando per l'ultima a Torino il manager ha quindi rivendicato i risultati ottenuti negli anni ricordando che Fiat e Chrysler nel 2003 erano al decimo e al dodicesimo posto nella classifica dei costruttori mondiali, insieme sono al settimo posto: "Dieci anni fa insieme vendevano 4,4 milioni di auto, ma entrambe le aziende erano in profondo rosso, mentre oggi hanno un utile di 3,4 miliardi". E ancora: "Entro il 2018 Fiat sarà capace di fare oltre 6 milioni di vetture". Anche perché il gruppo è pronto ad annunciare una partnership in Cina dove "siamo in ritardo di parecchi anni, ma finalmente abbiamo trovato un partner capace di seguire lo sviluppo di Fiat-Chrysler". Sulla sede, il manager ha detto che la scelta di porre quella legale in Olanda e quella fiscale in Gran Bretagna è stata fatta "per non offendere nessuno, ma anche per i maggiori vantaggi fiscali per i finanziamenti del gruppo, che può pagare dividendi senza ritenute". Il manager poi ha aggiunto: "Sarei un ingenuo se non sapessi che ci sono aspetti emotivi, non solo qui in Italia ma anche al di là dell'Oceano, legati alla storia secolare dei due gruppi: Fiat quest'anno compirà 115 anni, Chrysler 90 il prossimo. Può nascere la sensazione che si perda qualcosa, ma la nostra forza deriva proprio dall'unione di queste due realtà, ognuna conserverà la propria identità e metterà a disposizione dell'altra i propri punti di forza". "Confermiamo che non ci sono eccedenze negli stabilimenti italiani. A Grugliasco abbiamo riassunto tutti gli addetti più mille unità di Mirafiori dove con i nuovi investimenti saranno riassorbiti tutti". La quotazione a New York, invece, non cambierà i rapporti con Rcs, dove Fiat è primo socio: "Non abbiamo alcuna intenzione di scorporare Rcs", ha detto il manager italo-canadese, "ma ci quoteremo con Rcs in pancia". Una battuta è andata anche nei confronti del governo in carica: "Bisogna dare a Renzi la possibilità di portare avanti il processo di riforme. Lo sta chiedendo il mondo intero. Siamo in luna di miele, i mercati stanno apprezzando ciò che sta succedendo in Italia, non vorrei interrompere questo incantesimo".
(Fonte: www.repubblica.it - 31/3/2014)

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