domenica 18 agosto 2013

Il Centro Ricerche Fiat compie 35 anni


E’ un polo di eccellenza del "Made in Italy", fucina delle tecnologie automotive. E’ il “Centro Ricerche Fiat”, fondato nel 1978 come polo di riferimento per l’innovazione e la ricerca e sviluppo del Gruppo torinese. Successivamente è diventato una Società consortile per azioni con la partecipazione delle società del Gruppo e insieme alla sede centrale di Orbassano (Torino), sono attive le sedi decentrate di Valenzano (Bari), Trento, Foggia e una società controllata a Udine. La rete capillare con la quale il CRF interagisce vanta più di 170 università e centri di ricerca con oltre 1.700 partner industriali in tutto il mondo (dal MIT di Boston allo Stanford Research Institute di Palo Alto, alla Berkeley University a San Francisco e a molti altri centri negli Stati Uniti, ma anche in Giappone, in Canada, in Corea). La “mission” del centro è lo sviluppo di tutti quei fattori (prodotti, processi e metodologie innovative), che possano contribuire ad aumentare la competitività nel contesto internazionale del gruppo Fiat. L’attività di ricerca, come sottolineano al CRF, si sviluppa lungo tre direttrici pincipali: la sostenibilità ambientale, che comprende le attività relative all’aumento dell’efficienza energetica e alla riduzione dell’impatto ambientale su tutto il ciclo di vita del veicolo; la sostenibilità sociale, con focus sullo sviluppo di sistemi di sicurezza attiva, passiva, preventiva e cooperativa dei sistemi di trasporto e delle misure indirizzate a garantire la mobilità a tutte le persone indipendentemente dalle loro specificità; la competitività economicamente sostenibile, rivolta all’individuazione di iniziative tese al miglioramento delle prestazioni e della funzionalità dei nuovi veicoli, riducendo i tempi di introduzione sul mercato dei risultati della ricerca. Fino al mese di dicembre del 2011 i ricercatori del centro hanno dato vita ad una incredibile mole di scoperte, concretizzate in 2.860 tra brevetti registrati e domande di registrazione in corso che sono sfociati nell’industrializzazione di prodotti di grande rilievo per i marchi del Gruppo, come, tanto per fare qualche esempio, il sistema Diesel Common Rail (Unijet e MultiJet), il sistema Multiair e il nuovo motore TwinAir e poi ancora i sistemi di condizionamento energy saving, la connettività basata su Blue&Me, i sistemi di ausilio alla guida (Driving Advisor e Magic Parking) e di eco-navigation (EcoDrive). Ma il centro non è solo la fucina di soluzioni innovative per il mondo dell’auto ed abbraccia tante altre attività: “In aggiunta al know how tipico del settore automobilistico, il CRF ha sviluppato competenze strategiche anche nel manufacturing, nello studio dei materiali funzionali, nell’Ict e nell’elettronica. Il CRF dispone anche di diversi laboratori tecnologicamente all’avanguardia, tra cui hanno particolare rilievo quello di compatibilità elettromagnetica e il simulatore dinamico di guida in realtà virtuale immersiva. Il Centro Ricerche Fiat partecipa alle Public Private Partnership “Green Car Initiative” e “Factories of the Future”, istituite dalla Commissione Europea per focalizzare la ricerca industriale pubblica e privata sulle tematiche di interesse comunitario e di applicazione industriale. Con la stessa finalità supporta i programmi avviati dalle istituzioni comunitarie nelle seguenti Piattaforme Tecnologiche Europee: Ertrac (road transport), Eposs (smart systems), Eumat (materials), Manufu-Ture (manufacturing)”. Volendo semplificare, schematizzando in aree, l’attività del Centro Ricerche Fiat, sono state individuate sei sfere di azione, suddivise in Motopropulsore, Veicolo, Sistemi, Materiali, Infomobilità e Produzione. Attraverso queste aree si sviluppano quindi tutte le novità che poi vanno ad equipaggiare i veicoli del Gruppo.
(Fonte: www.repubblica.it - 7/8/2013)

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