E’ un polo di eccellenza del "Made in Italy", fucina delle tecnologie
automotive. E’ il “Centro Ricerche Fiat”, fondato nel 1978 come polo di
riferimento per l’innovazione e la ricerca e sviluppo del Gruppo
torinese. Successivamente è diventato una Società consortile per azioni
con la partecipazione delle società del Gruppo e insieme alla sede
centrale di Orbassano (Torino), sono attive le sedi decentrate di
Valenzano (Bari), Trento, Foggia e una società controllata a Udine. La
rete capillare con la quale il CRF interagisce vanta più di 170
università e centri di ricerca con oltre 1.700 partner industriali in
tutto il mondo (dal MIT di Boston allo Stanford Research Institute di
Palo Alto, alla Berkeley University a San Francisco e a molti altri
centri negli Stati Uniti, ma anche in Giappone, in Canada, in Corea). La
“mission” del centro è lo sviluppo di tutti quei fattori (prodotti,
processi e metodologie innovative), che possano contribuire ad aumentare
la competitività nel contesto internazionale del gruppo Fiat.
L’attività di ricerca, come sottolineano al CRF, si sviluppa lungo tre
direttrici pincipali: la sostenibilità ambientale, che comprende le
attività relative all’aumento dell’efficienza energetica e alla
riduzione dell’impatto ambientale su tutto il ciclo di vita del veicolo;
la sostenibilità sociale, con focus sullo sviluppo di sistemi di
sicurezza attiva, passiva, preventiva e cooperativa dei sistemi di
trasporto e delle misure indirizzate a garantire la mobilità a tutte le persone
indipendentemente dalle loro specificità; la competitività
economicamente sostenibile, rivolta all’individuazione di iniziative
tese al miglioramento delle prestazioni e della funzionalità dei nuovi
veicoli, riducendo i tempi di introduzione sul mercato dei risultati
della ricerca. Fino al mese di dicembre del 2011 i ricercatori
del centro hanno dato vita ad una incredibile mole di scoperte,
concretizzate in 2.860 tra brevetti registrati e domande di
registrazione in corso che sono sfociati nell’industrializzazione di
prodotti di grande rilievo per i marchi del Gruppo, come, tanto per fare
qualche esempio, il sistema Diesel Common Rail (Unijet e MultiJet), il
sistema Multiair e il nuovo motore TwinAir e poi ancora i sistemi di
condizionamento energy saving, la connettività basata su Blue&Me, i
sistemi di ausilio alla guida (Driving Advisor e Magic Parking) e di
eco-navigation (EcoDrive). Ma il centro non è solo la fucina di
soluzioni innovative per il mondo dell’auto ed abbraccia tante altre
attività: “In aggiunta al know how tipico del settore automobilistico,
il CRF ha sviluppato competenze strategiche anche nel manufacturing,
nello studio dei materiali funzionali, nell’Ict e nell’elettronica. Il CRF dispone anche di diversi laboratori tecnologicamente
all’avanguardia, tra cui hanno particolare rilievo quello di
compatibilità elettromagnetica e il simulatore dinamico di guida in
realtà virtuale immersiva. Il Centro Ricerche Fiat partecipa alle Public
Private Partnership “Green Car Initiative” e “Factories of the Future”,
istituite dalla Commissione Europea per focalizzare la ricerca
industriale pubblica e privata sulle tematiche di interesse comunitario e
di applicazione industriale. Con la stessa finalità supporta i
programmi avviati dalle istituzioni comunitarie nelle seguenti
Piattaforme Tecnologiche Europee: Ertrac (road transport), Eposs (smart
systems), Eumat (materials), Manufu-Ture (manufacturing)”. Volendo
semplificare, schematizzando in aree, l’attività del Centro Ricerche
Fiat, sono state individuate sei sfere di azione, suddivise in
Motopropulsore, Veicolo, Sistemi, Materiali, Infomobilità e Produzione.
Attraverso queste aree si sviluppano quindi tutte le novità che poi
vanno ad equipaggiare i veicoli del Gruppo.
(Fonte: www.repubblica.it - 7/8/2013)
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