Il Financial Times si è interrogato sui motivi che stanno dietro la recente mossa del presidente di Fiat di raddoppiare la partecipazione del Lingotto in RCS, il gruppo del primo quotidiano nazionale: «Avendo imparato una cosa o due sulla sopravvivenza d'azienda dall'audace svolta di Fiat attraverso il legame con l'americana Chrysler, è una bella scommessa capire se John Elkann cercherà di adottare la stessa strategia con il Corriere della Sera».
RITORNO SUL SUO INVESTIMENTO - Il prestigioso quotidiano britannico ha fatto notare come alcuni alleati di Elkann sostengano che il presidente di Fiat «non sia interessato a partecipare ai provinciali giochi di potere italiani tradizionalmente diffusi nelle stanze alte del Corriere», ma piuttosto ad avere un miglior ritorno sul proprio investimento.
FORSE INGRESSO DI UNO STRANIERO - Secondo il FT, non è chiaro se Elkann si accontenterà di un consolidamento, come potrebbe essere un accordo tra Corriere, La Stampa e Secolo XIX, «oppure se Murdoch o un altro editore straniero, possano unirsi nella mischia».
PROSSIMA MOSSA A MARZO? - Il momento per vedere una mossa di Elkann potrebbe essere il prossimo marzo, quando Mediobanca ha la possibilità di vendere il proprio 15%: «Quello che è certo è che il miliardario erede Agnelli, nato negli U.S.A. e cresciuto in Brasile, è diventato una forza nel settore dei media con cui fare i conti - benché nel frattempo altre dinastie stiano decidendo la propria uscita», ha concluso il FT facendo riferimento alla recente decisione dei Graham di vendere il Washington Post.
(Fonte: www.lettera43.it - 23/8/2013)
FORSE INGRESSO DI UNO STRANIERO - Secondo il FT, non è chiaro se Elkann si accontenterà di un consolidamento, come potrebbe essere un accordo tra Corriere, La Stampa e Secolo XIX, «oppure se Murdoch o un altro editore straniero, possano unirsi nella mischia».
PROSSIMA MOSSA A MARZO? - Il momento per vedere una mossa di Elkann potrebbe essere il prossimo marzo, quando Mediobanca ha la possibilità di vendere il proprio 15%: «Quello che è certo è che il miliardario erede Agnelli, nato negli U.S.A. e cresciuto in Brasile, è diventato una forza nel settore dei media con cui fare i conti - benché nel frattempo altre dinastie stiano decidendo la propria uscita», ha concluso il FT facendo riferimento alla recente decisione dei Graham di vendere il Washington Post.
(Fonte: www.lettera43.it - 23/8/2013)
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