Il Gruppo Fiat ha diramato i risultati relativi al secondo trimestre del 2012: l'utile netto registrato nel periodo in questione a 358 milioni. Si tratta di un risultato positivo attribuibile in buona parte alla controllata americana Chrysler: escluso il contributo di Auburn Hills, si ottiene infatti una perdita netta pari a 246 milioni di euro. Nel secondo trimestre dell'anno scorso, l'utile si era attestato a quota 1,38 miliardi.
Male l'Europa... - Nel suo complesso, il Gruppo ha registrato un risultato della gestione ordinaria pari a un miliardo di euro. L'unica regione ad aver apportato un contributo negativo è stata l'Europa, che pure ha visto ridurre le perdite per un totale di 70 milioni di euro rispetto al primo trimestre. I ricavi infine, hanno toccato i 21,5 miliardi.
...bene i marchi americani - Come sottolinea la Casa, i ricavi riflettono la forte crescita registrata in Nord America e Asia-Pacifico, essenzialmente ascrivibile ai marchi americani. Se la situazione dell'Europa è negativa, va d'altronde sottolineato un rallentamento della regione latino-americana, il cui utile della gestione ordinaria rimane comunque in linea con le aspettative per il 2012 nel suo complesso.
Crescita per le supercar - I marchi di lusso Ferrari e Maserati hanno fatto registrare un ulteriore risultato positivo: l'utile della gestione ordinaria è cresciuto del 16% rispetto al secondo semestre dell'anno scorso. Le consegne dei marchi generalisti hanno invece superato a livello globale gli 1,1 milioni di unità, un volume che porta il totale del primo semestre oltre i 2,1 milioni di auto in tutto il mondo.
Il primo semestre nel suo insieme - Visti nella loro globalità, i dati relativi al primo semestre 2012 si presentano come segue: i ricavi hanno raggiunto i 41,7 miliardi di euro. Quelli della sola Fiat, considerata escludendo la Chrysler, si sono attestati sui 17,9 miliardi, in calo del 6,6% rispetto al secondo trimestre 2011 per effetto della forte contrazione del mercato europeo. I marchi di lusso Ferrari e Maserati hanno registrato ricavi pari a 1,4 miliardi, segnando una crescita del 10% su base annua grazie ai risultati riscossi in Asia e Nord America.
Confermato il piano quinquennale - A margine dell'annuncio dei risultati, la Fiat ha confermato gli obiettivi annunciati nel piano quinquennale presentato a novembre 2009 per la Chrysler e nell'aprile successivo per la metà italiana del Gruppo. Il Costruttore, che ha sottolineato la propria perdurante apertura verso alleanze strategiche mirate, non ha mancato però di sottolineare l'eccezione rappresentata dall'Europa.
Possibili ripensamenti in Europa - Gli eventi macroeconomici verificatisi negli ultimi 12 mesi nell'Eurozona, hanno reso poco attendibili le previsioni sui risultati finanziari nel Vecchio Continente: per questo motivo il Gruppo ha preso la decisione di fornire le indicazioni relative ai target per il 2012 in termini di intervalli di valori, per via del perdurare delle attuali condizioni di mercato, che non miglioreranno prima di fine anno. La Fiat ha infine lasciato intendere la possibilità di annuciare cambiamenti al citato piano quinquennale in occasione della prossima trimestrale: le condizioni del mercato europeo potrebbero concretamente spingere verso la riconsiderazione di alcuni degli investimenti annunciati in quel piano di sviluppo.
Male l'Europa... - Nel suo complesso, il Gruppo ha registrato un risultato della gestione ordinaria pari a un miliardo di euro. L'unica regione ad aver apportato un contributo negativo è stata l'Europa, che pure ha visto ridurre le perdite per un totale di 70 milioni di euro rispetto al primo trimestre. I ricavi infine, hanno toccato i 21,5 miliardi.
...bene i marchi americani - Come sottolinea la Casa, i ricavi riflettono la forte crescita registrata in Nord America e Asia-Pacifico, essenzialmente ascrivibile ai marchi americani. Se la situazione dell'Europa è negativa, va d'altronde sottolineato un rallentamento della regione latino-americana, il cui utile della gestione ordinaria rimane comunque in linea con le aspettative per il 2012 nel suo complesso.
Crescita per le supercar - I marchi di lusso Ferrari e Maserati hanno fatto registrare un ulteriore risultato positivo: l'utile della gestione ordinaria è cresciuto del 16% rispetto al secondo semestre dell'anno scorso. Le consegne dei marchi generalisti hanno invece superato a livello globale gli 1,1 milioni di unità, un volume che porta il totale del primo semestre oltre i 2,1 milioni di auto in tutto il mondo.
Il primo semestre nel suo insieme - Visti nella loro globalità, i dati relativi al primo semestre 2012 si presentano come segue: i ricavi hanno raggiunto i 41,7 miliardi di euro. Quelli della sola Fiat, considerata escludendo la Chrysler, si sono attestati sui 17,9 miliardi, in calo del 6,6% rispetto al secondo trimestre 2011 per effetto della forte contrazione del mercato europeo. I marchi di lusso Ferrari e Maserati hanno registrato ricavi pari a 1,4 miliardi, segnando una crescita del 10% su base annua grazie ai risultati riscossi in Asia e Nord America.
Confermato il piano quinquennale - A margine dell'annuncio dei risultati, la Fiat ha confermato gli obiettivi annunciati nel piano quinquennale presentato a novembre 2009 per la Chrysler e nell'aprile successivo per la metà italiana del Gruppo. Il Costruttore, che ha sottolineato la propria perdurante apertura verso alleanze strategiche mirate, non ha mancato però di sottolineare l'eccezione rappresentata dall'Europa.
Possibili ripensamenti in Europa - Gli eventi macroeconomici verificatisi negli ultimi 12 mesi nell'Eurozona, hanno reso poco attendibili le previsioni sui risultati finanziari nel Vecchio Continente: per questo motivo il Gruppo ha preso la decisione di fornire le indicazioni relative ai target per il 2012 in termini di intervalli di valori, per via del perdurare delle attuali condizioni di mercato, che non miglioreranno prima di fine anno. La Fiat ha infine lasciato intendere la possibilità di annuciare cambiamenti al citato piano quinquennale in occasione della prossima trimestrale: le condizioni del mercato europeo potrebbero concretamente spingere verso la riconsiderazione di alcuni degli investimenti annunciati in quel piano di sviluppo.
(Fonte: www.quattroruote.it - 31/7/2012)
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