sabato 18 agosto 2012

Chrysler: lo stabilimento di Dundee respinge la proposta di contratto aziendale


I dipendenti dello stabilimento Chrysler di Dundee, in Michigan, hanno respinto la proposta di contratto specifico per l'impianto, ma la casa di Auburn Hills controllata da Fiat ha garantito che non ci sarà alcun impatto sulle attività produttive. E' quanto si legge sulla Detroit Free Press, dove si ricorda che l'impianto è dedicato alla produzione di propulsori per diversi modelli Chrysler. In particolare, dalle linee produttive escono il motore da due litri di cilindrata Tigershark per la Dodge Dart, primo modello frutto della piena collaborazione tra Fiat e Chrysler, e il propulsore da 1,4 litri per la Fiat 500 prodotta a Toluca, in Messico. A Dundee, dove sono impiegati 688 dipendenti, di cui 581 iscritti allo United Auto Workers, vengono anche assemblati i motori da 2 e 2,4 litri montati su Jeep Compass e Patriot, Dodge Avenger e Journey, Chrysler 200 e 200 Convertibile. "Non abbiamo intenzione di riaprire i negoziati. Avevamo raggiunto un accordo con i sindacati e ci aspettavamo venisse ratificato. Ora spetta al sindacato locale capire cosa fare", ha dichiarato il portavoce di Chrysler Group, Jodi Tinson, al quoditiano di Detroit. "Non ci sarà nessun impatto sulla produzione", ha inoltre aggiunto il portavoce, fugando ogni ipotesi di problemi soprattutto per la Dodge Dart, in piena fase di lancio negli Stati Uniti, visto che la sua produzione è stata avviata il 7 maggio e ora sono in atto le consegne ai concessionari. Il Detroit News, secondo cui il 73% dei lavoratori ha votato contro il contratto, ha sottolineato come gli stabilimenti rappresentati dal sindacato UAW abbiano contratti di lavoro specifici, che coprono alcune questioni e integrano il contratto nazionale di quattro anni, approvato lo scorso autunno. Lo stabilimento di Dundee è sottoposto al contratto nazionale solo dallo scorso settembre, quando l'organizzazione Local 723 ha prima votato a favore di uno sciopero, situazione esclusa categoricamente dall'accordo di salvataggio del 2009 approntato da Fiat e amministrazione Obama, e poi a favore del coinvolgimento nelle trattative per il rinnovo contrattuale a livello nazionale. In precedenza la fabbrica godeva di un accordo separato, concepito appositamente per riflettere gli elevati standard della sua forza lavoro. La produzione è stata avviata solo nell'ottobre del 2005 nella parte nord del complesso industriale, seguita successivamente dalla parte sud. Da quando l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, ha siglato l'accordo di alleanza tra il Lingotto e Chrysler, nell'impianto sono stati investiti 179 milioni di dollari per avviare la produzione del motore da 1,4 litri per la Fiat 500 a partire da novembre 2010 e aggiungere nel corso di questo mese un secondo turno lavorativo. Nell'ottobre del 2010 sono stati poi investiti ulteriori 150 milioni di dollari per aumentare la capacità produttiva e realizzare nuovi motori, tra cui il Tigershark destinato alla Dart. Lo stabilimento, che figurava tra le fabbriche destinate alla chiusura prima della decisione di Marchionne di continuare a investire risorse, è stato ridenominato lo scorso gennaio Dundee Engine Plant. In precedenza era noto con il nome Global Engine Manufacturing Alliance (GEMA), in quanto frutto di una joint venture tra Chrysler, Hyundai e Mitsubishi.
(Fonte: http://borsaitaliana.it - 17/8/2012)

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