Fiat e Suzuki potrebbero avvicinarsi ancora di più dopo i recenti problemi che hanno segnato l’alleanza tra la casa costruttrice italiana e gli indiani di Tata. Alcune settimane fa i due gruppi hanno interrotto una collaborazione per la distribuzione nel Paese asiatico che durava da oltre cinque anni. Alcuni vedono questa scelta come il primo passo di un allontanamento tra Fiat e Tata che potrebbe preparare il terreno per l’avvio di rapporti più stretti con Suzuki, terzo costruttore dell’Asia. «Un matrimonio con Suzuki sarebbe vantaggioso per entrambe le aziende – ha affermato Deepesh Rathore, analista di IHS Automotive in India, citato da Bloomberg – Le possibilità sono infinite». Le due case costruttrici lavorano già insieme da circa dieci anni ed intensificare questo rapporto potrebbe permettere alla Fiat di espandere ulteriormente la propria presenza in India, dove Suzuki si è ritagliata una fetta di mercato pari a circa il 42%. In questo modo Marchionne avrebbe la possibilità di rinsaldare la presenza dell’azienda italiana in Asia. A sua volta il marchio giapponese potrebbe beneficiare della tecnologia Fiat per quanto riguarda i motori diesel, oltre a sfruttare la consolidata rete di vendita del marchio torinese in Brasile, il principale mercato del Sudamerica. Alcuni analisti ritengono che l’operazione sarebbe piuttosto rischiosa. «Marchionne rischia molto tentando un’alleanza con Suzuki». Queste le parole di Ferdinand Dudenhoffer, direttore del Centro di Ricerca Automobilistica dell’Università di Duisburg, riportate dalla fonte citata. Pradeep Saxena, consulente di TNS Automotive in India, ha aggiunto di non vedere quali potrebbero essere i vantaggi per i giapponesi: «C’è molto poco che la Fiat possa fare se non fornire un supporto sui motori. Non è sicuro che Suzuki voglia affidare agli italiani la distribuzione, perché questo potrebbe confondere i propri clienti». Al contrario Jiri Simara, analista di Cyrrus, vede nella partnership una potenziale situazione win-win. «Suzuki può fare per la Fiat lo stesso che ha fatto Chrysler, con un approccio diretto ai mercati più ricchi. L’azienda torinese ha alcuni vantaggi da offrire: è un nome ancora molto prestigioso, con tante tecnologie interessanti per i giapponesi». Il 26 aprile scorso Sergio Marchionne aveva affermato di non avere trattative in corso con qualcuno in particolare, ma aveva citato proprio Suzuki e Mazda come potenziali partner in Asia.
(Fonte: www.autoblog.it - 22/5/2012)
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