mercoledì 30 maggio 2012

Chrysler punta sulla "customer satisfaction"


DIVERSI RICHIAMI - Nei giorni scorsi Chrysler ha lanciato un maxi-richiamo di Dodge Charger e Chrysler 300. I proprietari di 119 mila veicoli sono stati invitati a portare la loro auto in una delle officine Chrysler per risolvere un problema ai sistemi di antibloccaggio freni e di controllo di stabilità. Appena dopo questa iniziativa, un’altra simile è stata presa a proposito di una serie di minivan in seguito al verificarsi di alcuni casi di incendio sul modello. Questo per quel che riguarda la produzione più recente.
RETAGGIO - Nel frattempo il Gruppo ha dovuto intervenire anche per le vecchie Jeep Liberty prodotte nel 2004 e 2005: 210 mila esemplari sono stati richiamati per un controllo, dopo che la Casa aveva ricevuto molte segnalazioni dell’insorgere di una pesante ruggine sulle sospensioni posteriori. Un altro episodio ha riguardato i fuoristrada Wrangler, di cui l’autorità americana per la sicurezza ha registrato 23 casi di incendio. Lo stesso ente non è stato in grado di individuare la causa, per cui ha chiesto al costruttore informazioni sull’intera produzione dal 2007 al 2012.
PROBLEMA D'IMMAGINE - Gli episodi ovviamente contribuiscono a rendere difficile il processo di recupero di immagine delle marche del Gruppo Chrysler. D’altra parte, le difficoltà sono ben presenti al management aziendale. “Per perdere la reputazione basta un anno - ha dichiarato al Wall Street Journal David Champion, direttore della divisione Chrysler che si occupa dei test clienti - ma ci vogliono dieci anni per recuperare”. Il buon lavoro svolto si vede nelle vetture che esposte nei saloni delle concessionarie, ma occorre impegnarsi per rimediare i guasti d’immagine dovuti al passato.
TEMPI LUNGHI - È un lavoro impegnativo e di lunga durata, in cui Chrysler ha investito parecchie centinaia di milioni di dollari, tutti per migliorare la qualità e la “customer satisfaction”. E i risultati si cominciano a vedere: le graduatorie di affidabilità elaborate dalle associazioni dei consumatori collocano Chrysler ora a metà classifica, mentre in passato la stessa Casa era sempre al verso il fondo. Ora la scommessa del miglioramento arriva alla sua stretta finale, con il lancio della nuova Dodge Dart, il primo modello concepito e realizzato dopo l’arrivo di Fiat, e il varo della nuova strategia che pone la qualità alle vertice delle priorità. La Casa americana ha infatti varato un investimento aggiuntivo di 20 milioni di dollari per migliorare la qualità produttiva dello stabilimento di Belvidere, nello stato dell’Illinois, dove è prodotta.
(Fonte: www.alvolante.it - 10/5/2012)

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