venerdì 13 aprile 2012

Elkann: «Fiat e Chrysler sono solo all'inizio»


Fiat-Chrysler cerca nuovo slancio per il 2012, dopo un avvio decisamente positivo della partnership. A prospettare un futuro ancora migliore è stato John Elkann, presidente Fiat, nella lettera rivolta agli azionisti di Exor: «Siamo convinti che il viaggio di Fiat-Chrysler sia appena cominciato: continueremo a raccoglierne i frutti nei prossimi anni».
«FORTUNATI AD AVERE MARCHIONNE» - Il merito, secondo Elkann, è da attribuire soprattutto a una persona: «Come disse Benjamin Disraeli, "Il segreto del successo è la coerenza dei propri obiettivi". Se poi ci si aggiunge una grande leadership, le possibilità di successo aumentano notevolmente. Abbiamo la grande fortuna di avere Sergio Marchionne alla guida di Fiat-Chrysler: insieme al Group Executive Council, i 22 principali manager della società, è riuscito a fare meraviglie». Tra queste Elkann ha citato le novità del 2011 nel campo delle relazioni industriali: «Nel corso dell'anno in Italia sono stati raggiunti importanti accordi sindacali, con un nuovo contratto che permette maggiore flessibilità, mentre il 26 ottobre l'Uaw ha ratificato un nuovo accordo nazionale di lavoro della durata di quattro anni con il Gruppo Chrysler».
PRUDENZA E SEMPLIFICAZIONE - Il 2012 di Exor si preannuncia comunque all'insegna della prudenza e della continua semplificazione. «Il nuovo anno è iniziato con rinnovato ottimismo nel futuro: molte delle preoccupazioni con cui si era concluso il 2011 sono come svanite. Sono felice di questi sviluppi positivi, ma preferisco rimanere prudente, in particolare perché i dati sui consumi, soprattutto in Europa, continuano ad essere deboli». Il presidente della Fiat ha poi tracciato la strada da seguire per il futuro immediato: «Quello che posso dire in via riservata sul 2012 è che per la nostra organizzazione e per i nostri investimenti sarà un anno di continua semplificazione. Più è semplice, meglio è: di questo sono convinto».
62% DEI RICAVI LONTANI DALL'EUROPA - Il 62% dei ricavi delle maggiori società della controllata del gruppo Agnelli è realizzato fuori Europa. «Il 33% deriva dall'area Nafta, il 38% dall'Europa e il 29% dal resto del Mondo. In base a questi calcoli, il nostro principale mercato oggi è di gran lunga gli Stati Uniti d'America, che rappresentano il 27% dei nostri ricavi».
PRECEDENZA AI GRANDI INVESTIMENTI - La scelta strategica di Exor è quella di concentrarsi su investimenti sulle grosse società, ha spiegato Elkann nella sua lettera. I piccoli investimenti restano previsti per Economist e Almacantar. Nel 2011, malgrado la congiuntura, l'insieme degli ebit dei 4 più grandi investimenti è stato pari a 4,8 miliardi di euro (+215% sul 2009).
368 MILIONI INVESTITI NEL 2011 - «Nel 2011 abbiamo investito circa 368 milioni in ciò che conosciamo molto bene. Innanzitutto abbiamo acquistato azioni Exor attraverso un piano di "buy-back". Crediamo fortemente nel potenziale dei nostri attuali investimenti; quindi cosa c'è di meglio che comprarli a sconto attraverso le nostre stesse azioni? Abbiamo anche deciso di incrementare la nostra esposizione a Fiat Industrial e Fiat-Chrysler: oltre a essere fiduciosi nelle loro prospettive di lungo termine, abbiamo colto l'opportunità che ci ha offerto il mercato di acquistarle a un prezzo che noi riteniamo interessante».
PIÙ CAPITALI DALL'ESTERO - Elkann ha sottolineato anche la maggiore presenza sui mercati dei capitali del mondo: «Nel corso del 2011 la società è riuscita a emettere, attraverso un collocamento presso investitori privati, un prestito obbligazionario da 10 miliardi e 83 milioni con scadenza nel 2031. È la prima volta nella storia di Exor che viene emesso un prestito obbligazionario sul mercato istituzionale giapponese: segno incoraggiante della nostra capacità e volontà di essere più presenti sui mercati dei capitali di tutto il mondo».
(Fonte: www.lettera43.it - 11/4/2012)

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